Titolo: Fiore di cristallo. To bleed a crystal bloom
Autore: Sarah Parker
Casa editrice: HarperCollins Italia
Pubblicazione: 12/09/23
Serie: Crystal Bloom Amazon:https://amzn.to/40t7kcR
Ciao a tutti! Sono Gabriela e oggi eccomi qui con una nuova recensione che non vedo l'ora di condividere con voi.
Confesso di aver iniziato questo libro con aspettative moderate, ma quello che ho trovato tra le sue pagine ha completamente stravolto ogni mia previsione. "To Bleed a Crystal Bloom" non è semplicemente una storia: è un viaggio emotivo che mi ha scossa nel profondo, lasciandomi con un vuoto nel cuore una volta conclusa l'ultima pagina.
La prima cosa che mi ha colpita è stata l'architettura narrativa. Parker costruisce il suo mondo gotico con la precisione di un orologiaio: ogni ingranaggio della trama si incastra perfettamente con il successivo, creando un meccanismo narrativo che ti trascina sempre più in profondità. Il castello, con le sue alte torri e i corridoi infiniti, non è solo uno sfondo: diventa un personaggio vivente, custode di segreti che sembrano sussurrare attraverso le sue mura di pietra.
Orlaith è una protagonista che mi ha conquistata gradualmente, come una goccia che scava la roccia. La sua apparente fragilità nasconde una forza interiore che emerge pagina dopo pagina, rivelando sfumature sempre più complesse del suo carattere. Mi sono ritrovata a trattenere il respiro durante i suoi momenti di scoperta, a gioire per le sue piccole vittorie e a sentire il cuore stringersi davanti alle sue sofferenze. La sua evoluzione da "fiore di cristallo" a donna consapevole è magistralmente costruita, senza forzature o momenti artificiosi.
E poi c'è Rhordyn. Oh, Rhordyn. Non ricordo l'ultima volta in cui un personaggio mi ha fatta sentire così divisa. È affascinante e terrificante allo stesso tempo, come guardare un temporale in arrivo: sai che potrebbe essere pericoloso, ma non riesci a distogliere lo sguardo. Il suo rapporto con Orlaith è una danza costante tra luce e ombra, tra protezione e possesso, tra amore e ossessione. Parker riesce a mantenere questa tensione elettrica per tutto il libro, dosando sapientemente ogni rivelazione sul suo passato.
La rivisitazione dark di Rapunzel che Parker ci offre va ben oltre il semplice retelling. Gli elementi della fiaba classica sono tessuti in una trama più complessa e matura, dove i temi dell'isolamento e della libertà assumono sfumature più oscure e profonde. La scrittura è ricca di dettagli sensoriali: ho sentito il profumo dei fiori nel giardino, il freddo delle pietre del castello, il brivido delle rivelazioni più scioccanti.
L'intensità emotiva di alcune scene è quasi travolgente, e Parker non si tira indietro quando si tratta di esplorare gli aspetti più oscuri dei suoi personaggi. È proprio questa onestà brutale che rende la storia così avvincente.
"To Bleed a Crystal Bloom" è uno di quei libri che ti perseguitano anche dopo averli finiti. Mi ritrovo ancora a ripensare a certe scene, a chiedermi cosa si nasconda dietro certi sguardi, a interpretare diversamente alcuni dialoghi. È una storia che merita di essere assaporata lentamente, permettendo a ogni sua sfumatura di depositarsi nell'anima.
Lo consiglio vivamente a chi ama il dark fantasy con una forte componente emotiva, a chi non teme di esplorare le zone d'ombra dell'amore e a chi cerca una storia che sappia essere tanto bella quanto inquietante. Ma attenzione: potreste ritrovarvi anche voi prigionieri di questo castello di cristallo, proprio come la sua protagonista.
Non vedo l'ora di immergermi nel seguito della storia per scoprire quali altri segreti si celano tra le mura di questo affascinante mondo e come si evolverà il complesso rapporto tra Orlaith e Rhordyn. L'attesa sarà dolce agonia.
Nessun commento:
Posta un commento