sabato 19 ottobre 2019

RECENSIONE: "Io voglio solo te" di Daniela Serpotta


Titolo: Io voglio solo te
Autore: Daniela Serpotta
Collana: Historical Romance (vol. 18)
Editore: Dri Editore
Genere: Storico
Formati disponibili: ebook 2,99€ / cartaceo 14,99€
Pagine: 295
Lancio: ufficiale 14 ottobre

Sinossi:
Torino, 1860

Giulian, figlio illegittimo del conte Bricherasio, vuole essere padrone della sua vita e condurla seguendo le proprie regole.
La sua esistenza sembra scorrere serenamente a Genova dove, insieme a un socio, ha fondato un’importante compagnia di navigazione.
Dopo due anni di emarginazione da parte dell’alta società Torinese, a causa di uno scandalo per aiutare un amico, viene richiamato nella capitale dal capo dei servizi segreti piemontesi.
È così che Giulian incontra Vittoria Belgioioso.
Tra i due volano scintille. Il carattere ribelle e dominante di entrambi li condurrà quasi a odiarsi. Gli eventi storici però, i piani di Cavour e le operazioni militari dei Mille saranno lo scenario perfetto per far scoppiare definitivamente la passione tra di loro.
Siete pronte ad uno storico ben inquadrato e con una notevole vena passionale?
Daniela ci guida attraverso le delicate vicende che porteranno alla nascita del nostro Paese, lo fa con precisione nei dettagli rendendo la trama veramente appassionante. Ciò che però emerge come tema principale è la storia d’amore e di passione, molta passione, che conquista sia noi lettori che i due giovani protagonisti, durante tutto il romanzo. Notevole il cast di personaggi secondari molto ben delineati.

 
RECENSIONE 

Eccomi qui con una nuova recensione. Oggi vi presento l’ultimo romanzo uscito in casa DRI per la collana Historical romance: si tratta del romanzo d’esordio di Daniela Serpotta “Io voglio solo te”.

Le vicende di questo romanzo sono ambientate in Italia all’epoca del Risorgimento, tra Torino, Genova e i luoghi che nel 1860 hanno visto la nascita del regno d’Italia, e gli eventi che porteranno alla Spedizione dei Mille faranno da sfondo alla storia d’amore che coinvolgerà i nostri protagonisti.

Ma procediamo con ordine e conosciamo Giulian e Vittoria. Lui è figlio illegittimo dei Conti di Bricherasio, il padre lo ha designato suo unico erede non avendo altri figli, ma dopo un ulteriore scandalo che ha visto coinvolto Giulian per aver difeso l’onore di un amico, lo ha allontanato da se. Così Giulian ha lasciato Torino ed è approdato a Genova dove con un socio ha fondato una sua compagnia di navigazione “la Rubantino” riuscendo a fare buoni affari e diventando in poco tempo un partito molto ambito per le famiglie con figlie in età da marito.



La vita non era stata tenera con lui. Figlio illegittimo di un conte e di una lavandaia, non aveva conosciuto la sua vera identità fino alletà di sedici anni, quando sua madre era morta e suo padre lo aveva chiamato a sé, nominandolo suo erede. A causa di uno scandalo, del quale era stato promotore, se ne era andato perché il padre che tanto amava non aveva saputo dimostrargli sostegno. Alla fine era tornato nella sua Genova dove, per una serie di circostanze, aveva fondato con un amico unimportante compagnia di navigazione rimanendo in incognito, in modo da celare il blasonato cognome dei Bricherasio.
A Torino però ha ancora degli amici, e contatti importanti con alcuni esponenti della politica del Regno di casa Savoia. Tra i suoi contatti c’è il Marchese Enrico Prever, suo amico e collaboratore di Cavour che lo coinvolge nell’organizzazione della Spedizione dei Mille chiedendogli due delle sue navi in cambio di una cospicua somma di denaro.

E Vittoria cosa c’entra in tutto questo? Beh, molto, e avrà un suo ruolo nel susseguirsi degli eventi legati alla spedizione. Prima di tutto però conosciamola meglio: ancora molto giovane, è cugina di Caterina, la moglie del Marchese Prever, vive con loro da quando i suoi genitori sono morti entrambi in un incidente, e frequenta balli e ricevimento accompagnata da una zia che le fa da chaperon in attesa di trovare un marito.

Ma lei è uno spirito libero, i suoi genitori le hanno lascito una discreta eredità e non ha bisogno di un marito che la mantenga, ma soprattutto non vuole un marito che la comandi, quindi rifiuta tutti i pretendenti che le si propongono, facendo disperare la sua famiglia. Lei vorrebbe solo viaggiare e conoscere il mondo.



«Sei sicura che non sia stata adottata? Come può essere tua cugina, una simile arpia?» Caterina sorrise, dopo aver suonato per chiamare la cameriera.  «Vittoria è uno spirito libero. Abbiamo quasi la stessa età e lei è decisa a non sposarsi e a vivere la sua vita come più le aggrada. Vuole viaggiare e visitare posti lontani, come lEgitto e spingersi fino in oriente. Non permetterà a qualcosa o a qualcuno di porsi tra lei e i suoi obbiettivi.

«È una creatura passionale e protettiva nei confronti della sua famiglia. È impulsiva e curiosa, sempre pronta a interessarsi a cose nuove. È convinta che un marito limiterebbe la sua libertà. Inoltre i suoi genitori sono morti in un tragico incidente. La loro carrozza finì in un fossato qualche anno fa. Teneva così tanto a loro, che temo non voglia più affezionarsi a nessuno per paura di perderlo.»

