TITOLO: Naphil
AUTRICE: M.J.Red
GENERE: Urban Fantasy, Young Adult,
DATA PUBBLICAZIONE: Pre-order dal 17/03 Online dal 24/03/2020
FORMATO: Cartaceo, Ebook
UNLIMITED: SÌ
COPERTINA FLESSIBILE: 14 euro
EBOOK: 0,99 euro fino al 24/03 poi 2.99 euro
PAGINE: 548
AUTRICE: M.J.Red
GENERE: Urban Fantasy, Young Adult,
DATA PUBBLICAZIONE: Pre-order dal 17/03 Online dal 24/03/2020
FORMATO: Cartaceo, Ebook
UNLIMITED: SÌ
COPERTINA FLESSIBILE: 14 euro
EBOOK: 0,99 euro fino al 24/03 poi 2.99 euro
PAGINE: 548
SINOSSI:
I Naphil sono tre, nascono nello stesso giorno e hanno il controllo del loro continente d'origine.
Ma questo Ethan non lo sa,non lo ha mai saputo. Ha solo 17 anni e la sua unica preoccupazione è non addormentarsi durante le noiose lezioni al college. Eppure fin da piccolo ha nascosto con paura ciò di cui è stato capace, anche se solo per una volta.
Ben presto sarà impossibile continuare a fuggire da ciò che il Destino ha deciso per lui.
Ben presto sarà in gioco la sua vita e quella di tutte le persone che ama. Non vorrebbe, ma è la responsabilità di un Naphil, una sua responsabilità.
E non potrà più tirarsi indietro. -Biografia M.J.Red è nata nel 1994 ad Anagni, in provincia di Frosinone. Ha deciso di trasferirsi a Pisa per studiare cinema, dove spera di rimanere ancora a lungo. La sua vita si divide tra volontariato per i gatti, lo studio e la sua più grande passione sin da piccola, la scrittura.
Naphil è l’inizio di una lunga saga che progetta da moltissimi anni. -
ESTRATTO:
Ma questo Ethan non lo sa,non lo ha mai saputo. Ha solo 17 anni e la sua unica preoccupazione è non addormentarsi durante le noiose lezioni al college. Eppure fin da piccolo ha nascosto con paura ciò di cui è stato capace, anche se solo per una volta.
Ben presto sarà impossibile continuare a fuggire da ciò che il Destino ha deciso per lui.
Ben presto sarà in gioco la sua vita e quella di tutte le persone che ama. Non vorrebbe, ma è la responsabilità di un Naphil, una sua responsabilità.
E non potrà più tirarsi indietro. -Biografia M.J.Red è nata nel 1994 ad Anagni, in provincia di Frosinone. Ha deciso di trasferirsi a Pisa per studiare cinema, dove spera di rimanere ancora a lungo. La sua vita si divide tra volontariato per i gatti, lo studio e la sua più grande passione sin da piccola, la scrittura.
Naphil è l’inizio di una lunga saga che progetta da moltissimi anni. -
ESTRATTO:
«Prima
o poi avresti dovuto sapere la verità» ricominciò Leo. «Certo, sai già
di essere diverso. Dentro di te non l'hai mai dimenticato e hai sempre
cercato di fuggire.»
«Potrei ancora farlo.»
Leo mi sorrise, ma era triste. Avevo un brutto presentimento.
«Mi piacerebbe dirti che è tutto così semplice» sembrava sincero e io ero sempre più spaventato. «Devi affrontare la verità.»
Tirai un lungo respiro. Alla fine era arrivata la resa dei conti, la parte di me da cui ero sempre scappato mi aveva raggiunto e chiedeva il conto di quei troppi anni di fuga. In un moto di coraggio, mi trovai a chiedere.
«Quale verità?».
«Che tu sei non sei umano, Ethan.»
«Potrei ancora farlo.»
Leo mi sorrise, ma era triste. Avevo un brutto presentimento.
«Mi piacerebbe dirti che è tutto così semplice» sembrava sincero e io ero sempre più spaventato. «Devi affrontare la verità.»
Tirai un lungo respiro. Alla fine era arrivata la resa dei conti, la parte di me da cui ero sempre scappato mi aveva raggiunto e chiedeva il conto di quei troppi anni di fuga. In un moto di coraggio, mi trovai a chiedere.
