Titolo: L’Altra Me
Autore: Anna Esse
Genere: Romance contemporaneo
Autore: Anna Esse
Genere: Romance contemporaneo
Pagine: 683
Data di uscita: 23 settembre 2019
ROMANZO AUTOCONCLUSIVO
Trama:
“Erano una il riflesso dell’altra, erano uniche nella loro particolarità e non avrebbe permesso a nessuno di dividerle. Nessuno.”
New York. La Grande Mela.
Melanie e Kimberly sono due gemelle identiche nell'aspetto ma con caratteri completamente opposti. Dopo aver visto entrambe le loro relazioni naufragare, decidono di convivere in un appartamento a Tribeca dove ritrovano la loro serena quotidianità, fatta di amici, lavoro e sogni nel cassetto finché un incontro inaspettato scuote le loro vite: vecchi ricordi che riemergono... e nulla sarà come prima.
INTERVISTA AUTRICE:
1. Come è nato questo libro? Prendi appunti, carta e penna, oppure scrivi di getto?
Io scrivo sempre di getto, anche quando disegnavo storie a fumetti, era così. Lascio che siano i miei personaggi con le loro azioni a dirmi cosa fare. (si lo so, è un po’ da psicopatici ahahah). Questo però non significa che mi arrampico sugli specchi. Quando decido di scrivere una storia, nella mia testa ho comunque un’idea di base o anche solo delle piccole certezze. A esempio, per “L’Altra Me”, sapevo già che ci sarebbero state due gemelle come protagoniste e che mestiere avrebbe fatto Michael. La parte divertente è stata trovare il giusto modo per far sì che due persone appartenenti a delle realtà così differenti, potessero incontrarsi e innamorarsi l’un l’altro.
2. Come scegli l’ambientazione, il luogo dove svolgere il romanzo? Ti affidi ad un ricordo, un sogno oppure un luogo del cuore?
Dipende da cosa voglio scrivere. Nel caso de “L’Altra Me”, ho scelto New York perché è una città che amo e che sogno di visitare un giorno.
3. Quanto è importante per te la musica in un romanzo, ascolti qualcosa quando scrivi?
Non sono quel tipo di autrice che senza musica non riesce a scrivere, anzi. Spesso le parole delle canzoni tendono a distrarmi. Ma ascolto musica comunque in tema a quello che sto scrivendo e canzoni che mi trasmettono le emozioni di cui ho bisogno in quel momento.
Nel caso de “L’Altra Me”, avrei voluto aggiungere più canzoni anche solo tramite delle semplici citazioni, ma alla fine ho deciso di usare un unico artista come filo conduttore il cui testo accompagna la fase finale del romanzo.
4. Scriveresti mai un romanzo sequel non previsto, perché te lo chiedono le lettrici?
Perché no? Ma solo se quella storia avesse davvero ancora qualcosa da raccontare.
5. Qual è il tuo genere letterario preferito, come lettrice e come autrice? C’è un genere che non scriveresti mai?
I miei gusti personali variano molto. Come lettrice spazio dalla semplice narrativa al drammatico, dall’avventura o al fantasy, ma quest’ultimo solo se è ben scritto e soft tipo Harry Potter per intenderci. Non sono particolarmente attratta da sportivi, saggi e/o erotici, ma si sa, sono gusti! Come scrittrice vorrei non arenarmi su un unico genere. Difatti, il romanzo a cui sto lavorando attualmente è un fantasy.
6. Perché hai scelto di scrivere un romanzo rosa, piuttosto che un thriller?
Perché era quello di cui avevo bisogno in quel momento e poi, a detta di chi l’ha letto, “L’Altra Me” ha un ché di “thriller” nella sua storia, quindi, chi dice che in realtà non abbia scritto un Thriller romantico?
7. Ti sei ispirata ad una autrice/autore oppure un estratto o una citazione famosa per il tuo romanzo?
No, è nato tutto per caso, in modo molto naturale e senza fonte esterne d’ispirazione.
