domenica 22 dicembre 2019

RECENSIONE: "La ragazza della panchina rossa" di Simona Liubicich

SINOSSI:
È un tardo pomeriggio di dicembre quando Marcus Walker, brillante avvocato di New York — in crisi per una mancata promozione e l’immediato abbandono da parte della sua ragazza — corre attraverso Central Park per scaricare la tensione. Inciampando sul terreno sconnesso, cade a terra e viene soccorso da una giovane che immediatamente lo colpisce per i suoi modi gentili, il viso dolcissimo e la bellezza, oltre che fisica, interiore. Ma Candy Patel è una commessa, lavora presso Macy's, il più famoso mole della Grande Mela. Non è povera, ma ha abbandonato gli studi dopo il liceo e porta con sé un segreto che, nonostante l’attrazione provata per Marcus, si vergogna di rivelare. Inevitabile e contro ogni etichetta, l’amore sboccia tra i due giovani, ma cattiverie e invidie li metteranno a dura prova, rischiando il completo allontanamento. Riuscirà la magia del Natale a compiere un miracolo in un mondo dove le favole non esistono più? 

RECENSIONE:
Buona serata a tutte, la recensione di oggi mi sta molto a cuore per due motivi: primo perchè apprezzo molto l’autrice, anche se non ho ancora letto tutta la sua prolifica produzione, secondo perchè ho avuto l’onore di leggere in anteprime questo romanzo. Di cosa si tratta? Del lavoro natalizio di Simona Liubicich, “La ragazza della panchina rossa”.
L’ambientazione è una di quelle tra le più romantiche che si possono scegliere in questo periodo: New York sotto la neve, e Central Park un’icona tra i parchi cittadini, famoso per i suoi percorsi da jogging.
Ed è proprio facendo jogging che Marcus, infuriato per una fregatura lavorativa e scaricato dalla sua opportunista compagna, per non aver ottenuto la promozione tanto desiderata, inciampa finendo a terra. 
Si rivolge a lui una bella ragazza per chiedergli se si è fatto male, ma lui la rassicura e riprende a correre. E’ rimasto però molto colpito da quella giovane, minuta e dalla pelle colore del cioccolato, vestita in modo comodo, ma allo stesso tempo affascinante. 
Marcus la guardò allontanarsi. Era una ragazza piccola di statura, i capelli ricci stretti in una coda bassa, neri come ebano, la pelle color cioccolato, un cappotto bianco bordato di pelliccia ecologica stretto in vita da una cintura nello stesso tessuto, lungo sino al ginocchio, gambe snelle e stivali di pelle nera dal tacco basso. Un baschetto calato sul capo le conferiva un’aria quasi parigina. Sorrise, poi si allontanò riprendendo la corsa…
Marcus fa l’avvocato in un prestigioso studio, dove uno dei colleghi gli ha soffiato la promozione solo perchè proviene da una famiglia influente e ricca. Lui è molto capace nel suo lavoro, nonostante abbia studiato in una prestigiosa università, ha potuto farlo solo grazie ad una borsa di studio, dato che proviene da una famiglia normale ed è riuscito a farsi strada grazie alle sole sue forze.
Quando durante un’ennesima corsa a Central Park, rivede la ragazza che ha incontrato qualche giorno prima, seduta su una panchina rossa intenta a leggere un classico romanzo d’amore, non può fare a meno di guardarla e fermarsi a parlare con lei, e istintivamente si trova a chiederle di mangiare qualcosa assieme, pur di continuare a godere della sua compagnia. 
Stava raggiungendo di nuovo la fontana di Bethesda quando notò, seduta su una panchina rossa, quella ragazza col baschetto. Era lei, un libro aperto tra le mani, protetta da uno spesso cappotto a quadrettoni bianco e nero, i capelli ricci sciolti, concentrata nella lettura. Era quella che lo aveva “soccorso” un paio di giorni prima, quando era caduto come un imbecille, proprio lì, presso quella panca cremisi. Marcus si accorse solo in quel momento che gli era rimasta impressa: il suo sorriso dolce, i grandi occhi castani, le ciglia lunghe… Un brivido gli percorse la schiena, come se di fronte a lui si trovasse all’improvviso una spiaggia bianca, il mare limpido e un sole caldo che gli riempiva il corpo di un qualcosa che non comprendeva. In quell’istante, non avrebbe sperato di meglio. Rallentò il passo, pur sapendo che molto presto il sudore si sarebbe trasformato in ghiaccio, ma voleva, anzi, doveva conoscerla. Non ne capiva il motivo, ma gli piaceva.
Candy è sorpresa si tanto interesse, poichè lei è una semplice commessa di grande magazzino, e ha rinunciato agli studi per aiutare economicamente la famiglia. Inoltre la sua amica cerca di metterla in guardia, insinuando che Marcus così diverso da lei, potrebbe volere solo divertirsi.
Marcus, che intenzioni avrà? Cosa pensa di Candy? Che ruolo ha l’amica?
Se volte scoprirlo, non vi resta che leggerlo e farvi trasportare da loro nella magia del Natale a New York.
Come una moderna Cenerentola, Candy trova il suo principe azzurro che la vede per quello che è, bella e intelligente, senza fare alcun caso al lavoro che fa e alle sue origini.
Candy rise. Che tipo, pensò. L’aveva osservato, era brava a inquadrare le persone, di solito, e lui le sembrava a posto, oltre che concretamente molto carino. Era alto, i capelli castani, chiari, gli ricadevano lisci e scalati sulla fronte, leggermente lunghi sul collo. Gli occhi erano nocciola, espressivi e la bocca carnosa. Possedeva un fisico atletico, si notava che praticava dello sport. E la sua voce era quieta, rassicurante. Lo aveva visto due volte e per pochissimo tempo, giusto quello di scambiarsi qualche parola, ma c’era qualcosa in lui che la faceva fremere.
E Marcus è un uomo premuroso, affascinante, di cui è facile innamorarsi, e capisce che essere mollato dalla perfida e opportunista Alannah è stata la sua più grande fortuna. E che conquistare Candy sarà il suo più grande desiderio.
Ancora una volta Simona ci offre un romanzo bello, accurato e profondo: anche se apparentemente sembra una storia semplice, sotto, sotto c’è un messaggio bellissimo che arriva a chi lo legge. E’ preferibile avere al fianco una persona che ci fa stare bene, che si preoccupa per noi, indipendentemente dall’aspetto fisico, piuttosto che una persona bella, ma vuota, senza personalità, egoista e arrampicatrice.
Interessanti anche i personaggi secondari, spicca quello dell’amica, e con lei l’autrice ci fa vedere un lato dell’amicizia che sicuramente molte di noi avranno sperimentato.
Il romanzo è scritto in terza persona, fluido, scorrevole, anche se questa volta, onorata dell’incarico ricevuto come beta reader, ho ovviamente prestato maggiore attenzione anche alla forma, oltre che alla sostanza.
Ringrazio ancora una volta Simona, e nell’attesa di leggere qualcosa di nuovo, mi aspettano un pò dei suoi lavori precedenti.
Voto 5/5

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