mercoledì 31 luglio 2019

RECENSIONE: “Scacco matto, Vostra Grazia” di Rebecca Quasi



Titolo: "Scacco matto, Vostra Grazia"
Autore: Rebecca Quasi
Editore: Dri Editore
Genere: Regency
Formati disponibili: ebook 3.99/ cartaceo 14.99
Lancio: ufficiale 19 luglio (preorder 15 luglio a prezzo scontato)


Sinossi: 
“Troppo intimo. Giocare a scacchi, per certi versi, è come fare l'amore.”
1830 – Torquay, Devon 
Percival Webster, duca di Clarendon, è determinato a chiedere in moglie la compita lady Albertina e pertanto si reca nella tenuta della sorella per comunicarle la notizia. Durante questa visita, scopre che Emma, figlia del cognato e sua temibile avversaria negli scacchi, non è più la ragazzina impertinente che gli estorceva lezioni, ma una giovane donna in procinto di recarsi a Bath per trovare un marito che ovvii alla sua incresciosa condizione di figlia illegittima.
Introdotta in società, la fanciulla attira l'attenzione di un conte dalla reputazione poco raccomandabile, il che porta Percival a dover fare i conti con i propri principi più radicati, un sentimento stordente e un'attrazione tanto potente quanto inaspettata.

Dopo le atmosfere uniche e impagabili de “La Governante” e lo straordinario successo del romance contemporaneo “Le Ali”, Rebecca torna allo storico e ci delizia questa volta con uno spin-off del meraviglioso “Dita come Farfalle”. Che resta, a nostro modestissimo parere, uno dei suoi lavori migliori.
Siete pronte a scoprire che tipo di gioco si instaura tra i protagonisti?


RECENSIONE:

Buongiorno a tutte le lettrici. 
E’ con molto piacere che oggi partecipo all’ultima tappa del review tour dedicato all’ultimo romanzo di Rebecca Quasi, “Scacco Matto, Vostra Grazia”, edito dalla DRI Editore che ringrazio per avermi fornito la copia del libro.

Abbiamo già conosciuto i due  protagonisti nel precedente romanzo “Dita come farfalle” ed in modo più approfondito, nell’epilogo dello stesso, dove troviamo il rigido Percival, Duca di Claredon e fratello di Carolina intento ad insegnare a giocare a scacchi ad una bambina, Emma, la figlia che il Duca di Rothsay ha avuto fuori dal matrimonio, ma che Caroline, sua moglie, in barba allo scandalo ha deciso di crescere come se fosse stata figlia sua.

Ed è sul rapporto tra il rigidissimo Duca e l’illegittima Emma che si sviluppa tutto il romanzo. Le cose tra di loro cominciano a complicarsi quando, dopo un anno di assenza, il Duca di Claredon, si reca nel Devon come d’abitudine per trascorre l’estate a casa della sorella. Qui si trova di fronte una Emma che lui ricorda bambina, trasformata in una giovane e bellissima donna in età da marito. Lui ne rimane abbagliato, ma si rende conto però che tra di loro non può esserci più quella confidenza e quella complicità di quando lei era semplicemente una ragazzina a cui insegnava a giocare a scacchi. La rigidità di Percival diventa anche una sorta di scudo per tenere a bada l’attrazione che scopre di provare per lei, nonostante abbia sia intenzionato a chiede in moglie un’altra donna, che lui reputa adatta al ruolo di duchessa. 


"Sì, le cose erano cambiate e lei non aveva voluto capirlo. Avevano passato un confine, nessuno aveva chiesto loro i passaporti, ma erano dall'altra parte dell'infanzia, oltre il cameratismo di cui avevano goduto a lungo e in modo inconsapevole. Forse lui avrebbe potuto essere più lungimirante. Ed eccoli, atterrati insieme e in quel preciso istante sulla consapevolezza, scomoda e insidiosa, che Emma non era più una bambina"


Al suo arrivo, inoltre scopre che Caroline ha intenzione di mandare Emma a Londra per il suo debutto in società, in quello che Percival definisce l’asta dei matrimoni. Si scopre improvvisamente protettivo nei suoi confronti e cerca di far ragionare la sorella, suggerendo Bath come meta, perchè meno caotica e più adatta alla condizione di Emma di figlia illegittima. 

