giovedì 11 febbraio 2021

PRESENTAZIONE ROMANZO: "La notte su di noi" di Alessia Litta

Titolo: La notte su di noi
Autore: Alessia Litta
Genere: Romance
Uscita: 24 febbraio 2021
Disponibilità: ebook e cartaceo su Amazon
Prezzo: ebook 1,99€ (prezzo lancio 0,99€)

Sinossi:
Quando Daphne arriva nella piccola città montana di Saint-Valloire, con tutte le intenzioni di cominciare una nuova vita, certo non si aspetta di ritrovarsi come vicino di casa l'arrogante e sexy Capitano di Polizia: Adrien Duval.
Le scintille sono immediate, i litigi all'ordine del giorno, mentre un'attrazione bruciante sembra consumare entrambi.
Quando poi scopre che di Duval ce ne sono addirittura tre - tre fratelli capaci di far girare la testa a ogni donna - Daphne comincia a temere che quel trasferimento non sia stato per niente una buona idea.
Eppure non ha scelta. Saint-Valloire potrebbe essere l'unico posto in cui sentirsi al sicuro, e l'unico in cui nascondersi dall'uomo che le dà la caccia.

Biografia:
Alessia Litta nasce a Roma. Nel 2006 si trasferisce in Germania e alla fine del 2008 nel sud della Francia, dove vive tuttora.
Oltre alla scrittura e alla lettura, ha la passione per la fotografia e la pittura. Le piace camminare nella natura e, se potesse, riempirebbe la propria casa di cani e gatti.
Come autrice self ha pubblicato “Vento di Kornog”, “Il Sussurro del Lago”, “Così come sei”, “Vite sospese”, "Il Respiro del Tempo".

ESTRATTI
Quando lui alzò una mano a sfiorarle il viso, lei pensò davvero che non ce l'avrebbe fatta.
Come poteva, si chiese. Come poteva toccarla con una delicatezza simile e mostrare l'inferno negli occhi?

Lo guardò, lui dritto nella sala, le spalle ampie, l’espressione imperscrutabile. E non poté fare a meno di chiedersi a come sarebbe stato sfiorare quelle labbra piene e severe. Nonostante i continui litigi, la tensione e l'elettricità che sempre si accendeva ogni volta che si vedevano.
Adrien Duval puntò gli occhi su di lei e per un momento Daphne ebbe la sensazione che fossero rimasti soli. C'erano solo il ghiaccio di quelle iridi che la fissavano, la sua figura statuaria al centro della sala. E lei. Lei in attesa. Lei col cuore che batteva troppo veloce nel petto.

Era uno stronzo bastardo. E lei era un’idiota. Un’idiota che desiderava un uomo che continuava a rifiutarla.
Aveva voglia di piangere. Piangere e gridare. Il petto le faceva tanto male, che si chiese perché dovesse soffrire così tanto. Quando quell’uomo era diventato così importante per lei? Quando l’astio e la diffidenza si erano trasformati in quell’attrazione bruciante che sembrava consumare tutto?

Avrebbe voluto chiedergli cosa ci facesse lì, invece restò rigida davanti a lui.
«Ci sei solo tu su questa collina» disse gelida. «Dovrei avere paura di te?»
Lui si avvicinò a piedi nudi sul parquet, sul viso una tensione che avrebbe dovuto spaventarla e che invece l’attirava come un vortice.
«Forse» rispose ormai a mezzo metro da lei. «Non hai paura di me, Daphne?»
Lei fece per indietreggiare, ma avvertì il banco dietro di sé e dovette appoggiarvi le mani sopra. Quell’uomo la rendeva di gelatina, dannazione.
«Paura di te, Capitano? No» disse con una nota di derisione. «Mi fanno paura i tuoi insulti, il tuo disprezzo. Ma non ho mai avuto paura di te.»

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