mercoledì 31 luglio 2019

RECENSIONE: “Scacco matto, Vostra Grazia” di Rebecca Quasi



Titolo: "Scacco matto, Vostra Grazia"
Autore: Rebecca Quasi
Editore: Dri Editore
Genere: Regency
Formati disponibili: ebook 3.99/ cartaceo 14.99
Lancio: ufficiale 19 luglio (preorder 15 luglio a prezzo scontato)


Sinossi: 
“Troppo intimo. Giocare a scacchi, per certi versi, è come fare l'amore.”
1830 – Torquay, Devon 
Percival Webster, duca di Clarendon, è determinato a chiedere in moglie la compita lady Albertina e pertanto si reca nella tenuta della sorella per comunicarle la notizia. Durante questa visita, scopre che Emma, figlia del cognato e sua temibile avversaria negli scacchi, non è più la ragazzina impertinente che gli estorceva lezioni, ma una giovane donna in procinto di recarsi a Bath per trovare un marito che ovvii alla sua incresciosa condizione di figlia illegittima.
Introdotta in società, la fanciulla attira l'attenzione di un conte dalla reputazione poco raccomandabile, il che porta Percival a dover fare i conti con i propri principi più radicati, un sentimento stordente e un'attrazione tanto potente quanto inaspettata.

Dopo le atmosfere uniche e impagabili de “La Governante” e lo straordinario successo del romance contemporaneo “Le Ali”, Rebecca torna allo storico e ci delizia questa volta con uno spin-off del meraviglioso “Dita come Farfalle”. Che resta, a nostro modestissimo parere, uno dei suoi lavori migliori.
Siete pronte a scoprire che tipo di gioco si instaura tra i protagonisti?


RECENSIONE:

Buongiorno a tutte le lettrici. 
E’ con molto piacere che oggi partecipo all’ultima tappa del review tour dedicato all’ultimo romanzo di Rebecca Quasi, “Scacco Matto, Vostra Grazia”, edito dalla DRI Editore che ringrazio per avermi fornito la copia del libro.

Abbiamo già conosciuto i due  protagonisti nel precedente romanzo “Dita come farfalle” ed in modo più approfondito, nell’epilogo dello stesso, dove troviamo il rigido Percival, Duca di Claredon e fratello di Carolina intento ad insegnare a giocare a scacchi ad una bambina, Emma, la figlia che il Duca di Rothsay ha avuto fuori dal matrimonio, ma che Caroline, sua moglie, in barba allo scandalo ha deciso di crescere come se fosse stata figlia sua.

Ed è sul rapporto tra il rigidissimo Duca e l’illegittima Emma che si sviluppa tutto il romanzo. Le cose tra di loro cominciano a complicarsi quando, dopo un anno di assenza, il Duca di Claredon, si reca nel Devon come d’abitudine per trascorre l’estate a casa della sorella. Qui si trova di fronte una Emma che lui ricorda bambina, trasformata in una giovane e bellissima donna in età da marito. Lui ne rimane abbagliato, ma si rende conto però che tra di loro non può esserci più quella confidenza e quella complicità di quando lei era semplicemente una ragazzina a cui insegnava a giocare a scacchi. La rigidità di Percival diventa anche una sorta di scudo per tenere a bada l’attrazione che scopre di provare per lei, nonostante abbia sia intenzionato a chiede in moglie un’altra donna, che lui reputa adatta al ruolo di duchessa. 


"Sì, le cose erano cambiate e lei non aveva voluto capirlo. Avevano passato un confine, nessuno aveva chiesto loro i passaporti, ma erano dall'altra parte dell'infanzia, oltre il cameratismo di cui avevano goduto a lungo e in modo inconsapevole. Forse lui avrebbe potuto essere più lungimirante. Ed eccoli, atterrati insieme e in quel preciso istante sulla consapevolezza, scomoda e insidiosa, che Emma non era più una bambina"


Al suo arrivo, inoltre scopre che Caroline ha intenzione di mandare Emma a Londra per il suo debutto in società, in quello che Percival definisce l’asta dei matrimoni. Si scopre improvvisamente protettivo nei suoi confronti e cerca di far ragionare la sorella, suggerendo Bath come meta, perchè meno caotica e più adatta alla condizione di Emma di figlia illegittima. 