L’incontro tra Giulian e Vittoria è un acceso scambio di battute, dopo che lui ha insinuato che Vittoria sia “l’amica” di Enrico, lei lo accusa di essere una persona senza buone maniere.



«Come avete potuto constatare, non sono un gentiluomo. Ma solo un uomo che si è costruito la sua fortuna con le proprie mani e non saranno certo i vostri commenti impertinenti a modificare la mia condotta. Con il vostro permesso, devo entrare e salutare la mia ospite. 
Questo atteggiamento ribelle però incuriosisce molto Giulian, che non ha mai conosciuto una giovane così schietta e senza peli sulla lingua, e con una capacità innata di cacciarsi sempre nei guai a causa della sua enorme curiosità e altruismo. Non può fare a meno di proteggerla.

Entrambi si troveranno coinvolti loro malgrado negli eventi che scaturiscono dall’organizzazione della Spedizione, e Giulian che non riesce a togliersi dalla testa quella giovane bella e battagliera, si troverà a preoccuparsi della sua incolumità più volte, mentre a sua volta Vittoria si scopre gelosa e in ansia per quello che potrebbe accadergli.

Si ritrovano anche minacciati da un comune avversario, Giulian per una vecchia ruggine e Vittoria per averne apertamente rifiutato il corteggiamento, e dovranno affrontare spie, traditori, battaglie, ma tutto questa vicinanza trasformerà l’iniziale astio, l’indifferenza in qualcosa di molto forte come l’attrazione e la passione.

Io mi fermo qui, non vi racconto altro, sarà piacevole e divertente per voi scoprire questo romanzo. Una storia godibile, bella e appassionata, dove i personaggi sono molti e ben delineati, soprattutto quelli principali, ma anche quelli storici sono menzionati con accuratezza. Il personaggio di Vittoria è il mio preferito, è una donna forte, determinata, coraggiosa, attenta alla forma, ma in sostanza diversa dalle sue coetanee. Non è la solita fanciulla timida e remissiva, non si fa spaventare da nulla e all’occorrenza non esita a vestirsi da uomo. Giulian da parte sua ammira questa sua sfrontatezza e piano piano capirà che non potrà più fare a meno di lei e di volerla al suo fianco.

L’accuratezza storica del romanzo è un’altro dei punti di forza di questa storia, l’autrice ha fatto un lavoro preciso e ben documentato. I nomi dei personaggi storici, le loro abitudini, i nomi dei luoghi. La descrizione della Torino risorgimentale e dei territori dove si svolgono gli eventi della  Spedizione, sono tanto precisi che sembra di essere lì con loro. Per quanto riguarda Torino, mi sono ritrovata nelle strade, nei caffè, il teatro, perché è ancora tutto li da allora.

La facciata del Teatro Carignano - foto storica
Ho divorato questo libro in poche ore, la storia mi ha affascinato e ho amato moltissimo i due protagonisti.

Ringrazio ancora una volta la CE che mi ha dato l’occasione di leggere questo romanzo, faccio i complimenti all’autrice per il suo positivissimo esordio in attesa di leggerla ancora.

Voto 5/5



Biografia:
Daniela Serpotta nasce a Milano il 01/06/1974.
Vive a Sesto Fiorentino con il marito e i figli, dove lavora come impiegata.
Le sue passioni sono i libri, la storia e il cinema ed è sempre stata affascinata dal periodo letterario romantico diffusosi in Europa durante l’800.
Nel 2019 inizia la sua collaborazione con Dri Editore, che scommette su di lei e sul suo romanzo d’esordio “Io voglio solo te”: un romance storico dove le vicende reali si mescolano alla fantasia.

Estratti:
Vittoria accettò ogni carezza con gemiti di entusiasmo. La pelle le sembrava bruciare come se ci fosse un fuoco dentro di lei, la cui temperatura continuava a salire, raggiungendo vette inesplicabili.
Gli passò le dita tra i corti capelli stringendolo a sé, come se fosse un’ancora a cui aggrapparsi, per non perdersi nel mare di emozioni in cui le sembrava di galleggiare.
Guidata dall’istinto, gli spinse la giacca oltre le spalle fino a farla scivolare dalle braccia.  Gli passò le mani sul petto muscoloso coperto dalla camicia mentre lui si adoperava nel rendere attenzione al suo seno con carezze conturbanti. 

*****
Vittoria fece finta di offendersi, ma ciò che voleva era farlo capitolare. «Se potessi uscire un secondo, vorrei vestirmi.»
Giulian si portò le mani dietro la testa e non si mosse di un millimetro, era ora che quella ragazzina capisse che c’erano delle conseguenze per i suoi continui colpi di testa.
«Non ci penso neanche. Tu hai voluto seguirmi. Hai raccontato a tutti di essere mia moglie e ti sei travestita per starmi accanto. Quindi non puoi pretendere che mi comporti diversamente da ciò che hai così abilmente imbastito. Sono tuo marito e ho tutto il diritto di stare nella stessa cabina con te anche quando ti cambi.» 

*****
Imbarazzata da quel contatto, prese il corsetto e cercò di allacciarselo facendo combaciare i ganci sul davanti. «In questo momento non sembri affatto un gentiluomo.»
Di rimando egli cercò di provocarla.  «E dimmi, mia cara, quante signore conosci che avrebbero tenuto il tuo comportamento in una situazione come questa?» Non attese una risposta. «La verità è che sei qui solo per la tua testardaggine. Ti ho negato la possibilità di imbarcarti e tu lo hai fatto lo stesso con un sotterfugio.»

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