giovedì 23 aprile 2020

REVIEW PARTY: "Scarti" di Aleida Blue

 
Titolo: Scarti
Autore: Aleida Blue
Editore: PubMe
Collana editoriale: Segreti in giallo Edizioni
Genere: Giallo
Uscita: 22 Aprile
Cartaceo: € 9,99 E-book : (€1,50 offerta lancio) €2,99

SINOSSI

Irene è una elegante quarantacinquenne che lavora come internal auditor in una multinazionale di prodotti di lusso.
Improvvisamente si ritrova coinvolta nella morte dell'affascinante collega: Enrico viene rinvenuto cadavere lungo le rive dell'Arno, completamente nudo.
Nello stesso giorno il marito di Irene riceve alcune fotografie, scattate durante l’ultima trasferta in Cina della moglie, dove la vede ritratta in atteggiamenti compromettenti proprio con il collega morto.
La donna si troverà di punto in bianco isolata, sola, ad affrontare la sfida più complessa della sua carriera. Concludere l’indagine interna a cui stava lavorando con Enrico e scoprire chi l’ha lasciato morire senza soccorrerlo.

BIOGRAFIA:
Aleida Blue è un’enigmatica quarantenne cui piace definirsi “cittadina del Mondo”. Nonostante l’istinto la porti a girovagare da un continente all’altro è fortemente legata all’Italia, patria delle sue radici, terra che l’ha vista crescere. Poliedrica e fantasiosa, nella quotidianità porta con sé frammenti di ogni viaggio; lei è il blu del cielo africano, il rosso delle lanterne cinesi, è l’inebriante profumo delle spezie e la gentilezza del popolo asiatico. Affascinata dal mistero, è sempre alla ricerca dell’indizio mancante. 


Una storia d'amore oltre ogni disavventura. Un giallo da svelare. Una nuova autrice promettente.

Irene, 45 anni e un lavoro da internal auditor in una multinazionale di prodotti di lusso.
Improvvisamente la sua vita cambia. All'interno della Niari, l'azienda per cui lavora, qualcuno alimenta un mercato parallelo in nero. Lei e il suo collega Enrico vengono inviati a Shangai per indagare. Al loro ritorno, Enrico viene ucciso.

Un susseguirsi di sconvolgenti rivelazioni dimostrerà che nulla è come appare.

RECENSIONE:


Buon giorno a tutte, eccomi con un giorno di ritardo, a parlarvi della settima uscita della Segreti in Giallo Editore, “Scarti” di Aleida Blue. 

Anche questa volta si tratta di un giallo classico, dove le vicende della protagonista Irene si intrecciano a quelle di Enrico, il suo collega, la vittima di questa storia.


Il romanzo è diviso in sei parti, più prologo ed epilogo. Nel prologo incontriamo Irene, in commissariato, accusata dell’omicidio del compagno di lavoro, una teoria rafforzata da una serie di foto recapitate al marito di lei e a Valentina la moglie di Enrico, e che li vede in atteggiamenti intimi durante il loro ultimo viaggio in Cina per conto dell’azienda.


Ma come spesso accade in questi casi, nulla è come appare. Chi avrà ucciso Enrico? Sarà veramente colpa di Irene? Cosa hanno scoperto in Cina? Chi è l’assassino? Perché?


Una serie di domande logiche a cui darete una risposta leggendo il romanzo, scoprendo tra le pagine aspetti dei personaggi inimmaginabili e come ogni buon giallo che si rispetti, nonostante qualche piccola traccia sparsa qua e là, scoprirete chi è il colpevole e le sue motivazioni, solo quando l’autrice deciderà, quasi alla fine, di scoprire le sue carte.


Il racconto inizia temporalmente prima della morte di Enrico, presentandoci l’ambiente lavorativo, concentrando buona parte della narrazione sui meccanismi aziendali, la produzione e il motivo per cui ad un certo punto entrambi vengono spediti a controllare la sede a Shanghai.


