sabato 13 febbraio 2021

BLOG TOUR PETALI DI ROSA: Tappa - Intervista a Simona Mastrangeli

 

TITOLO: Petali di Rosa
AUTORE: Simona Mastrangeli
GENERE: Romance / Romance Storico
PAGINE: 149
DATA USCITA: Dicembre 2020

TRAMA:
Sono François, poeta e drammaturgo. Se passerete per i teatri di Parigi, in questo 1855, potrete vedere una delle mie opere, o illuminarvi l'animo con lei, la mia musa, mentre balla. Il mio mecenate dice sempre che le rappresentazioni vendono meglio se parlano di un amore struggente, eppure io ho bisogno di dolcezza, di emozioni. Ho fatto guadagnare a Charles molto denaro grazie alle mie avventure disastrose e, se avete un pò di tempo e potete offrirmi un bicchiere d'assenzio, desidero raccontarvele...

BLOG TOUR PETALI DI ROSA: Tappa - Intervista a Simona Mastrangeli

Buongiorno Simona e grazie per avermi concesso questa intervista.

1.    Intanto vorrei farti conoscere alle mie lettrici: chi è Simona nella vita di tutti i giorni e cosa ti ha spinto a scrivere?

Sono una scrittrice, ormai dopo tre anni e un bel po' di libri alle spalle posso dirlo. Eppure nella vita di tutti i giorni sono un medico, specializzanda in anestesia e rianimazione (sì, un periodo folle e sì, ci sono volte in cui trovo davvero poco tempo per dedicarmi alla scrittura, per lo più nei giorni di riposo, tra le pulizie, la lavatrice e la spesa settimanale). Il mio essere medico fa sì che trovi molta ispirazione per i romanzi medical, due sono in uscita a breve.

2.    Vedo che tra i tuoi romanzi ci sono generi molto diversi: con quel ti trovi più a tuo agio? E quale genere non scriveresti mai?

Verissimo, ci sono generi diversi e questo anche perché molti libri sono scritti in epoche diversi, ma li sto pubblicando da tre anni a questa parte. Ho cominciato a 16 anni a scrivere fantasy, dopo i 23 mi sono data più ai medical, proprio grazie (o a causa) degli studi e del lavoro

3.    I tuoi libri sono spesso illustrati, come anche quest'ultimo: come mai questa scelta?

Perché io per prima adoro le illustrazioni e volevo dare a un prezzo accessibile per il lettore un romanzo illustrato. Le illustrazioni mi permettono di visualizzare meglio i personaggi e di poter immergermi a 360 gradi nella lettura.

4.    Come organizzi il tuo lavoro di scrittrice? Carta e penna, schemi da seguire oppure tutto in testa direttamente al pc?

Prima ero quella che si poteva definire una scrittrice “istintiva”: mi mettevo davanti al pc e buttavo giù pagine dopo pagine. Ora sono più “razionale” con tanto di schemi e riassunti su pc.

5.    I nomi dei personaggi che scegli rappresentano qualcosa nella vita reale?  Da dove trai ispirazione?

Per il romance Petali di Rosa i nomi non sono legati alla mia vita. Anche per i fantasy, spesso li invento o sono nomi che “suonano” bene. Per “Nel cuore dell’emergenza” alcuni sono presi dalla vita reale e sono nomi di mie amiche, come omaggio per il nostro legame: non scriverei mai di un personaggio affibbiandogli il nome di qualcuno che mi è antipatico.

6.    Se dovessi scrivere di te stessa, quale periodo della tua vita sarebbe più importante?  (infanzia, adolescenza, età adulta)

L’ho fatto, con nel cuore dell’emergenza, del mio periodo Coronavirus in ospedale. Sicuramente sceglierei la mia vita da quando sono medico/ studio medicina (prima non la ritengo entusiasmante).

7.    Come è cambiato il tuo stile di scrittura da quando hai pubblicato il tuo primo libro?

Molto, moltissimo. E ancora non mi sono “stabilizzata”, sono alla continua ricerca della perfezione.

8.    Quale domanda vorresti che ti facesse una lettrice, ma nessuno ha mai osato farti?

Qualcosa di specifico sui miei libri, ma ciò ha a monte il fatto che si debba leggere bene il libro, entrare nel cuore di eventi e personaggi. Forse per quello mi piacerebbe ricevere domande specifiche.

9.    Per chi non ti conosce, da quale libro dovrebbe iniziare a leggerti?

Non c’è un “primo” libro secondo me. Il fatto che siano estremamente diversi fa sì che si possa iniziare dove si vuole. Adoro Petali di Rosa, questo sì. Mi piacerebbe far leggere questo.

10.    Per concludere cosa si prova quando arrivi a mettere la parola fine in fondo ad una storia? Progetti futuri?

Per me è sempre un punto e virgola, almeno finché continuerò a scrivere e poi pubblicare su Amazon. Ciò significa che ho sempre la possibilità di migliorare un prodotto per il mio lettore ed è ciò che ho fatto ad esempio per Nel cuore dell’emergenza: pubblicato ad Aprile 2020 sull’onda dei problemi legati al coronavirus, è stato rieditato fino a ottobre, mese in cui ho smesso di aggiornare le edizioni e in cui l’ho definito finalmente “concluso”. Quando sento di non poter più dare nulla al libro sono felice, sicura di aver dato un buon prodotto (sono molto esigente). Petali di rosa anche lo ritengo concluso e, al momento, nella sua migliore forma… Poi chissà, magari tra 10 anni uscirà un’altra versione più matura.

Grazie del tempo che ci hai dedicato.
Silvia DC

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