domenica 19 gennaio 2020

BLOG TOUR IL FARABUTTO E LA SGUALDRINA, 5°TAPPA "I corridoi: specchio dell'anima di Arabella"


TITOLO: Il Farabutto e la Sgualdrina
AUTORE: Pitti Duchamp
EDITORE: Words Edizioni
GENERE: Regency
FORMATO: Ebook (2,99) – Cartaceo (13,90)
PAGINE: 214
RELEASE DATE: 10.01.2020

SINOSSI:

1814, Camden Castle

La domanda che tutto il ton londinese si pone è perché lady Arabella, lucente stella, madrina indiscussa della nobiltà e presenza onnisciente di tutte le manifestazioni mondane, sia sparita da un anno per rifugiarsi nella calma bucolica della casa ancestrale dei duchi di Camden. Poco dopo il temporaneo ritiro a vita privata di suo fratello e la sua amata duchessa per la nascita dell’erede ducale, la chiacchierata lady Arabella è infatti fuggita da Londra senza un saluto, senza spiegazioni e, apparentemente, senza una causa. Tuttavia, il passato la raggiunge con il passo claudicante del Marchese di Avenox e quella serenità sembra persa per sempre. E quando finalmente lei lo rivedrà, lo scintillio della sua anima inquieta riprenderà ad abbagliare il mondo. Fino a che punto sarà possibile ignorare l'attrazione? Fino a quando il Farabutto sarà capace di vivere e respirare senza la sua Sgualdrina?

Buon giorno a tutti, oggi partecipo all'ultima tappa del Blog Tour organizzato dalla Words Edizioni per promuovere l'uscita del nuovo romanzo di Pitti Duchamp, "Il Farabutto e la Sgualdrina". Devo ringraziare Anita per questa splendida opportunità e per la copia ARC del romanzo.
"I corridoi: specchio dell'anima di Arabella"
Alla parola "corridoio" possono essere associati diversi significati, poiché si presta ad un certo numero di usi figurati: ed esempio il "corridoio umanitario" inteso come zona neutra in aree di guerra, per favorire il passaggio degli aiuti; oppure "voci di corridoio" classificandoli  in questo caso come il luogo dove le parole vengono mormorate, da coloro che li attraversano alle orecchie di chi è li per ascoltarle. Nel significato più comune del termine, invece i corridoi sono da sempre luoghi di passaggio, di transizione, di collegamento tra due o più stanze, rendendole cosi indipendenti e celate agli occhi di chi li percorre. 

Troviamo diversi significati della parola "corridoio" anche nella simbologia dell'interpretazione dei sogni.

Ed è con questa premessa che ci avviciniamo al nostro romanzo: per Lady Arabella Ashton, la nostra protagonista, rappresentano lo specchio della sua anima inquieta. Dopo il suo rifugio a Camden Castle, il suo allontanamento volontario da Londra e dal ton, Arabella si trova spesso a vagare come un’anima in pena lungo i corridoi della casa ancestrale dei duchi di Camden, in cerca di un senso, di risposte, ma trovando solo il giudizio severo dei suoi antenati che la guardano dai quadri appesi alle pareti. 
...anche al buio lei li conosceva palmo per palmo. Erano freddi, ma familiari, accoglienti per lei che li aveva percorsi un’infinità di volte. Passeggiò lungo quello degli antenati che divideva in due il maschio centrale del castello. Le facce severe la guardarono malevole dai quadri mentre attraversava la magione a passi lenti, illuminando il tragitto con una lanterna a olio che spandeva una luce fioca e tremula intorno a sé. Parevano chiederle se le sembrasse un comportamento consono vagare per la casa ancestrale da sola, al buio, con il rischio di essere sorpresa da qualcuno e di far crollare la sua reputazione già traballante. Oltrepassò la parte centrale dell’edificio e continuò a camminare verso una delle due torri. Ne percorse i corridoi circolari che collegavano le stanze esterne e poi raggiunse l’ala est attraversata da un lungo budello dal soffitto a volte affrescato con immagini di divinità celtiche. Dal corridoio centrale se ne diramavano altri laterali che portavano alle stanze dove soggiornavano gli ospiti e lei lo sapeva dall’inizio della passeggiata notturna che sarebbe finita lì.
Nella simbologia rappresenta uno spazio di sospensione tra uno stato e l'altro dell'essere, un passaggio tra le varie fasi della vita, fra sentimenti e abitudini diverse e a volte contrastanti.
E' legato all'evoluzione personale e al cambiamento, rappresenta lo spazio verso la trasformazione.

Perché è questo che sono i corridoi: quelle zone neutre in cui si può sostare prima di affrontare le novità e le trasformazioni. Si fugge da qualcosa, verso qualcosa, ma non ci si resta a lungo. Prima o poi la scelta va compiuta e le porte vanno aperte. 

E Arabella, dopo aver trascinato la sua anima per notti lungo quegli antichi corridoi, come “un fantasma” – così la definisce suo fratello Magnus – ecco che capisce finalmente l’unica scelta che le è possibile. 
«Se conosco mia sorella la potrete trovare a vagare per qualche corridoio come un fantasma.»
E finisce con l’aprire l’unica porta che può darle accesso al suo futuro. La porta della camera di Andrew, dietro la quale si nasconde l’amore e l’affetto che ha cercato di dimenticare per tutto quel tempo. Una porta su una prospettiva di vita diversa da quella che si è costretta ad abbracciare da tempo e a cui scopre di non voler rinunciare. 
I corridoi di Camden Castle assumevano un fascino ancora più particolare di notte quando anche con le pantofoline leggere si sentiva il rimbombo dei passi felpati. Era per Arabella incomprensibile il fatto che tutti li definissero inquietanti. Quella notte non sarebbe riuscita a stare lontana da Andrew neanche se l’avessero legata al suo letto e avessero inchiodato la porta.

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