"Emma doveva avere all'incirca diciotto anni. No, non all'incirca, ne aveva proprio diciotto. E a quell’età le ragazze debuttavano e venivano battute all'asta matrimoniale. Un brivido gli corse lungo la schiena"... "Perdonami, Caroline” disse, alzandosi. In genere non era mai così villano, ma i progetti che sua sorella aveva per Emma erano a dir poco allarmanti. “A Londra sarà sbranata. Sai bene come vanno le cose.” 

Emma parte per Bath accompagnata dalla zia Lady Augusta, ma quando il Duca scopre che nella località termale si è trasferito anche un noto conte libertino, pieno di debiti e sua vecchia conoscenza, decide di partire anche lui per tenere d’occhio Emma, ben consapevole delle intenzioni del conte: accaparrarsi la giovane e la sua principesca dote con ogni mezzo, lecito e non. 

“Sono certa che zia Augusta si prenderà buona cura di lei... E scommetto che Percy andrà a ficcanasare. Lui e la zia sono tremendi insieme.” “Cosa ti fa pensare che Clarendon s'immischierà nella faccenda?” domandò James con sarcasmo. “Non è se stesso quando c'è di mezzo Emma” rifletté la duchessa come se notasse quel particolare per la prima volta.

Le cose, inizialmente vanno come Lady Augusta aveva previsto: numerosi giovanotti ronzano intorno ad Emma sia per la sua bellezza, che per la sua dote, ma la sua condizione di figlia illegittima fa si che nei suoi confronti, le attenzioni e gli sguardi siano un pò più sfacciati. La presenza della zia e del suo fedele servitore sempre al fianco della giovane  riescono però a tenere a bada quelli più insistenti.
Percy però è preoccupato, la presenza del conte e di alcuni suoi amici, i discorsi su Emma che sente fare dal gruppetto lo mettono in allarme, poi è geloso delle attenzioni che le vengono rivolte e irritato dalle chiacchiere di chi la giudica perchè figlia illegittima.

".... a Percival non importava granché, stava scoprendo in quel momento che evitare umiliazioni a Emma sbaragliava tutto e tutti, diventando una priorità assoluta .... la discriminazione se riguardava la sua Emma svegliava il guerriero che aveva seppellito anni addietro, gli intossicava il sangue, gli affilava il cuore"

La situazione precipita quando il conte, dopo essersi proposto, viene rifiutato da Emma. Decide, aiutato dai suoi amici, di rapirla con uno stratagemma durante una festa all’aperto, cercando di abusare di lei per comprometterla e obbligarla a sposarlo. Solo l’intervento di Percy scongiurerà il peggio, e l’evolversi della decisione che lui prenderà sarà filo conduttore della seconda parte del romanzo.

Io mi fermo qui, non voglio raccontarvi il libro, dovete leggerlo, è bellissimo, adoro Emma e la sua forza, perchè nonostante le sue origini è cresciuta in una famiglia che l'ha amata e che non l'ha mai fatta sentire diversa. Adorabile è anche Percy l'umano, non il cane, perchè alla fine è un uomo innamorato che combatte con i pregiudizi della sua epoca e con le sue assurde convinzioni. Le schermaglie tra di loro durante tutto il libro, ma sopratutto nella seconda parte fanno sorridere, lui è cocciuto, e lei si dimostra furba quando capisce che solo facendolo ingelosire lo avrà ai suoi piedi.

Quando è uscito questo libro, non conoscevo l'autrice, ma nel momento in cui la casa editrice mi ha dato la possibilità di recensirlo, sono andata a cercarmi il romanzo cronologicamente precedente e ho iniziato da li, anche per conoscere le origini dei nostri due protagonisti.
Devo dire che mi è piaciuto moltissimo, credo che sia tra i romanzi regency, uno dei migliori che abbia letto nell'ultimo anno. Adoro quando il protagonista maschile, non ha vita facile, in questo caso Percy è bravo a complicarsi la vita da solo, e lei non cede tanto facilmente e gli dà filo da torcere. 

Una riflessione che mi suggerisce la lettura dei romanzi con ambientazione storica, è quella sulla condizione delle donne: passavano dalla tutela del padre a quella del marito, senza avere una loro indipendenza, ma la cosa più assurda era lo stato di emarginazione in cui erano relegate le giovani nate fuori dal matrimonio, anche se un genitore le riconosceva. Molti passi sono stati fatti da allora, e anche se le donne non hanno ancora raggiunto una parità di diritti, con tutto l'amore per la storia, per fortuna non viviamo più nel 1800. 

