venerdì 27 settembre 2019

RECENSIONE: "Matrimonio d'interesse" di Marilena Boccola


Titolo: "Matrimonio d’interesse"
Autore: Marilena Boccola
Collana: DriEditore Historical Romance (vol.17)
Editore: Dri Editore
Genere: Regency
Formati disponibili: ebook 3.99/ cartaceo 12.99
Pagine: 208

 SINOSSI:

«Posso sapere cosa ci fate qui?» si decise a chiedergli, esasperata.

«Davvero non lo indovinate?» Mio dio! Quando le rivolgeva quell’espressione da canaglia, non sapeva dire se avrebbe voluto cancellare il suo sorriso sornione a forza di sberle o a furia di baci.

Lady Charlotte Ashcroft non ha mai avuto alcuna intenzione di sposarsi.

Tuttavia la strada della giovane s’incrocia con quella di Thomas Francis Stuart, Duca d’Arcy, irriverente libertino sull’orlo della bancarotta a causa del gioco e delle donne, vizi ai quali è notoriamente dedito.

Quale migliore occasione per quest'ultimo, per risanare le proprie finanze e garantire un erede alla casata, se non quella di sposare l'esuberante e attraente Baronessina ?

L’antipatia di Charlotte verso Thomas è intensa e istintiva, quasi quanto l’attrazione che suo malgrado prova nei confronti del Duca.
Un corteggiamento serrato, sfrontato, appassionato… ma Charlotte non è certo il tipo da lasciarsi intrappolare anche se, si sa, l’amore può nascondersi ovunque. A volte anche sotto le apparenze di un mero matrimonio d’interesse…


Dopo averci deliziato con le splendide atmosfere, fortemente Austeniane, del suo primo regency Matrimonio d’Onore, un successo incredibile di critica e di pubblico, in questo spin-off Marilena cambia leggermente registro. Lo fa con maestria e ci regala un nuovo storico sempre ricalcante l’ambientazione e il mood del precedente, questa volta con una vena piccante e ironica in più. Nemmeno troppo velata. Stiamo a vedere se vi piacerà anche questo!

RECENSIONE

Eccomi qui con un'altra recensione per l’ultimo romanzo in casa DRI: Matrimonio d’interesse di Marilena Boccola. Ringrazio ancora una volta l'editore per avermi fornito copia del libro.

Si tratta di un regency, ma a mio avviso più un sequel che uno spin-off del romanzo  “Matrimonio d’onore” dove i due personaggi Thomas e Charlotte hanno avuto già un abbondante spazio.

Ma partiamo dall’inizio dalla storia: come abbiamo detto Thomas e Charlotte appaiono già nel precedente romanzo, in quanto rispettivamente nipote e sorella di Edward e Edith. Fra loro sono volate subito scintille, soprattutto a causa dell’orgoglio di lei, che non vuole ammettere di gradire molto le attenzioni di un Duca libertino e squattrinato come Thomas. E che tutte quelle attenzioni stanno risvegliando in lei un desiderio difficile da tenere a bada quando se lo trova vicino.
Stavano succedendo troppe cose e troppo in fretta; Charlotte capì che aveva bisogno di rielaborare con calma e in solitudine il punto di vista di quell’odioso farabutto, vagliandone i dettagli. Non poteva restare un minuto di più in sua presenza: l’aroma maschile di tabacco e colonia che emanava la confondeva come non le era mai capitato, così come la solida prestanza del suo corpo, troppo vicino, contribuiva a farle perdere la lucidità mentale.
Dal canto suo Thomas invece non riesce, anzi non vuole nascondere l’attrazione che prova per lei, e all’inizio crede che sia solo questo che lo turba, e non manca mai occasione di provocarla, specialmente da quando ha scoperto che lei, con un goffo travestimento, ha preso il posto del padre nel duello, riuscendo anche a tenergli testa.
«Quando ho compreso che si trattava di una donna, capirai bene che l’ho graziata, ma il sangue mi è salito alla testa nel momento in cui ho realizzato che, oltre ad avermi offeso, quel volgare arricchito, appena un gradino al di sopra della plebe, mi aveva fatto passare per il suo zimbello.» ..... «Devo ammettere che la giovane Baronessina ha combattuto come una tigre, tanto che a un certo punto ero arrivato a chiedermi come facesse un uomo di sessant’anni ad avere tanta energia.»
Ne è talmente invaghito, tanto da pensare di chiederla in moglie, così da poter approfittare della cospicua dote per rimpinguare le finanze e soprattutto per garantire un erede al ducato. Purtroppo Charlotte non è della stessa idea, anzi non perde occasione per manifestare tutto il suo disprezzo da una parte, mentre dall’altra si rammarica quando lui la ignora.
«Come mai provi tanta acredine nei suoi confronti?» Già, perché provava tanta acredine? Senz’altro perché Sua Grazia si era dimostrato senza scrupoli sfidando a duello un vecchio, ma del resto aveva vinto al primo sangue ed era suo diritto pretendere quanto gli spettava. Quello che non le tornava era perché si ostinasse a ronzarle attorno in quel modo, come se le importasse davvero qualcosa di lei, quando invece Charlotte aveva la netta impressione che stesse puntando soltanto alla sua dote. Come poteva fidarsi di una canaglia simile?
L’orgoglio di Charlotte, ma anche il suo pregiudizio nei confronti di Thomas farà da filo conduttore per gran parte del romanzo. Le incomprensioni, le cose non dette…..

Però non ve lo racconto, vi dico solo che ad un certo punto succederà qualcosa che cambierà le sorti della storia. Entrambi sono due personaggi adorabili, più il Duca che  la Baronessina come la chiama lui, la storia si legge bene, i dialoghi sono divertenti e si sorride spesso.

E adesso veniamo alla nota dolente: premesso che il romanzo mi è piaciuto molto, e che il mio giudizio è più che positivo, non me ne vogliano l’autrice e l’editore, ma ho una piccola critica da fare.

Mi spiego meglio: non avendo letto mai nulla di Marilena, e leggendo la sinossi, ho pensato che, fare la conoscenza della storia di Edith e Edward, prima di affrontare quella di Thomas e Charlotte, essendo uno “spin-off”, fosse la scelta giusta, ma invece mi sono sbagliata.

Il romanzo “Matrimonio d’onore” è bello, (penso che gli dedicherò una sua recensione, come si merita), ma leggendo entrambi di seguito uno all’altro, si nota troppo la somiglianza, a tratti identica stesura, dei capitoli che riguardano i due protagonisti Thomas e Charlotte, e questa cosa mi ha lasciato perplessa. Capisco che riportare le vicende del primo romanzo era necessario, ma così tanto spazio in entrambi i romanzi, può avere una sola spiegazione: il tutto è voluto, perchè un errore mi sembrerebbe ancora più strano.

Io però ho due grossi difetti, buona memoria e sono sincera, e da qualche giorno rimugino su questa cosa e mi sono posta il problema se far notare questo aspetto o meno. Alla fine ho deciso di sì, nel rispetto di una recensione obiettiva e onesta, anche se forse sarò l’unica che l’ha notato.

Voto 4/5

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