Titolo: La carta da parati gialla
Autore: Charlotte Perkins Gilman
Traduzione dall'inglese: Martina Romano e Anna Orfano
Casa editrice: The Pink Factory Publishing
Collana: HerStory
Genere: Narrativa/classici, Horror
Formato: ebook
Prezzo: 2,99 ebook
Store on line: Amazon e abbonamento KU
Data di uscita: 31 ottobre 2021
Genere: Narrativa/classici, Horror
Formato: ebook
Prezzo: 2,99 ebook
Store on line: Amazon e abbonamento KU
Data di uscita: 31 ottobre 2021
Trama:
Un testo fondamentale della
letteratura femminista in una nuovissima traduzione di Anna Orfano e Martina
Romano e con la prefazione di Cinzia Giorgio.
Il destino delle donne
inascoltate in un racconto incalzante che non vi lascerà indifferenti.
Charlotte Perkins Gilman con questa opera apre la strada alle autrici americane
contemporanee. Un classico per HerStory che non deve mancare nella vostra libreria!
Estratto:
Accade raramente che persone perfettamente ordinarie come me e John, si assicurino una residenza antica per l’estate. Un edificio coloniale, una proprietà ereditaria, oserei dire una casa infestata e raggiungerei l’apice della felicità romantica, ma sarebbe chiedere troppo alla sorte!
Tuttavia, dirò con orgoglio che questa casa ha qualcosa di strano. Altrimenti, perché darla in affitto per così poco? E perché è rimasta disabitata per così tanto?
John ride di me, ovviamente, ma c’è da aspettarselo in un matrimonio.
Lui è una persona estremamente pratica.
Non tollera la fede, prova orrore per la superstizione e schernisce apertamente
qualsiasi discorso in merito a cose che non si possono sentire né vedere e
rendere concrete. John è un medico e forse (non lo direi ad anima viva, ma ciò
rappresenta un blocco per la mia scrittura e al contempo un grande sollievo per
la mia mente), forse questa è una delle ragioni per cui non guarisco più
velocemente. Vedi, lui non crede che io sia malata!
E cosa si può fare in circostanze simili? Se un medico di ottima reputazione e per giunta il proprio marito, assicura ad amici e parenti che non c’è niente che non vada se non una momentanea depressione nervosa, una leggera tendenza isterica, cosa si potrebbe fare?
Anche mio fratello è un medico di ottima reputazione e dice la stessa cosa.
Allora prendo fosfati o fosfiti, o qualunque cosa siano, e i ricostituenti,
faccio passeggiate, prendo aria fresca, faccio esercizio fisico e mi è
assolutamente vietato “lavorare” fino a quando non starò meglio.
Personalmente,
non sono d’accordo con loro. Ritengo che un lavoro piacevole, che mi dia
emozioni e cambiamenti, mi farebbe bene. Ma cosa si può fare a riguardo?
Mi sono dedicata alla scrittura nonostante le loro raccomandazioni, ma mi sfinisce doverlo fare così di nascosto, o scontrarmi duramente con loro.
Mi sono dedicata alla scrittura nonostante le loro raccomandazioni, ma mi sfinisce doverlo fare così di nascosto, o scontrarmi duramente con loro.
Prefazione di Cinzia Giorgio
The Yellow Wallpaper è un racconto
della scrittrice americana Charlotte Perkins Gilman, pubblicato per la prima
volta nel gennaio 1892 sulla rivista «The New England». È un'opera fondamentale
della letteratura femminista americana, per il ritratto impietoso degli
atteggiamenti della società nei confronti della salute mentale e fisica delle
donne nel XIX secolo.
Narrata in prima persona, la novella è una raccolta di diari scritti da una donna il cui marito, un medico di nome John, affitta una vecchia villa per l'estate. La moglie ha appena partorito e ha bisogno di un periodo di riposo.
Rinunciando ad altre stanze della casa, la coppia si trasferisce nella stanza dei bambini al piano superiore. Come forma di cura, il marito proibisce alla moglie (una donna senza nome nella novella) di lavorare o di scrivere e la incoraggia a mangiare bene e a passeggiare all’aria aperta, in modo che possa riprendersi da quella che lui chiama una “depressione nervosa temporanea, ovvero una leggera tendenza isterica”; una diagnosi comune per le donne in quel periodo, soprattutto dopo la nascita di un bambino.
I due sposi trascorrono dunque l'estate nella villa coloniale. La storia fa un uso sorprendente di un personaggio narratore, ovvero la moglie, che rivela a mano a mano il grado in cui il marito la imprigiona e la opprime: la sua attenzione si concentra in particolare sulla carta da parati strappata, sulle finestre sbarrate, sugli anelli di metallo nelle pareti, sul pavimento “graffiato, scavato e scheggiato” e sul letto fissato al pavimento, e immagina tutti i bambini che in anni passati hanno vissuto tra quelle mura.
La donna dedica molte pagine del suo diario alla descrizione della tappezzeria nella stanza: il suo colore “malato”, il suo odore “giallo”, il suo motivo decorativo bizzarro e inquietante come “un'interminabile serie di funghi velenosi, che germogliano e germogliano in infinite circonvoluzioni”, i pezzi mancanti, e il modo in cui lascia macchie gialle sulla pelle e sui vestiti di chiunque la tocchi.
Per lei più si rimane in quella camera da letto, più la carta da parati sembra mutare, specialmente al chiaro di luna. Presto la protagonista inizia a vedere delle figure. Fino ad arrivare a credere che una donna stia strisciando a quattro zampe dietro la tappezzeria. Credendo di doverla liberare, la protagonista inizia a strappare la carta dal muro. Un crescendo agghiacciante di orrore e ingiustizia.
I temi principali di The Yellow Wallpaper sono la natura opprimente dei ruoli di genere, fissati e cristallizzati dalla società, l'apparenza contro la realtà e il bisogno di espressione di sé.
Charlotte Perkins Gilman nei suoi scritti ci parla del ruolo delle donne in America agli inizi del Novecento. Approfondisce molti temi, come la mancanza di una vita fuori casa e la forza oppressiva della società patriarcale.
In The Yellow Wallpaper la follia della narratrice è una forma di protesta contro l'oppressione sociale sulle donne, che il più delle volte venivano definite mentalmente fragili. I sostenitori della parità di genere dell'epoca credevano che questa “instabilità mentale” fosse la manifestazione delle battute d'arresto riguardo ai ruoli che le donne potevano svolgere in una società dominata dagli uomini.
Erano persino scoraggiate a esercitare la scrittura, perché avrebbero formato un'identità indipendente e che poteva sfociare in una forma di sfida.
La Gilman si rese ben presto conto che la scrittura era diventata una delle uniche forme di esistenza per le donne in un momento in cui avevano pochissimi diritti.
Attraverso il suo lavoro, la Gilman ha aperto la strada a scrittrici come Alice Walker e Sylvia Plath.
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