Se amate il genere regency vi consiglio questo libro, per me è il voto 5/5

martedì 30 luglio 2019

RECENSIONE: "Le donne. Istruzioni per l'uso" di Barbara Parodi

Titolo: Le donne. Istruzioni per l'uso.
Autrice: Barbara Parodi
Data di uscita: 23 luglio
Genere: Manualistico/ironico
Prezzo: 1.99
Pagine: 81



Cosa accadrebbe se all’improvviso la mente della donna non avesse più segreti? E se a svelarveli fosse proprio una donna? In questo manuale ironico verranno presi in esame alcuni dei più grandi misteri sulla natura femminile, dal suo rapporto con lo shopping alla guida, dal sesso all’amicizia.
Un viaggio attraverso i cliché e non tutti troveranno conferma. 

Disclaimer: nessun uomo è stato maltrattato per redigere questo manuale.

Recensione:
Ciao a tutte, oggi vi parlo di un divertentissimo libro dell'autrice Barbara Parodi, che ho avuto il piacere di conoscere al FRI19. 
Si tratta di un piccolo manuale ironico che vuole essere una guida all'uso e alla comprensione dell'universo femminile.

Il libro inizia con Dio che dopo aver creato il corpo della donna, per dare una compagna ad Adamo, cerca gli ingredienti per dargli un carattere più femminile. Purtroppo nel momento della scelta delle boccette, viene distratto da un topo, e tutti gli ingredienti cadono nel calderone, con il risultato di una mistura rosa fragola. 

"La mistura cominciò a bollire, la schiuma si levò insieme  al fumo tutt’attorno. Dio si coprì il volto, sicuro che sarebbe esploso. Invece no, non esplose. Il fumo si dissolse, il calderone tornò sereno e la mistura al suo interno aveva acquisito un colore rosa fragola davvero invitante" 

In ogni capitolo viene affrontato un argomento, la comunicazione fra uomo e donna, l'intimità, le fobie, lo shopping, il sesso, il fatto che siamo lunatiche, il rapporto della donna con i bagni pubblici, le amiche, i colori, dove sono le cose e che noi lo facciamo meglio, la donna al volante, la sua autostima che ha sempre bisogno di essere alimentata.

In questo libro, ciascuna di noi si ritrova in alcuni, se non in tutti gli aspetti: io ad esempio non mi sono ritrovata per nulla nel capitolo donna al volante, credo di essere un mix  tra il tipo uno e il tipo due. Mentre ho riso fino alle lacrime per il capitolo uno, "la telepatia" e per il capitolo ottavo, "Adamo diede il nome alle cose. Eva semplicemente, ampliò l'elenco", sono a mio avviso due dei capitoli più azzeccati e con le situazioni che ci rispecchiamo di più.

Cap.1 "Ecco, l’uomo, il discendente di Adamo, tende a domandare. Lui ha bisogno che gli si dica la cosa come sta, senza giri di parole.... Una donna, lo ripeto, sa sempre tutto... Il suo potere conoscitivo non teme il tempo: una donna ricorda esattamente come si sono verificati i fatti, quali parole sono state usate e il loro tono, anche se tutto questo è avvenuto anni prima"

Cap.8 "Le differenti sfumature di linguaggio, tuttavia, non si fermano al solo colore, e quella più comune, quella che potete incontrare più spesso nella vostra vita di coppia o di relazione, è la differenza fra “arrabbiata- incazzata- delusa”. Anche in questo caso per l’uomo esistono pochi stati d’animo fra i quali scegliere. Arrabbiato, triste, felice, stanco, affamato, arrapato. Tutto qui. È molto semplice relazionarsi con un uomo, perché il più delle volte il suo indicatore di umore oscilla fra questi puri e basilari stati. E la donna? Ah. Ah ah ah. La donna ne ha così tanti che spesso si confonde da sola. Se un attimo prima è assolutamente convinta di avere fame, per esempio, l’attimo dopo è arrabbiata. Poi è delusa. Poi incazzata. Alla fine è triste" 

