martedì 2 luglio 2019

PRESENTAZIONE: Babes di Paola Garbarino

Un nuovo romanzo intenso e passionale dalla stessa autrice dei Bestseller Amazon Baby don’t Cry, Strange Love - Per una sola notte, Non ricordo ma ti amo, Hush, Lovesong, My Bitter Sweet Symphony


Autoconclusivo, in e-book e cartaceo su Amazon e Giuntialpunto, abbonamento KU disponibile.

Data di pubblicazione: presentazione in cartaceo, in esclusiva per il Festival del Romance di Milano, 29 giugno 2019. 


In e-book e KU dal 1 luglio 2019.
E-book: 3,99 euro
Cartaceo: 14,99 euro
Pagine: 498.
Genere: contemporary romance



.Lo amavo così tanto che io da lui ne volevo degli altri, discendenze di piccoli Milo che ci sopravvivessero quando io e lui saremmo stati polvere di stelle. 
Milo e Petronilla si sono conosciuti da bambini, sono cresciuti insieme, sono passati attraverso tutte le fasi dell’innamoramento, coi primi batticuori, le emozioni devastanti, le incomprensioni. Si sono amati, si sono perduti, si sono ritrovati come amici di letto, ne sono andati oltre.

Come nelle fiabe, sono passati attraverso il ghiaccio e il fuoco, su un percorso irto di ostacoli, inganni e tradimenti, senza perdere la speranza in un lieto fine. Adesso sono sposati, con un figlio in arrivo non programmato.

Come si può mantenere, nella vita reale, nella quotidianità, quel: e vissero per sempre felici e contenti?




Estratto.


Il cuore mi batteva talmente forte che pensai che avrebbe spezzato le costole.

Tutto quello che amavo era in questa stanza.

Petra era in piedi, che si dondolava reggendosi al lettino, era pallida e sembrava stravolta.

C’erano due ostetriche con lei.

Erano ore che soffriva, senza di me. E soffriva pure per causa mia.

Mi aspettai che mi gridasse di andarmene.

Non lo fece, non emise un fiato, Petronilla era una che il dolore lo tiene dentro.

Si stava concentrando come le avevano insegnato al corso, oppure non voleva parlarmi.

Ero ghiacciato.

“Milo…” esalò.

Il ghiaccio si disgregò, mi mossi, mi precipitai su di lei, un fiume in piena, Petra mollò il lettino e si appoggiò a me, emettendo un verso di dolore.

“Ti tengo.” le dissi.

“Non lasciarmi andare…” in un soffio sofferto.

“Sono qui.”

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