"Emma doveva avere all'incirca diciotto anni. No, non all'incirca, ne aveva proprio diciotto. E a quell’età le ragazze debuttavano e venivano battute all'asta matrimoniale. Un brivido gli corse lungo la schiena"... "Perdonami, Caroline” disse, alzandosi. In genere non era mai così villano, ma i progetti che sua sorella aveva per Emma erano a dir poco allarmanti. “A Londra sarà sbranata. Sai bene come vanno le cose.” 

Emma parte per Bath accompagnata dalla zia Lady Augusta, ma quando il Duca scopre che nella località termale si è trasferito anche un noto conte libertino, pieno di debiti e sua vecchia conoscenza, decide di partire anche lui per tenere d’occhio Emma, ben consapevole delle intenzioni del conte: accaparrarsi la giovane e la sua principesca dote con ogni mezzo, lecito e non. 

“Sono certa che zia Augusta si prenderà buona cura di lei... E scommetto che Percy andrà a ficcanasare. Lui e la zia sono tremendi insieme.” “Cosa ti fa pensare che Clarendon s'immischierà nella faccenda?” domandò James con sarcasmo. “Non è se stesso quando c'è di mezzo Emma” rifletté la duchessa come se notasse quel particolare per la prima volta.

Le cose, inizialmente vanno come Lady Augusta aveva previsto: numerosi giovanotti ronzano intorno ad Emma sia per la sua bellezza, che per la sua dote, ma la sua condizione di figlia illegittima fa si che nei suoi confronti, le attenzioni e gli sguardi siano un pò più sfacciati. La presenza della zia e del suo fedele servitore sempre al fianco della giovane  riescono però a tenere a bada quelli più insistenti.
Percy però è preoccupato, la presenza del conte e di alcuni suoi amici, i discorsi su Emma che sente fare dal gruppetto lo mettono in allarme, poi è geloso delle attenzioni che le vengono rivolte e irritato dalle chiacchiere di chi la giudica perchè figlia illegittima.

".... a Percival non importava granché, stava scoprendo in quel momento che evitare umiliazioni a Emma sbaragliava tutto e tutti, diventando una priorità assoluta .... la discriminazione se riguardava la sua Emma svegliava il guerriero che aveva seppellito anni addietro, gli intossicava il sangue, gli affilava il cuore"

La situazione precipita quando il conte, dopo essersi proposto, viene rifiutato da Emma. Decide, aiutato dai suoi amici, di rapirla con uno stratagemma durante una festa all’aperto, cercando di abusare di lei per comprometterla e obbligarla a sposarlo. Solo l’intervento di Percy scongiurerà il peggio, e l’evolversi della decisione che lui prenderà sarà filo conduttore della seconda parte del romanzo.

Io mi fermo qui, non voglio raccontarvi il libro, dovete leggerlo, è bellissimo, adoro Emma e la sua forza, perchè nonostante le sue origini è cresciuta in una famiglia che l'ha amata e che non l'ha mai fatta sentire diversa. Adorabile è anche Percy l'umano, non il cane, perchè alla fine è un uomo innamorato che combatte con i pregiudizi della sua epoca e con le sue assurde convinzioni. Le schermaglie tra di loro durante tutto il libro, ma sopratutto nella seconda parte fanno sorridere, lui è cocciuto, e lei si dimostra furba quando capisce che solo facendolo ingelosire lo avrà ai suoi piedi.

Quando è uscito questo libro, non conoscevo l'autrice, ma nel momento in cui la casa editrice mi ha dato la possibilità di recensirlo, sono andata a cercarmi il romanzo cronologicamente precedente e ho iniziato da li, anche per conoscere le origini dei nostri due protagonisti.
Devo dire che mi è piaciuto moltissimo, credo che sia tra i romanzi regency, uno dei migliori che abbia letto nell'ultimo anno. Adoro quando il protagonista maschile, non ha vita facile, in questo caso Percy è bravo a complicarsi la vita da solo, e lei non cede tanto facilmente e gli dà filo da torcere. 

Una riflessione che mi suggerisce la lettura dei romanzi con ambientazione storica, è quella sulla condizione delle donne: passavano dalla tutela del padre a quella del marito, senza avere una loro indipendenza, ma la cosa più assurda era lo stato di emarginazione in cui erano relegate le giovani nate fuori dal matrimonio, anche se un genitore le riconosceva. Molti passi sono stati fatti da allora, e anche se le donne non hanno ancora raggiunto una parità di diritti, con tutto l'amore per la storia, per fortuna non viviamo più nel 1800. 

Se amate il genere regency vi consiglio questo libro, per me è il voto 5/5

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