8. Un aneddoto divertente che riguarda la stesura del romanzo?
Non so quanto possa far divertire il lettore, ma non so per quale strana ragione, durante una particolare scena d’amore tra due personaggi all’interno del libro, di cui non faccio nomi per non fare spoiler, continuavo ad ascoltare in loop solo canzoni anni sessanta americane. Il mio cervello era prigioniero di Aritha Franklin, Beach Boys, Elvis Presley etc.
Davvero imbarazzante.
9. Sensazioni provate quando hai scritto la parola fine?
Gioia, tristezza e gratitudine.
Come si legge nei ringraziamenti a fine romanzo. Nei due anni che hanno visto la nascita e la stesura de “L’Altra Me”, mia madre si è ammalata e infine ha lasciato questo mondo prima che potessi pubblicarlo. Questo ha resto la conclusione della storia ancora più dolorosa. Sono stata tentata a mollare tutto, non lo nego, poi mi sono detta che lo dovevo anche e soprattutto a lei. Mia madre non mi ha mai incoraggiata su nulla nella vita, anzi era quel genere di genitore che ti smontava per fortificarti, eppure, quando le parlavo del mio romanzo e del mio desiderio di pubblicarlo, mi sorrideva sempre dolcemente dicendomi che mi augurava di riuscirci, per questo, alla fine di quel lungo percorso che mi ha tenuta in compagnia di Melanie, Kimberly e Michael, ero sia triste sia felice: triste perché avrei voluto che mia madre vivesse abbastanza per stringere in mano il mio primo romanzo, ma felice perché ero riuscita a completare una cosa molto importante nonostante tutte le difficoltà che affrontai in quel periodo.
10. Cosa ti aspettavi dalla pubblicazione di questo libro? Si è realizzato tutto?
Non avevo aspettative. Sono una persona abbastanza realista: sono una perfetta sconosciuta e anche se l’ebook ha un prezzo ridicolo, comprendo che molti non si fidino. Per cui, non ho realizzato un granché delle tante aspettative, ma una cosa posso dirla: quando leggo che una copia è stata acquistata, che sia in ebook o in cartaceo, per me è come aver piazzato una bandierina con su scritto “L’Altra Me”, sulla Luna insieme ad Amstrong e Aldrin.
Grazie Silvia DC blog Leggoancoradieciminuti
Grazie a te.
“Erano una il riflesso dell’altra, erano uniche nella loro particolarità e non avrebbe permesso a nessuno di dividerle. Nessuno.”
New York. La Grande Mela.
Melanie e Kimberly sono due gemelle identiche nell'aspetto ma con caratteri completamente opposti. Dopo aver visto entrambe le loro relazioni naufragare, decidono di convivere in un appartamento a Tribeca dove ritrovano la loro serena quotidianità, fatta di amici, lavoro e sogni nel cassetto finché un incontro inaspettato scuote le loro vite: vecchi ricordi che riemergono... e nulla sarà come prima.
INTERVISTA AUTRICE:
1. Come è nato questo libro? Prendi appunti, carta e penna, oppure scrivi di getto?
Io scrivo sempre di getto, anche quando disegnavo storie a fumetti, era così. Lascio che siano i miei personaggi con le loro azioni a dirmi cosa fare. (si lo so, è un po’ da psicopatici ahahah). Questo però non significa che mi arrampico sugli specchi. Quando decido di scrivere una storia, nella mia testa ho comunque un’idea di base o anche solo delle piccole certezze. A esempio, per “L’Altra Me”, sapevo già che ci sarebbero state due gemelle come protagoniste e che mestiere avrebbe fatto Michael. La parte divertente è stata trovare il giusto modo per far sì che due persone appartenenti a delle realtà così differenti, potessero incontrarsi e innamorarsi l’un l’altro.
2. Come scegli l’ambientazione, il luogo dove svolgere il romanzo? Ti affidi ad un ricordo, un sogno oppure un luogo del cuore?
Dipende da cosa voglio scrivere. Nel caso de “L’Altra Me”, ho scelto New York perché è una città che amo e che sogno di visitare un giorno.
3. Quanto è importante per te la musica in un romanzo, ascolti qualcosa quando scrivi?
Non sono quel tipo di autrice che senza musica non riesce a scrivere, anzi. Spesso le parole delle canzoni tendono a distrarmi. Ma ascolto musica comunque in tema a quello che sto scrivendo e canzoni che mi trasmettono le emozioni di cui ho bisogno in quel momento.