Che dirvi di più, il libro si legge velocemente, vi consiglio di leggerlo con il vostro partner/compagno/marito. Le risate sono assicurate, Barbara ha dipinto un quadro fedele di come siamo tutte noi e di come ci vedono gli uomini. E non sempre ci capiscono. Ma una cosa importante, un consiglio da donna, da non dimenticare mai: parlate, comunicate sempre il vostro pensiero e le vostre paure, non ci leggono nel pensiero, non interpretano i nostri silenzi; la comunicazione nella coppia è la base per vivere bene, perchè fondamentalmente siamo diversi, ma il confronto fa miracoli.
Consigliatissimo: voto 4,5/5





RECENSIONE: “Mathilda” di Mary Shelly, nella traduzione di Alessandranna D’Auria

Titolo: Mathilda
Autore: Mary Shelley
Editore: Darcy Edizioni
Pagine: 140
Traduttore: Alessandranna D’Auria
Costo: 2.99 in ebook e in offerta in preorder a luglio a 0,99€ - 12€ in cartaceo 

Trama
Dopo una serie di tragici lutti, tra cui quello del marito, Mary Shelley scrive il racconto Mathilda, condito da alcuni elementi autobiografici, sfoggiando tutte le sue doti di romantica drammaticità.
Mathilda, sedicenne ricca di nascita ma orfana di madre, abbandonata da un padre che le dà la colpa per la scomparsa dell’amata sposa, è costretta a crescere con una zia avara di sentimenti. Quando il padre decide di tornare da lei, succede qualcosa di inaspettato: la somiglianza della fanciulla con la madre è sorprendente al punto che l’uomo la crede una reincarnazione dell’adorata Diana, così da innamorarsi della figlia. 
Un racconto che è ossessione e passione, sfogo e dolore, lo stesso provato da Mary Shelley in vita. La sua penna sapiente rende immaginario quel che è stata per lei realtà.


Recensione:
Buongiorno a tutte, oggi vi parlo del romanzo “Mathilda” di Mary Shelly, nella traduzione curata da Alessandranna D’Auria, per la Darcy Edizioni, che gentilmente mi ha fornito la copia del romanzo. Premetto, che nonostante l’autrice sia molto famosa, è la prima volta che leggo un suo racconto. 
La storia è ambientata dopo il 1819, si svolge nell’arco di circa 4 anni, e racconta sotto forma di lettera, le memorie della protagonista Mathilda, narrate in prima persona. E’ un racconto di amore e morte, ma anche di perdono, e di espiazione per i peccati commessi. Mathilda poco più che ventenne, in punto di morte decide di raccontare la sua vita e il suo segreto, affidando i suoi ricordi alle pagine scritte, rivolgendosi all’amico poeta che aveva cercato di consolare il suo animo. 

“Mi trovo in uno strano stato d’animo. Sono sola, completamente sola al mondo, la piaga della sfortuna è passata su di me e mi ha inaridita; so che sto per morire e mi sento felice, gioiosa.... Non vedrò mai le nevi di un altro inverno, devo credere che non sentirò mai più il calore vivificante di un altro sole estivo; ed è con tale convinzione che comincio a scrivere la mia tragica storia”
“Mi avete spesso chiesto la causa della mia vita solitaria, delle mie lacrime e soprattutto del mio impenetrabile e scontroso silenzio. In vita non ho osato, nella morte svelo il mistero

La narrazione inizia non dall’infanzia di Mathilda, bensì da una descrizione molto accurata di suo padre, a partire dalla giovinezza, fino al matrimonio con l’amata Diana e al racconto della passione quasi ossessiva, che lo legava alla sua sposa. 

“Era una passione cresciuta con la crescita di lui; si era intrecciata con ogni facoltà e ogni sentimento e si sarebbe persa solo con la vita. Nessuno sapeva del loro amore eccetto i loro due cuori”

Ciò che accadde 15 mesi dopo, fu la causa scatenante di tutti gli eventi successivi. Diana morì qualche giorno dopo aver dato alla luce Mathilda. Il dolore che ne scaturì fu così lacerante che il padre, anziché prendersi cura amorevolmente della neonata, la rifiutò con tutte le sue forze; dopo un mese partì svanendo nel nulla per 16 lunghi anni, senza mai dare notizie.
Da qui in poi Mathilda inizia a raccontare la sua infanzia, affidata alle cure di una zia fredda e poco amorevole: imparerà presto ad apprezzare la solitudine.

