lunedì 16 settembre 2019

RECENSIONE: "Reuben Sachs e altri racconti" di Amy Levy nella traduzione di Alessandranna D'Auria

Titolo: Reuben Sachs e altri racconti
Autore:
Amy Levy
Editore:
Darcy edizioni
Traduttore:
Alessandranna D’Auria
Costo:
in promo in preorder e fino al 10 settembre a 0,99€ altrimenti 3,99€ - cartaceo

 
Trama: 
Il giovane promettente avvocato Reuben Sachs, appartenente a una delle famiglie ebree più in vista di Londra, è tornato da un viaggio prescrittogli dal medito per motivi di salute. Ad attenderlo è l’amorevole madre, l’isterica sorella, una serie di amici intimi e parenti di discutibile carattere, ma soprattutto la bella Judith. 
Attratti l’uno dall’altra, sembra che Reuben si sia convinto delle intenzioni verso la ragazza, se non fosse che ella appartiene a una classe sociale minore e chiaramente osteggiato dalla propria famiglia che non la considera affatto come degna di loro, egli riflette sull’interesse economico che ne verrebbe da una simile unione. 
Durante una serata tra amici, Judith aspetta l’arrivo di Reuben, in ritardo per motivi di lavoro che lo trattengono in tribunale. A farle compagnia è il ricco, Gentile e impacciato Bertie Lee-Harrison, legato alle famiglie nobili di Londra. È quella sera che si crea un triangolo d’amore e gelosia tra Reuben, Judith e Bertie, un momento di verità breve come un soffio, caduco come la vita di un fiore, il geranio che Judith tiene appuntato sul petto e schiacciato dal geloso Reuben.

Chi dei due giovani sposerà la bella ma povera figlia di un bibliofilo? E che ne sarà dell’innamorato che la perderà? Una storia dal finale inaspettato, che rivela tutta l’intenzione dell’autrice a non cedere a facili sentimentalismi, al lieto fine per forza quasi d’obbligo per i romanzi del tempo, soprattutto pronta a sacrificare l’amore per rispettare la vita reale.
Altri racconti: Miss Meredith, Cohen del Trinity, Il diario di una ragazza normale.


RECENSIONE
«Sono profondamente interessato al carattere ebreo» rispose Bertie, «ai forti contrasti marcati; alle somiglianze sottolineate; alle elaborate differenziazioni da un tipo preminente!»
«Ah, sì» interruppe Reuben, segretamente irritato, con la sua sensibilità tribale un po’ ferita, «troverai tra noi tutti i tipi e condizioni degli uomini.»
«Tranne forse don Chisciotte, o persino il re Cophetua» aggiunse Leo.
«Re Cophetua» ripeté Reuben in un tono lento e riflessivo, mentre la porta si chiudeva al signor Lee-Harrison. «Re Cophetua aveva una posizione assicurata. Non è per tutti permettersi di sposare mendicanti.»

Buongiorno a tutte voi, l’estratto sopra riportato riassume in poche brevi righe uno degli aspetti maggiormente evidenti di questo racconto: la descrizione minuziosa dei personaggi, e dell'ambientazione.

Reuben Sachs dell’autrice inglese Amy Levy, è un romanzo breve, con molti attori, e  nonostante lui sia il protagonista citato nel titolo, la storia è piena di personaggi secondari descritti minuziosamente, soprattutto nell’aspetto fisico, evidenziando questo o quel difetto quasi fossero delle caricature.
    La signora Sachs era una donna anziana, robusta e bassa, con un ampio giallastro, impassibile volto, illuminato con occasionali bagliori di accortezza da un paio di occhi socchiusi.....

    Adelaide Sachs, o per darle il giusto titolo, la signora Montague Cohen, era una magra, scura giovane donna di ventotto o ventinove anni, con un viso irrequieto, avido, giallastro e di maniere brusche. Era vestita molto riccamente e alla moda con un abito inadatto di seta verde, e indossava grossi diamanti solitari alle orecchie. Lei e sua madre infatti non erano mai state viste senza simili gioielli, che sembravano tollerare lo stesso legame coi loro proprietari come il codino a un cinese.
Queste descrizioni cosi accurate, sono ricorrenti per tutto la narrazione; non si tratta della descrizione del personaggio come in genere appare in un romanzo, ossia al momento in cui questo viene presentato, ma ogni qual volta il soggetto appare, ne viene rimarcato l’aspetto fisico; anche le descrizioni degli abiti e degli ambienti sono minuziose, ma tutto sembra rivolto a denigrare più che esaltare la comunità ebraica londinese di fine ottocento.

Nei dialoghi tra i vari membri delle due famiglie protagoniste del romanzo, in occasione della varie cene e serate da ballo che appaiono nella storia, compare spesso il disprezzo che alcuni membri esprimono nei confronti di conoscenti caduti in disgrazia, come se a sottolineare quaste condizioni, fosse un modo per rimarcare il proprio status di privilegio.
Nel romanzo compare il termine “Gentili” ad indicare coloro che non sono di religione ebraica: per rendere comprensibile quanto marcato sia il disprezzo che i vari personaggi manifestano nei confronti dei Gentili, il paragone più calzante che mi viene in mente, è quello presente nei romanzo di Harry Potter fra maghi e Babbani.
Questa distinzione, sommata al classismo sociale, fa si che per il personaggio di Judith, ebrea e povera, ma di bell’aspetto, l’unica descritta con parole amorevoli e gentili.
Aveva ventidue anni, nella primissima giovinezza e bellezza; una creatura alta, dall’aspetto regale, con una squisita testa scura, tratti come quelli di un volto inciso su gemma o cameo e occhi pieni, lustri e lugubri, completamente in disaccordo con le caratteristiche gradevoli della loro proprietaria.

    La sua guancia liscia e ovale brillava di una tonalità ricca, ma sommessa, di perfetta salute; e il suo bianco abito da sera aderente alla moda mostrava di sfruttare le linee generose di una figura che si distingueva per maestosità piuttosto che per grazia.
Per lei trovare marito sembra un ‘impresa alquanto difficile, poiché sarebbe opportuno che il suo futuro sposo appartenesse alla comunità ebraica e che non badasse troppo alla sua mancanza di dote. Ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze.

La traduzione del testo dall'originale è accurata e insindacabile, non avendo un testo da confrontare, ne essendone all'altezza. La lettura del testo è complessa,  sia a causa del linguaggio che della costruzione sintattica di fine ottocento. Complessa anche la stesura della recensione, senza rivelare parti essenziali della trama stessa.

Anche gli altri racconti inclusi nel volume, hanno la stessa caratteristica, un testo complesso e articolato, pur trattando altre ambientazioni: Miss Meredith è stato decisamente il più piacevole da leggere, forse perché quello più simile al romanzo storico classico.
Gli altri due racconti riprendono lo stile del romanzo Reuben Sachs, e devo ammettere che non mi sono piaciuti molto. 

Nel complesso, non mi sento di dare una valutazione alta a questo romanzo, ma neppure negativa ovviamente, purtroppo la difficoltà di lettura ha influito molto sul mio giudizio, perchè personalmente ritengo che la lettura sia prima di tutto un piacere che ciascuno di noi dedica a se stesso, e per me qusto romanzo non lo è stato. 
D'altro canto si tratta di un testo classico, meno noto di altri, di un'autrice che non conoscevo e che non avevo mai letto prima. Magari in futuro potrò darle un' altra possibilità.

VOTO 3,5/5

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