giovedì 15 settembre 2022

REVIEW PARTY: "Bones and all" di Camille DeAngelis


Titolo: Bones and all
Autore: Camille DeAngelis
Casa editrice: Mondadori
Genere: Horror/Dark Romance
Pagine: 259
Formato: ebook e cartaceo
Prezzo: 7,99 ebook - 14,25 cartaceo
Store on line: tutti

Maren Yearly è una giovane donna che desidera ciò che desiderano tutti: vorrebbe essere ammirata e rispettata. 
Vorrebbe essere amata. Ma Maren ha anche delle esigenze particolari e segrete, che l'hanno costretta a una specie di esilio dal genere umano.
 
Si odia per quella cosa brutta che fa, e per ciò che la cosa brutta ha fatto alla sua famiglia e al suo senso di identità, per come la cosa brutta determina il suo posto nel mondo e il modo in cui le persone la vedono e la giudicano. 
In fondo, non ha scelto lei di essere così. Perché Maren Yearly non si limita a spezzare cuori: li divora. Letteralmente. 
 
L'amore può avere molte forme diverse, ma per Maren finisce sempre nello stesso modo: lei che nasconde le prove e sua madre che carica i bagagli in auto. 
Ma quando, il giorno dopo il suo sedicesimo compleanno, la madre l'abbandona, Maren decide di andare in cerca del padre che non ha mai conosciuto. E finirà per scoprire molto più di quanto si aspettasse: perché, oltre a suo padre, sta cercando se stessa.
 
RECENSIONE: 
Buon pomeriggio lettrici!!! Il romanzo che vi presento oggi è “Bones and all” dell’autrice Camille DeAngelis ed edito da Mondadori che ringrazio per la copia digitale fornita. Un grazie a Beatrice del blog Eynys Paolini per avermi coinvolta nell’evento.

Una premessa è doverosa per chi non è abituato all’horror: se siete impressionabili questo libro non fa per voi, ma se siete curiose di scoprire il libro da cui il regista Luca Guadagnino ha tratto l’omonimo film in concorso alla 79 Mostra del Cinema di Venezia, premiato con il Leone d'argento, ecco allora questa è l’occasione per avvicinarsi ad un genere spesso poco considerato.

Non è facile recensire un testo del genere senza cadere in facili spoiler, poiché le emozioni che scaturiscono in questo caso spesso contrastano con la brutalità di quello che il romanzo stesso racconta.
Quella sera ho scoperto che ci sono due tipi di fame. Ce n’è uno che posso soddisfare con gli hamburger e il latte al cioccolato, ma c’è un’altra parte di me che resta in attesa. Può aspettare per mesi, magari anche anni, ma prima o poi dovrò cederle. È come se ci fosse una voragine dentro di me, e quando assume quella forma là c’è soltanto una cosa che la possa riempire.

L’essenza del personaggio di Maren, la protagonista è tutta in questo paragrafo, una presa di coscienza di quello che è, o almeno un tentativo di farlo, per trovare un equilibrio tra la sua natura e il mondo che la circonda. 

La giovane ha solo sedici anni quando la madre, non riuscendo più a gestire il suo “problema” se ne va di casa, abbandonandola al suo destino, non prima però di averle rivelato l’esistenza di quel padre che Maren non ha mai conosciuto.

Quale sia il “problema” è già ben intuibile dalla breve trama, e se ne ha la conferma ovviamente una volta iniziata la lettura; se poi si ha la pazienza di leggere anche i ringraziamenti che l’autrice fa alla fine, scopriamo che Camille DeAngelis è vegana e che qualcuno ha trovato “bizzarro” che abbia scritto questo romanzo.

La narrazione è fatta dal punto di vista della protagonista: questo ci fa percepire soprattutto il senso di colpa che la avvolge dopo ogni “pasto”; attraverso i suoi occhi conosciamo Lee, il suo compagno di viaggio, qualcuno di simile a lei, in grado di comprendere che cosa prova.

Il “viaggio” che i due intraprendono attraverso gli Stati Uniti è un percorso per ritrovare sé stessi, per capire le proprie origini: Maren cerca di comprendere, di dare un senso a quello che fa, di venire a patti con la sua “natura”; Lee appare più consapevole, più cosciente di cos’è e di cosa è capace.

Il testo è crudo, sporco di sangue, macabro… le scene peggiori sono spesso sottintese, come se l’autrice non volesse scendere in ulteriori dettagli e lascia tutto all’immaginazione del lettore.

Tra i personaggi che la ragazza incontra, quello degno di nota, oltre ovviamente a Lee, e che merita una menzione è Sully. L’uomo ha un “problema” simile a quello di Maren, ma per un particolare, è quasi l’opposto: ciò che lascia a bocca aperta, leggendo, è la scena in cui lavora alla lunga treccia che l’uomo si porta dietro… a voi scoprire di cosa è fatta. 

Il finale è tutto da scoprire e lascia il lettore un po’ spaesato. A questo punto sono curiosa di vedere il film che ne hanno tratto, come certe scene sono state realizzate e se sarà in grado di trasmettere le stesse sensazioni. Per quello dovremmo aspettare il 23 novembre.
Nel complesso è stata una lettura interessante e diversa dal solito horror. Promosso 4/5 stelle

 

Nessun commento:

Posta un commento