Gradualmente mi riconciliai con la solitudine, ma nessuno riempì il suo posto nei miei affetti. Vissi in un paese desolato dove .... non c’era nessuno da lodare. E ben pochi da amare”

Improvvisamente, un giorno, il padre si presenta, facendosi precedere da una lettera nella quale esprime l’ardente desiderio di incontrare e stringere tra le braccia l’amata figlia.

Il mio racconto di questo libro si ferma qui: per scoprire il segreto di Mathilda  dovete leggerlo, non mi piace fare spoiler nelle mie recensioni, ma cercare di incuriosirvi e spingervi a leggere il romanzo. 
Però vi lascio le mie impressioni: questo libro, per chi è abituato a leggere i classici, è un continuo spunto per fermarsi a riflettere e credo che la vita dell’autrice, così come la sua scrittura, sia stata influenzata dall’aver letto o conosciuto i grandi scrittori suoi contemporanei, e che le sue opere siano state ispirazione e insegnamento per chi è arrivato dopo.
La descrizione dell’amore ardente e ossessivo del padre verso la moglie e nei confronti di Mathilda, mi ha ricordato per certi aspetti, (anche se scritto ben 70 anni dopo) la descrizione che Oscar Wilde fa in Dorian Gray, a proposito dell’amore per Sibyl, che successivamente rifiutata si suicida, e di quello malato per se stesso.

Poi senza svelarvi nulla del finale, vorrei farvi notare un'altra similitudine del testo, che mi ha molto colpito, con un altro famoso romanzo, pur in due contesti molto differenti:
Estratto da Mathilda (1819):
"Ti saluto, bel Sole, e tu, terra bianca, bella e fredda! Forse non ti vedrò mai più coperta di verde, e i dolci fiori della primavera in arrivo fioriranno sulla mia tomba....Addio! Cielo, e campi e boschi, e bei fiori che crescono su di te, le tue montagne e i tuoi fiumi, all’aria mite e al forte vento del nord, a tutti, un ultimo saluto. Non verserò più lacrime perché il mio compito è quasi adempiuto, e sto per essere ricompensata per una lunga e più pesante sofferenza."

Estratto da I promessi Sposi (1827):
"Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!.. "

Non so se  Mary Shelly abbia mai conosciuto Alessandro Manzoni nel suo viaggio in Italia, ma sarei curiosa di scoprirlo, e poichè la somiglianza è notevole, mi viene da pensare che anche il Manzoni abbia letto Mathilda. 

Il romanzo si legge con calma, il testo tradotto è complesso, e trattandosi di uno scritto pubblicato 200 anni fa, ha una costruzione articolata, con periodi lunghi e molto poetici. Credo che l'influenza del marito il poeta Percy Shelly,  l'amicizia con Byron, e la grande cultura di Mary si incontrino tutte in questo romanzo.
Concludendo, il libro merita tutta la vostra attenzione, perchè è un classico poco noto, ma rivela un pò la vita dell'autrice essendo per certi aspetti autobiografico. Voto 4,5/5

Vi lascio per una curiosità anche un link che parla della mia città natale e del suo rapporto con i coniuigi Shelly: Viareggio ed il mito di Shelley

Viareggio, il monumento a Shelly, nell'omonima piazza, di fronte alla spiaggia dove fu ritrovato morto il 18 luglio 1822

 







COVER REVEAL: “Speed date” di Scarlett Reese


TitoloSpeed Date
AutoreScarlett Reese
Collana: Spicy Romance (vol.1)
Editore: Dri Editore
Genere: Contemporaneo
Numero pagine: 180
Formati disponibili: ebook 2.99/ cartaceo 12.99
Lancio ufficiale: 5 agosto (preorder 2 agosto)


Sinossi: 
A cosa servono le amiche se non a convincerti che una notte di sesso occasionale ti farà dimenticare il tuo ex?
È per questo motivo che Lucinda Hill, controvoglia, partecipa a uno speed date sull'elegante terrazzo del Novotel. Il suo interesse però si accende quando di fronte a lei prende posto William Shaw: bellissimo, sfacciato e dannatamente sexy. Il pretendente ideale…
Tra loro si scatena una passione impossibile da saziare in una sola notte e quello che doveva essere un piacere occasionale si trasforma in un legame molto più forte. E se il loro incontro non fosse stato solo un regalo del destino? Sesso, bugie, tradimenti, segreti... l'amore a volte si manifesta attraverso percorsi inaspettati. Siete pronti per partecipare allo speed date?

