lunedì 28 ottobre 2019

REVIEW PARTY: "Un té alla ciliegia" di Jane Rose Caruso


SINOSSI:


L’estate sta arrivando e porta con sé due eclatanti notizie: la prima riguarda Miss Book, la seconda i giovani Mary e Albert.


Entrambi gli eventi però, sono osteggiati da una serie di sventure: maiali che si ammalano improvvisamente, bottoni che svaniscono nel nulla, un mulino che smette di colpo di produrre farina e una lettera che spezza il cuore della bella Prudence.


Beltory ha ancora bisogno dell’ingegno e delle magiche ricette di Miss Book!

 

RECENSIONE:

Buona serata a tutte voi, eccomi con un'altra recensione: questa volta parliamo del particolarissimo romanzo di Jane Rose Caruso, "Un tè alla ciliegia" .
Qui ritroviamo la protagonista dei quattro racconti precedenti, Miss Garnette Catharine Book, alle prese con nuove avventure e con lei la contea di Beltory con i suoi caratteristici personaggi.
La storia si legge velocemente, sono all'incirca una settantina di pagine, scopriamo un paesaggio da fiaba raccontato con maestria e generoso di particolari.
    Beltory era una cittadina che si affacciava sul mare, alle spalle le montagne, un lungo fiume che l'avvolgeva e un lago sulla collina. Aveva in sé tutti i punti cardini della bellezza, immersa nella natura e lambita dall'oceano, le cui acque battevano le sue terre da secoli. Era stata fondata decenni orsono ed era rimasta una cittadina accogliente e non troppo grande. Distese immense di lavanda e fiori di camomilla si allargavano a macchia d’olio, stradine di ciottoli con piccoli cottage e case in mattoni rossi facevano da sfondo alla Contea. Ponti di pietra per attraversare il fiume Lomino e una lunga e sconnessa strada che portava alla Baia.
    A Beltory c'erano due facce: la bellezza, - l'intoccabile purezza - e l'oscurità, ovvero l'inalienabile grettezza. Due volti della stessa medaglia che si erano avvicendati negli anni. La contea possedeva insieme ai suoi abitanti una vera e propria personalità. La bellezza a Nord rispecchiava una Beltory pacata ed elegante, nella sua raffinata quotidianità, fatta di creatività e orgoglio. Cottage di vecchia generazione sorgevano da decenni e lì sulla collina a Est c'erano il Convento e la Chiesa. Al porto, invece, si poteva scorgere la trasandata grettezza delle case, non più di pietra, bensì capanne di legno sporche e maleodoranti; poco distante, nel folto del bosco, sorgevano il Nosocomio e la Prigione.
Miss Garnette Catharine Book ricorda un mix ben fatto, tra Mary Poppins, per la capacità di trovare una soluzione alle cose, e Miss Marple per l'arguzia e la passione per il tè ma anche per l'ambientazione: la contea di Beltory ricorda il villaggio di St. Mary Mead dove abita la protagonista di Agata Christie. E in fine anche Vianne, l'interprete di Chocolat, il film con Juliette Binoche, dove la protagonista con le sue creazioni di cioccolato apre il cuore agli abitanti del villaggio, così come Miss Book con le sue abilità culinarie riesce a scoprire la verità e affascina il lettore.
Le sue abili doti riuscivano sapientemente a trasferirsi dai cibi agli animi e riusciva così a far sciogliere i cuori, rabbonire le controversie e rimettere in sesto la mente. Aveva un dono e questo era conosciuto da tutti gli abitanti.
In ogni capitolo troviamo anche una ricetta, di biscotti, per limonata, condita anche con ingredienti come la verità, la mente aperta, la felicità, perchè Miss Book ha sempre un ingrediente per tutto.

In questo racconto la protagonista sarà alle prese con alcuni misteri, piccoli incidenti che capitano agli abitanti del villaggio, e richiederanno il suo aiuto, come ad uno Sherlock Holmes in gonnella, che con il suo occhio attento saprà trovare la giusta soluzione.
Vi consiglio la lettura di questo piccolo ma ben fatto romanzo, e se come me non l'avete ancora letti, date uno sguardo anche alle storie precedenti, tra poco disponibili in una nuova edizione raccolti in un unico volume, così da scoprire le origini di questa singolare protagonista. 
Voto 5/5




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