sabato 3 agosto 2019

RECENSIONE: “Matrimonio per procura” di Mariangela Camocardi


Titolo:"Matrimonio per procura"
Autore:Mariangela Camocardi
Collana:DriEditore Historical Romance (vol.14)
Editore: Dri Editore
Genere: Regency
Pagine:334
Formati disponibili:ebook 2.99/ cartaceo 12.99
Lancio ufficiale29 luglio (in preorder dal 26 luglio)

Sinossi: 
Corinna è costretta dal padre a sposare uno sconosciuto, dopo essersi compromessa con l’uomo di cui è innamorata. Come primo affronto lo sposo non si presenta alla cerimonia di nozze, mandando un sostituto in vece sua: un’umiliazione che grida vendetta! Corinna è una donna dalla forte personalità, orgogliosa, e non accetta di farsi bistrattare da un individuo così irrispettoso. È pronta anzi a sfidare quello screanzato e persino le rigide regole della società, chiedendo l’annullamento del matrimonio. Diamine, le ha addirittura taciuto di essere vedovo, nonché di avere due pestiferi ragazzini per figli! Non bastasse, aleggia un mistero inquietante circa la scomparsa della prima moglie di Rodolfo, per non parlare degli stravaganti parenti con i quali Corinna “dovrebbe” convivere... ma assolutamente no! Il neo marito, tuttavia, non ha alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire una moglie che gli è subito piaciuta, e le aspre divergenze che esplodono tra loro due sono uno stimolo a conquistarla.
Matrimonio per procura è una storia dove speranze, rimpianti e passione si intrecciano a conflitti e incomprensioni, ma anche al desiderio dei sensi. E l’amore rappresenta la chiave per aprire la porta alla felicità.


RECENSIONE

Benvenute ad una nuova tappa del review party per il romanzo di ambientazione Regency,  “Matrimonio per procura” di Mariangela Camocardi, edito dalla DRI Editore, che ringrazio per avermi fornito la copia staffetta del romanzo.

La nostra storia inizia con un’accesa discussione tra la protagonista Corinna e suo padre. La causa di questa discussione è la presunta compromissione dell’onore di Corinna, per essersi rifugiata con il suo corteggiatore, dal padre definito “squallido seduttore e farfallone”, in un capanno per ripararsi dal temporale, e di essere stata scoperta mentre ne usciva assieme al giovanotto, dalla squadra di persone che erano uscite per cercarla.
Per mettere a tacere lo scandalo, e non rovinarne la reputazione, dopo che lo spasimante è svanito nel nulla alla notizia che Corinna non avrebbe avuto una dote, il padre prende la decisione di concederla in moglie al figlio di un suo vecchio amico per consolidarne il rapporto. 
Corinna ne rimane scioccata, primo non si sarebbe mai aspettata che il suo amato Roberto svanisse nel nulla, poi scopre che non conoscerà il suo futuro marito fino a dopo le nozze, perché l’accordo è stato concluso con uno scambio epistolare, e il suo sposo, che il padre definisce “un uomo maturo” anche se ha solo 36 anni, non sarà presente al matrimonio, ma ci sarà un suo incaricato, e le nozze saranno celebrate per procura. Questo la rende furiosa e non fa che cementare l’ostilità che sente già nei confronti del consorte.

"Bene, da figlia ubbidiente si sarebbe piegata alla volontà dei genitori, ma lo spregevole Ludovisi, che non si degnava di presentarsi alle nozze, si sarebbe rammaricato di averla voluta in moglie.
«Avrai pane per i tuoi denti, sposo mio!» sibilò corrucciata, fissando il profilo dell’orizzonte che, oltre i vetri spalancati della finestra, si offriva al suo sguardo".

Il viaggio che dovrà affrontare dopo la cerimonia sarà lungo: dalle Marche alle sponde del lago Maggiore, in carrozza, in compagnia dell’avvocato Berio, amico e incaricato da suo  marito di accompagnarla nella sua nuova casa, dopo aver fatto le sue veci come sposo.
E durante il viaggio, Corinna farà un’ulteriore scoperta: il padre temendo un suo rifiuto alle nozze, le ha nascosto che Rodolfo è vedovo e con due figli piccoli e che è stato anche accusato di aver causato la morte della prima moglie.

"A corto di parole, Corinna si chiese perché il padre avesse taciuto tali fondamentali dettagli. Probabilmente per evitare che, già recalcitrante a sposare Ludovisi, lei puntasse risoluta i piedi, rifiutandosi di legarsi a un vedovo con prole".

La delusione che le deriva dall’essersi sentita ingannata è molto forte, ma le cose peggiorano quando giunta a destinazione nella sua nuova casa scopre che il marito non è presente ad accoglierla.