Biografia autrice:
Scarlett Reese è nata nel 1987 a Torino. Da qualche anno ha intrapreso la strada della scrittura, trovando rifugio dietro lo schermo di un computer e conforto nel ticchettio dei tasti. Ha esordito come autrice self nel 2016 e ha all'attivo una trilogia dark-erotica e una serie new adult, oltre alla recente collaborazione con Dri Editore. Ha una smodata passione per i dolci, i tatuaggi, le serie tv e la musica rock.

lunedì 29 luglio 2019

SEGNALAZIONE USCITA: “Matrimonio per procura” di Mariangela Camocardi


Finalmente online dal 29 Luglio



Titolo: "Matrimonio per procura"
Autore: Mariangela Camocardi
Collana: DriEditore Historical Romance (vol.14)
EditoreDri Editore
GenereStorico
Pagine: 334
Formati disponibili: ebook 2.99/ cartaceo 12.99
Lancio ufficiale 29 luglio (in preorder dal 26 luglio)


Sinossi: 
Corinna è costretta dal padre a sposare uno sconosciuto, dopo essersi compromessa con l’uomo di cui è innamorata. Come primo affronto lo sposo non si presenta alla cerimonia di nozze, mandando un sostituto in vece sua: un’umiliazione che grida vendetta! Corinna è una donna dalla forte personalità, orgogliosa, e non accetta di farsi bistrattare da un individuo così irrispettoso. È pronta anzi a sfidare quello screanzato e persino le rigide regole della società, chiedendo l’annullamento del matrimonio. Diamine, le ha addirittura taciuto di essere vedovo, nonché di avere due pestiferi ragazzini per figli! Non bastasse, aleggia un mistero inquietante circa la scomparsa della prima moglie di Rodolfo, per non parlare degli stravaganti parenti con i quali Corinna “dovrebbe” convivere... ma assolutamente no! Il neo marito, tuttavia, non ha alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire una moglie che gli è subito piaciuta, e le aspre divergenze che esplodono tra loro due sono uno stimolo a conquistarla.
Matrimonio per procura è una storia dove speranze, rimpianti e passione si intrecciano a conflitti e incomprensioni, ma anche al desiderio dei sensi. E l’amore rappresenta la chiave per aprire la porta alla felicità.




martedì 23 luglio 2019

RECENSIONE: "Attacco dalla Cina" di Michael Dobbs

Recensione di Attacco dalla Cina di Michael Dobbs 

Titolo: Attacco dalla Cina
Autore: Michael Dobbs
Pubblicato: Giugno 2019 da Fazi
Genere: Spionaggio 
Collana: Darkside
Formato: Brossura, 
eBook Pagine: 348 

Ecco la nuova recensione in collaborazione con Leggere a Colori:

"Non ci sarebbero stati cannoni in quella guerra, né missili, né scie di condensazione che si allungavano nei cieli come dita accusatrici, nessuna di quelle esplosioni distruttive e di quelle improvvise vampate di oscurità che ci si aspetterebbe. Nemmeno un urlo. Non ci fu niente, salvo un timido picchiettare di tasti su una tastiera da quattro soldi. Ma non ci s’inganni: era guerra, e avrebbe portato il mondo sull’orlo del baratro. E la genialità del tutto era che nessuno se ne sarebbe reso conto"

Il nuovo romanzo di Michael Dobbs, “Attacco dalla Cina”, inizia con una serie di “fermo immagine” della storia, in cui come fotogrammi di un film appaiono i personaggi principali o si manifestano gli eventi che si svilupperanno in seguito: c’è l’adultero marito della presidente USA; c’è il sabotaggio informatico alla centrale nucleare russa; appare Wu Xiaoling, la favorita del presidente cinese accusata di tradimento; ci sono una serie di incidenti informatici nelle principali sedi del potere negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, e in altre nazioni del mondo; ci sono anche morti improvvise e incidenti; tutto ha un’unica giustificazione: causare, oppure scongiurare una guerra. [Prosegui qui la lettura]


lunedì 22 luglio 2019

COVER REVEAL “Matrimonio per procura” di Mariangela Camocardi


Titolo: "Matrimonio per procura"
Autore: Mariangela Camocardi
Collana: DriEditore Historical Romance (vol.14)
Editore: Dri Editore
Genere: Regency
Pagine: 334
Formati disponibili: ebook 2.99/ cartaceo 12.99
Lancio ufficiale 29 luglio (in preorder dal 26 luglio)