La famiglia di Irene, quella di Enrico, il legame con Valentina, la moglie di quest’ultimo, come la presentazione dei personaggi di Roberta, Giacomo, Giampiero, i colleghi di lavoro, avranno tutti ruoli importanti all’interno della vicenda: ad una prima lettura questa parte può apparire inutile e noiosa, di solito in un giallo nelle primissime battute troviamo la vittima e tutto il resto ci porta alla scoperta del colpevole.


Tutto quello che invece l’autrice ci descrive con dovizia di particolari è molto appropriato, e se riletto alla fine del libro, ci fa scoprire alcuni piccoli indizi, piccolissimi particolari che in fondo, se accuratamente notati, avrebbero condotto anche noi alla scoperta del colpevole o almeno sulle sue tracce.


Il romanzo dopo la prima parte, prende un ritmo decisamente incalzante, gli eventi precipitano e troviamo Irene nello sconforto più totale. Ma lei è una donna forte, intelligente, abituata ad indagare, a valutare ogni piccolo dettaglio grazie al suo ruolo di internal auditor, ossia addetta al controllo interno dell’azienda 


Quindi mettetevi comode e seguitela alla ricerca del colpevole: sarà lei determinata a scoprire cosa è successo ad Enrico e soprattutto determinata a capire chi l’ha messa in mezzo.


L’autrice è stata veramente brava, un Giallo ambientato tra Toscana e Cina, dove esiste un legame territoriale ormai consolidato negli anni, in una realtà, quella manifatturiera del lusso, presente con aziende rinomate e all’avanguardia. Un lavoro egregio alla ricerca dei dettagli, del lessico e dei meccanismi di produzione, così ben fatto che mi sono ritrovata nel “viale in ghiaino, che percorsero attraversando un oliveto” come se fossi stata lì con loro. Che l’autrice sia una toscana doc?


Ringrazio come sempre la casa editrice, Segreti in Giallo, la sua direttrice Rosa Caruso, per avermi riportato alle mie letture del cuore, la mia coperta di Linus: quando ho bisogno di staccare i vostri romanzi sono un vero e proprio toccasana per l’anima.
Voto 4,5/5

PROLOGO:
Quel commissario non le stava simpatico. 
Irene ripensava al primo interrogatorio fissando una macchia di umidità sulla parete, mentre aspettava nella sala d’attesa della questura di Montecervi, un paese di diecimila anime in provincia di Firenze. «Un gioco erotico finito male» aveva sentenziato lui con boria, gustando ogni parola,  massaggiandosi il mento grassoccio. 
Era evidente che cercava conferme alla sua ipotesi. Aveva negato decisa, spostando un ciuffo di capelli ribelle dietro l’orecchio, ma non era bastato a convincerlo. «Ammetta, la situazione vi è sfuggita di mano» aveva insistito lui. 
Si era irrigidita, drizzando la schiena. Aveva sostenuto il suo sguardo, non aveva nessuna intenzione di farsi calpestare, ma questi aveva insistito caparbio «Magari avete provato il bondage...». «Il che?...» aveva risposto trattenendo a fatica una risata isterica, esasperata dalla conversazione. 
Il commissario arrivò nel mezzo del rimuginare di Irene. La osservò da lontano, seduta composta sulla sedia di plastica della sala d’aspetto: era esile e raffinata, al contrario del marito, un centauro dalla giacca di pelle e i capelli pazzi. 
«Avvocato, buonasera. Mi ha preceduto di pochi minuti, l’avrei chiamata oggi stesso» la salutò, grattandosi la testa rasata di fresco. La invitò a seguirlo e lei si alzò visibilmente scossa, stringendo la borsa sotto il braccio. 
Erano trascorsi soltanto pochi giorni, ma era già vistosamente dimagrita. 
Il commissario avanzava senza fretta verso il suo ufficio, pensando alle parole da dirle, non voleva esporsi. Eppure all’inizio sembrava tutto logicamente consequenziale, prima le fotografie e poi la scoperta del cadavere. Non poteva essere andata che in quel modo… E invece no.

CURIOSE? BUONA LETTURA

Nessun commento:

Posta un commento