lunedì 26 settembre 2022

BLOG TOUR: "La sorella minore II di Catherine Hubback" - Intervista all'editore Daniela Mastropasqua


Titolo: La sorella minore II
Autore: Catherine Hubback
Editore: Vintage Editore
Genere: Historical Romance
Collana: Old Vintage
Pagine: 245
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 5,99 €
Prezzo cartaceo: 15,00 €
Data di uscita: 30 agosto 2022

Traduzione a cura di Maria Elena Salvatore.
Illustrazioni a cura di Moreno Paissan.
Copertina a cura di Antonella Cilli.
 
Trama:
Anche nel secondo volume di questa storia sarà la morte di un personaggio a rimescolare le carte e definire la sorte degli altri. 
 
La morte del vecchio Mr Watson, infatti, oltre a spezzare il cuore dei propri cari, porterà inevitabilmente a rivoluzionare il destino già incerto dei figli, in particolare quello delle quattro figlie ancora senza marito. 
 
Con la morte del padre, Emma rivive lo stesso dolore della perdita dell’amato zio e ne subisce le identiche drammatiche conseguenze. Ancora una volta tutto è destinato a cambiare e di nuovo nulla può essere certo per una fanciulla in età da marito che non è disposta a cedere al dovere e che reclama la propria indipendenza.
 
In una società rinomata per le proprie rigide e insindacabili regole, però, potrà mai una giovane donna decidere del proprio destino con uno spirito d’indipendenza completamente sconosciuto all'universo femminile del tempo?
 
Le prossime tappe del blog tour

Tappa blog tour -  Intervista all'editore Daniela Mastropasqua
 
Buongiorno Daniela, prima di tutto grazie per il tempo che ci hai concesso.
La prima serie di domande è rivolta a svelare chi è la Vintage Editore per tutti coloro che ancora non la conoscono. 

•    Vuoi raccontarci perché hai deciso di aprire una casa editrice?
Dietro la nascita della Vintage Editore c’è molto cuore. Dopo la laurea in lingue ho cominciato a collaborare con varie case editrici come traduttrice ed editor, ma avevo sempre un lavoro full time a tenermi con i piedi per terra e a garantirmi uno stipendio. La mia vita e le mie priorità sono poi completamente cambiate quando sono diventata mamma per la prima volta. Il desiderio di essere una madre presente e realizzata mi ha dato la forza e il coraggio di lasciare il lavoro e dedicare tutta me stessa a questo piccolo sogno che è la Vintage Editore. 

•    Cosa c’è dietro alla scelta del nome? Quale percorso ti ha portata lì?

L’editoria moderna secondo me ha un po’ dimenticato il valore e la bellezza del libro in sé: non parlo solo della trama, delle emozioni che una bella trama può provocare, ma anche dell’oggetto di per sé che deve essere ben fatto, ben impaginato, ben pensato, ecc… Il print on demand, l’editoria a pagamento e molti di questi fenomeni attuali hanno ridotto il libro odierno a un oggetto da realizzare di fretta e si vede. Dietro la scelta del nome c’è una scelta di tornare al passato in primis proprio in questo: nella riscoperta della cura con cui si devono fare le cose. 

•    C’è un libro che ti ha fatto capire che eri sulla strada giusta?
La mia filosofia è che “Il meglio deve ancora venire”, perché mi motiva molto ad andare avanti e fare sempre meglio, ma le maggiori soddisfazioni le stiamo avendo con Jane Austen Society. Ma se parliamo con il cuore, tutti i libri che pubblichiamo ne hanno un pezzetto del mio! 

•    La Vintage ha diverse collane e mentre i generi pubblicati sono piuttosto omogenei. Come scegli e selezioni gli autori?
Gli autori della Vintage hanno una caratteristica in comune: dietro ai loro testi c’è studio, preparazione e tanta tanta passione. Io mi assicuro che tutto questo arrivi ai nostri lettori nel miglior modo possibile. 

•    Quanto lavoro c’è dietro alla realizzazione di un libro? Quali aspetti del processo produttivo ritieni più difficili?
Ogni libro della Vintage viene tradotto da un traduttore (siamo anche una scuola di traduzione), corretto dal proofreader, rivisto dall’editor, impaginato dall’impaginatore e letto in due fasi differenti da due correttori di bozze. In più il disegnatore realizza la copertina e le illustrazioni all’interno, se previste. Sinceramente adoro ogni fase di questo processo e non ne trovo una più difficile dell’altra, ma probabilmente quella che vivo con più ansia è l’attesa dell’approvazione dell’autore quando vede la bozza di stampa. È come attendere l’esito di un esame… 

Nella domanda precedente ho parlato di processo produttivo, è palese che il libro per una casa editrice, che è anche un’azienda, sia un prodotto su cui investire e che deve generare un profitto. Quindi non si tratta solo di divulgazione culturale, ma anche di trarre un guadagno dal proprio lavoro. 

•    Come coincide questo e cosa significa scegliere di fondare una casa editrice in un Paese come il nostro dove si legge poco, soprattutto in età scolare?
-    Significa sfidare le leggi non scritte del buon senso. Significa che quando rispondo alla domanda “Che lavoro fai?” la gente mi guarda un po’ esterrefatta e generalmente risponde con un “Complimenti, che coraggio.” Ma io credo che se si fa bene il proprio lavoro, i risultati arrivano, sempre. E spero che questo valga anche per la Vintage. 

•    Ci sono una marea di piccole e medie case editrici, e ogni mese se ne aggiungono di nuove. Qual è l’elemento che vi distingue tra le tante, in questo settore da tempo in difficoltà?
-    Basta aprire un nostro libro per vedere la cura con la quale è realizzato, di quante altre case editrici si può dire lo stesso? 

Adesso una domanda spinosa: la Vintage ha iniziato, distinguendosi direi, con un font molto particolare, che poi per ragioni che ci spiegherai è stato modificato in quello attuale. Così come il formato dei libri cartacei che è stato cambiato. 

•    Sapendo che molte lettrici sono sensibili a questi cambi di dimensioni (me compresa, mi piace una libreria abbastanza omogenea) ci vuoi spiegare il tuo punto di vista è il perché di questa scelta?
-    Dal distributore, lettori e blogger ci è arrivata la voce che il nostro font, seppure molto particolare e unico, non risultava di facile lettura per tutti. Questo mi ha portato a stoppare tutta la produzione e rifare i libri da zero. Non è stata una scelta facile, mi assumo la completa responsabilità dei ritardi, disagi e altro, ma sono molto felice del risultato e spero che adesso potremo procedere tranquillamente.   

    Ho visto che adesso la casa editrice fa anche corsi di formazione in ambito editoriale: ce ne vuoi parlare? Sicuramente tra le nostre lettrici ci sarà qualcuno di interessato all’offerta formativa.
-    Una caratteristica della Vintage è il far vedere quello che c’è dietro le quinte di una casa editrice. I nostri corsi hanno l’obiettivo di far conoscere questo mondo e formare le figure più richieste del settore.

•    E questa mi sembra anche l’occasione per svelarci qualcosa a proposito della Vintage Reverse: di che si tratta? A chi è rivolta?
-    La Vintage Reverse è un progetto in crescita: si tratta di dare la possibilità agli autori che hanno già pubblicato in lingua italiana di arrivare in lingua inglese sul mercato anglofono, mettendo a loro disposizione una redazione. 

A questo punto direi che ci possiamo salutare, vi lasciamo il link di acquisto del romanzo e vi chiediamo di seguirci per l'ultima tappa del tour
dedicata alle recensioni di tutti i blog partecipanti.
 

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