Sinossi: 
Corinna è costretta dal padre a sposare uno sconosciuto, dopo essersi compromessa con l’uomo di cui è innamorata. Come primo affronto lo sposo non si presenta alla cerimonia di nozze, mandando un sostituto in vece sua: un’umiliazione che grida vendetta! Corinna è una donna dalla forte personalità, orgogliosa, e non accetta di farsi bistrattare da un individuo così irrispettoso. È pronta anzi a sfidare quello screanzato e persino le rigide regole della società, chiedendo l’annullamento del matrimonio. Diamine, le ha addirittura taciuto di essere vedovo, nonché di avere due pestiferi ragazzini per figli! Non bastasse, aleggia un mistero inquietante circa la scomparsa della prima moglie di Rodolfo, per non parlare degli stravaganti parenti con i quali Corinna “dovrebbe” convivere... ma assolutamente no! Il neo marito, tuttavia, non ha alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire una moglie che gli è subito piaciuta, e le aspre divergenze che esplodono tra loro due sono uno stimolo a conquistarla.
Matrimonio per procura è una storia dove speranze, rimpianti e passione si intrecciano a conflitti e incomprensioni, ma anche al desiderio dei sensi. E l’amore rappresenta la chiave per aprire la porta alla felicità.


mercoledì 17 luglio 2019

RECENSIONE: “ Dolce come il fiele” di Sara P. Grey

VIII Tappa Review Party
Benvenuti all’ottava tappa del review party “Dolce come il fiele” il romanzo che segna il debutto di Sara P. Grey nelle file della DRI Editore.

 

 
Titolo: "Dolce come il fiele"

Autore: Sara P. Grey

Collana: DriEditore Brand New (vol.2)

Editore: Dri Editore

Genere: Chick-lit - Numero Pagine: 278

Formati disponibili: ebook 2.99€ / cartaceo 14.99€
 

INGREDIENTI:

1 chef pâtissier dal caratteraccio impossibile (a temperatura ambiente)

1 pasticcera adorabilmente testarda (NON agitare prima dell’uso)

Zucchero e fiele q.b

Peperoncino 1 pizzico

PER STUZZICARE/DECORARE:

Scarpe rosse 1 paio

Divisa da chef, che metta in risalto i muscoli – a piacere

Asciugamano 1, il più striminzito possibile


PROCEDIMENTO:

Gettare lo chef e la pasticcera sotto i riflettori del talent show culinario più gettonato della stagione, mescolare con abbondanti battutine e un pizzico di agrodolce e lasciar macerare nel disdegno reciproco fino a che non cominciano a far scintille. Ottenuta la miscela esplosiva, gustare con abbandono. E non ti preoccupare se sembra la ricetta per un disastro assicurato, alcune delle preparazioni più riuscite della storia sono il risultato di errori inaspettati...

"Dolce come il fiele" è una bellissima storia d’amore, ambientata sotto i riflettori di un reality di pasticceria stile Bake Off.
Letizia Amalia Visconti, la nostra protagonista è una brillante pasticcera, famosa per i suoi cupcake, che vive e lavora a Parigi da quando è morta sua madre. È tornata in Italia dopo 10 anni di lontananza perché convocata da suo padre, titolare e capo indiscusso della Pasticceria Visconti, convinta che il genitore abbia messo da parte le ostilità.

“Io ho soltanto risposto alla telefonata in cui mio padre mi chiedeva di tornare a casa per una questione urgente.» Dopo dieci anni di silenzio, avrebbe voluto aggiungere, ma non lo fece. Non era lei ad avere la coscienza sporca, in quella storia.”

Ma la sorpresa che trova non appena varca la soglia della pasticceria, non assomiglia neppure lontanamente a qualsiasi cosa Amalia pensasse di trovare: un set televisivo e un pasticcere da urlo.

