Titolo: La notte su di noi
Autore: Alessia Litta
Genere: Romance
Uscita: 24 febbraio 2021
Disponibilità: ebook e cartaceo su Amazon
Prezzo: ebook 1,99€ (prezzo lancio 0,99€)
Sinossi:
Quando
Daphne arriva nella piccola città montana di Saint-Valloire, con tutte
le intenzioni di cominciare una nuova vita, certo non si aspetta di
ritrovarsi come vicino di casa l'arrogante e sexy Capitano di Polizia:
Adrien Duval.
Le scintille sono immediate, i litigi all'ordine del giorno, mentre un'attrazione bruciante sembra consumare entrambi.
Quando
poi scopre che di Duval ce ne sono addirittura tre - tre fratelli
capaci di far girare la testa a ogni donna - Daphne comincia a temere
che quel trasferimento non sia stato per niente una buona idea.
Eppure
non ha scelta. Saint-Valloire potrebbe essere l'unico posto in cui
sentirsi al sicuro, e l'unico in cui nascondersi dall'uomo che le dà la
caccia.
Biografia:
Alessia Litta nasce a Roma. Nel 2006 si trasferisce in Germania e alla fine del 2008 nel sud della Francia, dove vive tuttora.
Oltre
alla scrittura e alla lettura, ha la passione per la fotografia e la
pittura. Le piace camminare nella natura e, se potesse, riempirebbe la
propria casa di cani e gatti.
Come
autrice self ha pubblicato “Vento di Kornog”, “Il Sussurro del Lago”,
“Così come sei”, “Vite sospese”, "Il Respiro del Tempo".
ESTRATTI
Quando lui alzò una mano a sfiorarle il viso, lei pensò davvero che non ce l'avrebbe fatta.
Come poteva, si chiese. Come poteva toccarla con una delicatezza simile e mostrare l'inferno negli occhi?
Lo guardò, lui dritto nella sala, le spalle ampie, l’espressione imperscrutabile. E non poté fare a meno di chiedersi a come sarebbe stato sfiorare quelle labbra piene e severe. Nonostante i continui litigi, la tensione e l'elettricità che sempre si accendeva ogni volta che si vedevano.
Adrien
Duval puntò gli occhi su di lei e per un momento Daphne ebbe la
sensazione che fossero rimasti soli. C'erano solo il ghiaccio di quelle
iridi che la fissavano, la sua figura statuaria al centro della sala. E
lei. Lei in attesa. Lei col cuore che batteva troppo veloce nel petto.
Era uno stronzo bastardo. E lei era un’idiota. Un’idiota che desiderava un uomo che continuava a rifiutarla.
Aveva
voglia di piangere. Piangere e gridare. Il petto le faceva tanto male,
che si chiese perché dovesse soffrire così tanto. Quando quell’uomo era
diventato così importante per lei? Quando l’astio e la diffidenza si
erano trasformati in quell’attrazione bruciante che sembrava consumare
tutto?
Avrebbe voluto chiedergli cosa ci facesse lì, invece restò rigida davanti a lui.
«Ci sei solo tu su questa collina» disse gelida. «Dovrei avere paura di te?»
Lui
si avvicinò a piedi nudi sul parquet, sul viso una tensione che avrebbe
dovuto spaventarla e che invece l’attirava come un vortice.
«Forse» rispose ormai a mezzo metro da lei. «Non hai paura di me, Daphne?»
Lei
fece per indietreggiare, ma avvertì il banco dietro di sé e dovette
appoggiarvi le mani sopra. Quell’uomo la rendeva di gelatina,
dannazione.
«Paura
di te, Capitano? No» disse con una nota di derisione. «Mi fanno paura i
tuoi insulti, il tuo disprezzo. Ma non ho mai avuto paura di te.»
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