"L’edificio sorgeva su un promontorio che digradava fino alla spiaggia sottostante. La sua struttura era un trionfo di essenzialità, aspra come lo sperone di scogliera da cui dominava il lago, suscitando l’impressione di essere inaccessibile a ogni intrusione. La facciata, costituita da solide mura di grigia pietra, sembrava emanare qualcosa di ostile. Si scoprì a considerare che quella costruzione isolata ricordava un antico maniero".

Ad attenderla invece troverà soltanto Tosolina, la governante, (prestatele attenzione durante la lettura) che non sembra molto entusiasta della nuova padrona, e si mostra fredda e scontrosa, anche con Berio. Ovviamente Corinna fa le sue rimostranze all’avvocato, offesa e mortificata di essere trattata come un pacco.

"Non pretendevo la passatoia rossa e una parata d’onore, ma essere oggetto di una tale mancanza di rispetto è offensivo» lo rintuzzò lei con astio. «Non bastasse l’affronto di aver mandato voi a prelevarmi come un pacco postale, dovrei giustificare l’ennesima villania? Diamine, è tanto oberato dai propri affari da non scovare un ritaglio di tempo per dare il benvenuto a sua moglie?"
 
Quando improvvisamente si trova di fronte Rodolfo però, deve ammettere che è più attraente di quello che si sarebbe aspettata, ma non si mostra accondiscendente nei suoi confronti, anzi ribadisce al diretto interessato tutto il suo disappunto, mantenendo impassibile la sua posizione. Lui al contrario è rimasto molto colpito dalla bellezza e dal carattere forte di quella donna che si è ritrovato per moglie.

"Lui ne era attratto, era inequivocabile: la fissava ammirato, il che era il passe-partout che poteva smussare le asperità di un rapporto che esordiva con un tête-à-tête scoppiettante. Se l’attrazione fosse diventata reciproca, e l’ostilità di Corinna non induceva a soverchie illusioni, sarebbe divampata in un fuoco che avrebbe preso il sopravvento sulle controversie individuali. Fiera e intelligente, lei non era la classica moglie acquiescente disposta a tollerare atteggiamenti scarsamente riguardosi nei suoi confronti. Lo stava già dimostrando: non avrebbe consentito a nessuno, consorte incluso, di spadroneggiare a discapito dei diritti che le spettavano". 
 
Con queste premesse Corinna è intenzionata a voler fare annullare il matrimonio, sentendosi ingannata dal padre e ignorata dal marito, che le aveva nascosto anche la pesante situazione familiare in cui adesso si trova. 

"Il ritardo è solo l’ennesima spiacevolezza di cui sono stata oggetto da parte vostra» sbottò lei con sbrigativa asciuttezza. «Trovo oltraggioso che tutti, compreso mio padre, mi abbiate ingannata"
 
Oltre ad essere vedovo con due figli piccoli un po' ribelli (che Corinna rimetterà in riga come un Mary Poppins d'altri tempi) Rodolfo ospita in casa anche una vecchia zia e una cugina un po' pazza, Veronica. La ragazza inizialmente è ostile nei confronti di Corinna, ma poi le divverà affezionata, molto affezionata.

Non voglio dilungarmi a raccontarvi tutto il libro, dovete leggerlo, è ben scritto, scorrevole e a tratti molto divertente.

Quando ho iniziato a leggerlo mi sono entusiasmata, per la storia e per il carattere molto determinato della protagonista, ferma sulle sue posizioni, poi man mano che la narrazione è andata avanti, mi sono un po' raffreddata, nel senso che la parte centrale del romanzo, non ha rispettato a pieno le aspettative che mi ero fatta all'inizio: le schermaglie fra Rodolfo e Corinna sembrano quelle del gatto che gioca col topo, lui la vuole e lei si nega, ma poi cede secondo me troppo velocemente a dispetto del suo carattere forte.

Poi c'è invece il colpo di scena a 2/3 del romanzo degno di Agata Christie e la narrazione riprende slancio fino all'epilogo.

Ci sono però alcuni passaggi della trama che mi hanno lasciata perplessa: primo la scomparsa di Roberto che, dopo il primo capitolo, svanisce dalla narrazione (senza fare spoiler mi sarei aspettata di trovarlo nel finale nel ruolo di Everardo).
Secondo c'è poi il dubbio sulla lettera anonima: chi l'ha spedita? Chi poteva sapere del passato di Corinna tanto da scrivere una lettera al marito e provocarne le conseguenze che scoprirete leggendolo? Questo, se non mi sono lascita sfuggire qualche pagina, è l'unico aspetto non chiaro (o volutamente tale) del romanzo.
Per il resto, non è il solito storico ambientato in Inghilterra, ma in Italia, e merita tutto il vostro tempo che vorrete dedicargli per leggerlo.
Voto 4,5/5
Se vi piace lo stile dell'autrice, che io ho letto per la prima volta, potete travare negli store molti dei suoi romanzi storici e non. Buona lettura.

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