«Quale verità?».
«Che tu sei non sei umano, Ethan.»
«Qui
dice che i Naphil sono generalmente tre, nascono nello stesso
periodo...» lo sguardo torvo di Leo mi fece dare un'ulteriore lettura
«... Nello stesso giorno» mi corressi. «C'è scritto che hanno il
controllo del loro continente di nascita» cosa significava
quell'affermazione? Spulciai alla ricerca di altre notizie. «Tre? Per
quale motivo tre e basta?»
«Non ne siamo sicuri, ma credo dipenda dalle probabilità. Persone con geni così particolari nascono raramente e spesso muoiono durante il parto. Anche tu hai rischiato, non ricordi?» spiegò il signor Pablo.
«E poi il tre è un bel numero» bisbigliò ironico Leo.
«Non ne siamo sicuri, ma credo dipenda dalle probabilità. Persone con geni così particolari nascono raramente e spesso muoiono durante il parto. Anche tu hai rischiato, non ricordi?» spiegò il signor Pablo.
«E poi il tre è un bel numero» bisbigliò ironico Leo.
Era
una pratica per me imbarazzante ma non potei rifiutare e smontare
quell'entusiasmo. Mi strinsi assieme alle ragazze, presi in mano il
telefono della mia fidanzata e aprii la telecamera frontale. Ero il più
alto, quindi avrei scattato io.
«Non farmi uscire brutta» mormorò Maidy al mio orecchio.
«Come se fosse possibile» sghignazzai. «Sorridete!»
Le nostre teste cozzarono tra di loro e quel colpo accidentale ci fece ridere. Scattai la foto in quel momento. Anche se non tutti fissavamo l'obbiettivo, uscì davvero bene.
«Poi mandamela, voglio stamparla e appenderla in camera!» dissi.
«Buona idea» ammise Victoria.
«Non farmi uscire brutta» mormorò Maidy al mio orecchio.
«Come se fosse possibile» sghignazzai. «Sorridete!»
Le nostre teste cozzarono tra di loro e quel colpo accidentale ci fece ridere. Scattai la foto in quel momento. Anche se non tutti fissavamo l'obbiettivo, uscì davvero bene.
«Poi mandamela, voglio stamparla e appenderla in camera!» dissi.
«Buona idea» ammise Victoria.
Avevo
sempre avuto una cotta per lei, da quando non sapevo cosa fosse
l'amore. Intuivo che lei ricambiasse i miei sentimenti, ma nessuno dei
due aveva fatto il primo passo per tutto quel tempo. Lei era troppo
timida e non avrebbe mai preso l'iniziativa, lo sapevo con certezza. La
cosa mi stava bene.
Perché temere una cosa del genere? La verità era che avevo paura, l'ho sempre avuta. Nel momento in cui avevo visto le ossa del suo gatto rinsaldarsi a un solo mio tocco, avevo capito che fossi diverso da tutti gli altri e non sapevo ancora se ciò fosse positivo o negativo. La mia memoria fuori dal comune e il mio sesto senso al limite della preveggenza, poi, amplificavano i dubbi.
Nulla riusciva a distogliermi dal concetto che, così come ero in grado di guarire, potevo anche essere in grado di uccidere. E non avrei mai sopportato il pensiero di ferire, anche inconsciamente, la ragazza di cui ero innamorato. In breve, sentivo di essere un mostro.
Perché temere una cosa del genere? La verità era che avevo paura, l'ho sempre avuta. Nel momento in cui avevo visto le ossa del suo gatto rinsaldarsi a un solo mio tocco, avevo capito che fossi diverso da tutti gli altri e non sapevo ancora se ciò fosse positivo o negativo. La mia memoria fuori dal comune e il mio sesto senso al limite della preveggenza, poi, amplificavano i dubbi.
Nulla riusciva a distogliermi dal concetto che, così come ero in grado di guarire, potevo anche essere in grado di uccidere. E non avrei mai sopportato il pensiero di ferire, anche inconsciamente, la ragazza di cui ero innamorato. In breve, sentivo di essere un mostro.
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