Nel caso de “L’Altra Me”, avrei voluto aggiungere più canzoni anche solo tramite delle semplici citazioni, ma alla fine ho deciso di usare un unico artista come filo conduttore il cui testo accompagna la fase finale del romanzo.
4. Scriveresti mai un romanzo sequel non previsto, perché te lo chiedono le lettrici?
Perché no? Ma solo se quella storia avesse davvero ancora qualcosa da raccontare.
5. Qual è il tuo genere letterario preferito, come lettrice e come autrice? C’è un genere che non scriveresti mai?
I miei gusti personali variano molto. Come lettrice spazio dalla semplice narrativa al drammatico, dall’avventura o al fantasy, ma quest’ultimo solo se è ben scritto e soft tipo Harry Potter per intenderci. Non sono particolarmente attratta da sportivi, saggi e/o erotici, ma si sa, sono gusti! Come scrittrice vorrei non arenarmi su un unico genere. Difatti, il romanzo a cui sto lavorando attualmente è un fantasy.
6. Perché hai scelto di scrivere un romanzo rosa, piuttosto che un thriller?
Perché era quello di cui avevo bisogno in quel momento e poi, a detta di chi l’ha letto, “L’Altra Me” ha un ché di “thriller” nella sua storia, quindi, chi dice che in realtà non abbia scritto un Thriller romantico?
7. Ti sei ispirata ad una autrice/autore oppure un estratto o una citazione famosa per il tuo romanzo?
No, è nato tutto per caso, in modo molto naturale e senza fonte esterne d’ispirazione.
8. Un aneddoto divertente che riguarda la stesura del romanzo?
Non so quanto possa far divertire il lettore, ma non so per quale strana ragione, durante una particolare scena d’amore tra due personaggi all’interno del libro, di cui non faccio nomi per non fare spoiler, continuavo ad ascoltare in loop solo canzoni anni sessanta americane. Il mio cervello era prigioniero di Aritha Franklin, Beach Boys, Elvis Presley etc.
Davvero imbarazzante.
9. Sensazioni provate quando hai scritto la parola fine?
Gioia, tristezza e gratitudine.
Come si legge nei ringraziamenti a fine romanzo. Nei due anni che hanno visto la nascita e la stesura de “L’Altra Me”, mia madre si è ammalata e infine ha lasciato questo mondo prima che potessi pubblicarlo. Questo ha resto la conclusione della storia ancora più dolorosa. Sono stata tentata a mollare tutto, non lo nego, poi mi sono detta che lo dovevo anche e soprattutto a lei. Mia madre non mi ha mai incoraggiata su nulla nella vita, anzi era quel genere di genitore che ti smontava per fortificarti, eppure, quando le parlavo del mio romanzo e del mio desiderio di pubblicarlo, mi sorrideva sempre dolcemente dicendomi che mi augurava di riuscirci, per questo, alla fine di quel lungo percorso che mi ha tenuta in compagnia di Melanie, Kimberly e Michael, ero sia triste sia felice: triste perché avrei voluto che mia madre vivesse abbastanza per stringere in mano il mio primo romanzo, ma felice perché ero riuscita a completare una cosa molto importante nonostante tutte le difficoltà che affrontai in quel periodo.
10. Cosa ti aspettavi dalla pubblicazione di questo libro? Si è realizzato tutto?
Non avevo aspettative. Sono una persona abbastanza realista: sono una perfetta sconosciuta e anche se l’ebook ha un prezzo ridicolo, comprendo che molti non si fidino. Per cui, non ho realizzato un granché delle tante aspettative, ma una cosa posso dirla: quando leggo che una copia è stata acquistata, che sia in ebook o in cartaceo, per me è come aver piazzato una bandierina con su scritto “L’Altra Me”, sulla Luna insieme ad Amstrong e Aldrin.
Grazie Silvia DC blog Leggoancoradieciminuti
Grazie a te.
Grazie per la bella esperienza.
RispondiEliminaBuona serata <3