“Brivido che si trasformò in qualcosa di più complesso non appena diede un’occhiata oltre le spalle del padre, per notare ciò che era appena uscito dalle porte del laboratorio: un perfetto e rarissimo esemplare di maschio appena sfornato dalla catena di montaggio. Pronto per l’arena, per mietere cuori di donna e mangiarseli a colazione” ........ “l’uomo che li stava raggiungendo a grandi passi era alto, moro e bellissimo, e sfoggiava un corpo da invidia egregiamente fasciato da una divisa che lasciava poco spazio all’immagginazione. Di belli e bellocci ne aveva visti, in vita sua, ma quello meritava una categoria a parte.”

Lorenzo Ardanti chef pâtissier, non che braccio destro di suo padre e ovviamente giudice del reality, con la sua fissazione per le bacche di vaniglia e il pan di Spagna bagnato al punto giusto, ricorda un celebre giudice. Ma quello che Amalia ignora, è che suo padre ha concesso la pasticceria come location per la trasmissione e lei ne è la dodicesima concorrente.
All’inizio rifiuta con un categorico NO, anzi crede che tutto sia uno scherzo, ma quando Lorenzo la incalza facendo leva sul suo orgoglio, mettendo in dubbio le sue doti di pasticcera, ad Amalia non resta che lasciarsi coinvolgere, non senza però tirare fuori le unghie. E non si rende neppure conto che la sua presenza ha risvegliato in Lorenzo qualcosa.

Dopo una giornata intensa di riprese, Amalia può finalmente andare a casa, nell’appartamento sopra la pasticceria dove abitava da ragazza.
E qui farà un’altra spiacevole scoperta: tutti i ricordi legati a sua madre sono scomparsi e la vecchia camera della mamma è diventata anonima come una stanza d’hotel; ma la sorpresa più sconvolgente sarà scoprire che adesso è la stanza di Lorenzo: dovranno vivere sotto lo stesso tetto.
Da qui in poi sarà uno scontro verbale e sensuale quello tra Amalia e Lorenzo, fatto di capricci, dispetti, gelosia, ma anche di complicità e comprensione.

Il romanzo è ben scritto, scorrevole, con dialoghi ben strutturati. È divertente, ci sono passaggi in cui ridere fino alle lacrime, e altri in cui le lacrime scorrono invece per le emozioni e i sentimenti sopiti, soprattutto quando Amalia riesce finalmente ad avere un confronto con il cuore di suo padre. (Lì devo ammettere di essermi commossa)
Amalia è tosta, testarda, ed è molto orgogliosa, e non cederà tanto facilmente su nessuno dei fronti. Quando crea in cucina lo fa con amore e passione, e Sara, l’autrice, riesce a trasmettere questa passione attraverso le pagine del romanzo. Mi sono ritrovata nelle atmosfere del film Chocolat.
Lorenzo è ovviamente bello, “bello come il diavolo di quella serie TV che le piaceva tanto... e altrettanto farfallone”, capace nel suo lavoro e molto determinato.

Durante la storia faremo la conoscenza di Misha, il coinquilino gay, socio e grande sostenitore di Amalia, che vive con lei a Parigi.
 “Nessuno la conosceva meglio di quella strana fata madrina che aveva per migliore amico, e in quel momento gliene fu immensamente grata”

Di Dimitri, il ricco principe russo, dai modi un po’ da stalker, fissato con Amalia e le sue creazioni dolci.
“....avere uno stalker virtuale che adorava il modo in cui faceva i dolci e che sapeva anche dove trovarla era già grave, ma dargli altri motivi per fissarsi su di lei...  «Continua così, principessa. Forse ci vedremo quando uscirai di qui?”

E non dimentichiamo le Lolly, le scarpe rosse, che come nel mago di Oz sono magiche.
"Le Lolly, come le avevano scherzosamente ribattezzate, non erano soltanto un paio di scarpe, ma un’istituzione. Erano i tacchi a spillo delle grandi occasioni, l’equipaggiamento che ogni donna avrebbe dovuto poter sfoderare per sentirsi “di più”: più donna, più forte, invincibile, irresistibile, inarrestabile, furba, desiderabile... erano ciò che le serviva per camminare sui cadaveri dei propri nemici." 

Il finale lo lascio alla vostra immaginazione, la storia merita tutto il vostro tempo e anche di più. È una lettura piacevole, una di quelle storie d’amore che si rileggono ogni tanto, per scaldarsi il cuore quando ce n’è bisogno, come una coperta di Linus o come un comfort food per restare in tema.
Per me le valutazione è un 5/5 abbondante.
Mi raccomando leggetelo, non ve né pentirete.
Silvia