giovedì 14 settembre 2023

RECENSIONE: " Il mare guarisce" di Monica Peccolo


Trama:
 
“Lʼamore si costruisce attraverso i piccoli gesti quotidiani”
 
Le giornate di Viola, dopo il divorzio, sono occupate dalla cura della figlia Lisa, quattro anni, e dalla sua professione di veterinaria allʼacquario di Livorno.
 
Per Kai la ricerca scientifica è una vocazione; si è specializzato per lavorare in Antartide, nella base più estrema del mondo, dove trascorre molti mesi lʼanno come un eremita.
 
Nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano iniziano a verificarsi anomali spiaggiamenti di tartarughe, viene deciso di ricercarne la causa affidandosi a degli esperti. Così, i due scienziati, si trovano a collaborare per capire lʼorigine del preoccupante fenomeno.
 
Interrotti dal virus che ferma il mondo, anche le loro vite ne sono sconvolte. Ciò che è dato per scontato si ribalta e, la quarantena insieme, diventa unʼottima palestra per costruire il loro amore.
 
Perché anche nei tempi più bui è possibile scoprire la propria fonte di luce.
 
RECENSIONE: 
Buongiorno lettrici!!! Oggi vi presento un romanzo un po’ diverso dal solito: un libro di narrativa dove la storia d’amore c’è ma non è la sola protagonista. 
 
“Il mare guarisce “di Monica Peccolo, ricevuto in omaggio dall’autrice allo scorso FRI2023 (in effetti aspettava il suo turno da un po’) è una bella storia ambientata a Livorno, la sua città, in un luogo magico per grandi e piccini: l’acquario, che da qualche anno è tornato fruibile al pubblico dopo il restauro.
 
Monica ha deciso di ambientare il romanzo durante i Covid, proprio nei primissimi mesi in cui il virus ha letteralmente terrorizzato la popolazione.
 
Questo aspetto lo viviamo soprattutto dal punto di vista di Viola che fa la veterinaria all’acquario: si troverà di fronte alla necessità di proteggere la piccola Lisa, sua figlia, ma anche proseguire il suo lavoro mantenendo in vita gli animali dell’acquario cercando di evitare il più possibile il contagio. 
 
In mezzo a questo ci sarà ovviamente spazio per i sentimenti che a poco a poco nascono tra lei e Kai, l’altro protagonista. L’uomo è un ricercatore del Cnr e normalmente lavora in Antartide, ma per una combinazione di eventi proprio poco prima che scoppi la pandemia si trova in Toscana. 
 
Non sto a raccontarvi i dettagli di come si conoscono ma ad un certo punto l’uomo che doveva partire per una nuova missione si ritrova bloccato a Livorno proprio a causa del sopraggiungere del Covid. 
 
E Viola gli offre ospitalità. 
 
Sarà un crescendo tra loro, fatto di piccoli gesti e di quotidianità, tutto condito con i temi ambientali trattati nel romanzo.
 
Come detto sopra, ci sarà anche lo spettro del contagio: l’autrice mette su carta un po’ tutte quelle sensazioni i che tutti noi abbiamo vissuto, dalle paure giustificate, fino alle teorie assurde a cui certe persone vogliono credere.
 
Da un lato mi ha fatto strano ricordare quel periodo, che personalmente ho passato chiusa in casa, dall’altro ho apprezzato l’ambientazione, in una città come Livorno che conosco sin da bambina.
 
Il romanzo è narrato in terza persona e il punto di vista è quello del narratore, grazie al quale vediamo quello che accade con gli occhi di tutti i protagonisti. 
 
La lettura inizia molto lenta, un po’ a causa dei tecnicismi dovuti al lavoro di Viola e Kai, la questione ambientale e le ricerche in mare. Quando poi la loro relazione sboccia la trama si fa più interessante e coinvolgente e il ritmo sale. 
 
Capisco bene il significato del titolo, sono nata e ho vissuto per anni in una città di mare, lungo le coste della Toscana ed è vero che il mare guarisce soprattutto in inverno quando poi godere della sua compagnia senza il caos dei turisti. 
 
Viola e Kai troveranno nel mare la loro cura e forse una seconda possibilità per entrambi di essere felici.
Promosso 4/5 stelle.

1 commento:

  1. grazie per il parere positivo alla storia di Viola e Kai. Sono contenta che si sia guadagnata il tuo apprezzamento

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