giovedì 21 novembre 2019

RECENSIONE: "Onore e riscatto" di Fabiana Redivo


Titolo: Onore e riscatto
Autore: Fabiana Redivo
Collana: Historical Romance
Editore: Dri Editore
Genere: Storico
Formati disponibili: ebook 2,99 / cartaceo 15,99€
Pagine: 244
Lancio: ufficiale 18 novembre (cover reveal 12 novembre)

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Sinossi:

Colonie occidentali britanniche, 1818.
Per amore di un pirata, Lady Eleanor Blackmore ha voltato le spalle alla famiglia. Non che avesse poi molto da perdere, dato che il padre era ricercato per il tentato omicidio del fratello. Piuttosto che accettare un possibile matrimonio combinato dal nonno, il Duca di Ashton, per riscattare l’onore della famigia, ha preferito affrontare lo scandalo vivendo accanto a René Boscher, il pirata francese che si vanta d’averla addirittura comprata. Quel pezzo di carta esiste davvero e porta la firma del padre di Eleanor. Ma René sa benissimo che non si può comprare una Lady, figuriamoci il suo cuore. E per amore di Eleanor il sanguinario pirata è disposto a fare qualsiasi follia. Perfino a riscattare il proprio di onore. E il riscatto passa attraverso il segreto dei gioielli perduti della regina Maria Antonietta.


RECENSIONE:
Buon pomeriggio a tutte voi, arrivo con un giorno di ritardo sulla tabella di marcia a presentarvi la recensione dell'ultimo romanzo uscito in casa DRI Editore, che ringrazio come sempre per la copia dell'ebook. Si tratta del Romance storico "Onore e rispetto" della bravissima Fabiana Redivo.

Pur trattandosi di un romanzo auto conclusivo, i protagonisti di questa storia, il pirata René e la bella Lady Eleanor li abbiamo già conosciuti nei precedenti romanzi: "Una ribelle per Lord Hughes" dove incontriamo per la prima volta Eleanor come promessa fidanzata di Edward, ma le cose non andranno come previsto... inoltre qui conosceremo molti dei personaggi secondari che ritroveremo poi nei romanzi successivi, in particolare il Duca di Ashton, nonno di Eleanor, la residenza di Winterborn Castle, e anche suoi genitori che avranno un ruolo fondamentale, e non proprio roseo, nel suo futuro...

Mentre "La vendetta di Lord Hughes" ci permette di fare la conoscenza di René, che troveremo al fianco di Edward intenti a sconfiggere una maledizione, ma scopriremo  accanto a lui anche Lady Eleanor. Come è finita insieme ad un pirata un bella Lady inglese, e cosa è successo nel frattempo? Lo scoprirete solo leggendoli, poiché possiamo considerare i tre romanzi come una bellissima saga storica e l'autrice Fabiana, degna delle tanto acclamate college straniere (Cynthia Wright tanto per citarne una).
In questo romanzo sono mischiate sapientemente avventura e romance, ma facendo l'inevitabile confronto con i precedenti (che non si possono ignorare, almeno per chi li ha letti) la componente avventurosa sembra prevalere. In alcuni passaggi le atmosfere ricordano quelle dei romanzi di Patrick O'Brian, tra pirati, corsari e la marina britannica, oppure a bordo della Perla Nera tra maledizioni e forzieri fantasma.

Ma veniamo alla nota dolente, almeno per me: il romanzo è bello, ma ho faticato un pò con la lettura di questo, mentre gli altri due li avevo letteralmente divorati, e al momento di scrivere la recensione ho faticato anche un pò a mettere su carta le mie impressioni.

Cerco di spiegarmi meglio: la lettura per me è un passatempo piacevole, quasi tutti i romanzi che leggo si rivelano degli ottimo lavori, alcuni di loro sono coinvolgenti a tal punto che ti restano "sotto pelle", rimanendo ancorati a mente e cuore, ed altri che se pur belli e ben scritti passano oltre senza lasciare traccia.
Mi dispiace essere una voce fuori dal coro, ma la sensazione che mi è rimasta alla fine di questo libro è stata di vuoto. Difficile alla fine anche farne la recensione, perchè oggettivamente non ci sono critiche da muovere né nei confronti della trama, né sulla stesura, sempre impeccabile nei romanzi DRI, né suoi suoi personaggi ben caratterizzati: semplicemente le mie emozioni sono rimaste assopite. 
E non mi so dare una spiegazione: perchè avendo letto i precedenti lavori di Fabiana, da cui non riuscivo a staccarmi, e anche molti altri romance del genere con protagonisti pirati, corsari, Lady clandestine, che rileggerei più volte, qui mi è mancato qualcosa...

Forse mi sono mancate le schermaglie tra i protagonisti, battibecchi più evidenti tra i due, situazioni  in cui potevano emergere scenate di gelosia, come quelle tra Judith ed Edward ad esempio; invece qui troviamo un coppia, che pur formata dagli eventi, si ama e dalla narrazione traspaiono le emozioni e i segreti celati, i turbamenti interiori, gli animi in pena, ma poco manifestati da parte di entrambi, Eleanor divisa tra l'educazione rigida ricevuta e il desiderio di libertà assaporato vivendo accanto ad un pirata, e la paura di non essere all'altezza e di perderlo. 
Così come René che la ama, morirebbe per lei, ma anche lui non si ritiene all'altezza, e la comparsa di Lord Willoughby mina la sua sicurezza. 
Oltre questo gli intrighi politici, le spie, una maledizione, tutto a fare da palcoscenico ad una storia avventurosa di onore e riscatto per un pirata offuscano a mio avviso un pò la componete romance di questa storia.
Il mio voto è comunque positivo, sicuramente un nuova lettura da capo dei tre romanzi, mi servirà a assimilarli meglio.
Voto 3,5/5


Estratti:

Per quanto innamorata – perdutamente innamorata – del suo uomo, una parte di lei era ancorata all'ambiente in cui era nata e cresciuta. Si sentiva spaccata a metà, divisa tra il sentimento travolgente che provava verso René e la consapevolezza di essersi giocata per sempre la reputazione. «Sono pur sempre la nipote del Duca di Ashton» replicò facendo appello a tutta la dignità di cui era capace.

La nave rollava e beccheggiava paurosamente. I cavalloni erano talmente alti che gli uomini faticavano a portare a termine le manovre. Davanti alla prua della Enora i flutti si aprivano come se volessero inghiottirla. Botti, sartiame e tutto ciò che non era fissato ruzzolavano da una parte all’altra, sbattendo e fracassandosi contro le murate e addosso ai marinai. E assieme agli oggetti volavano ordini, avvertimenti e imprecazioni. Mentre il cielo si illuminava a giorno, una gigantesca mano d’acqua sollevò il legno vertiginosamente in alto. René subì impotente la scalata del cavallone da parte della Enora ed ebbe la sensazione che l’albero maestro potesse toccare le nuvole. A quel punto, si sentì simile a un dio.

Ah, se la sua meravigliosa sirena avesse potuto vederlo in quel momento! Nella sua lucida follia, provò un brivido di eccitazione pensando a Eleanor. L’amava più di se stesso, ora lo sapeva. Un sentimento più potente della furia degli elementi. Ecco perché riusciva a controllare la paura. Poteva guardare la tempesta e sorridere.

René non riusciva a capire a cosa stesse pensando la sua sirena, anche se in parte lo intuiva. Fissava in silenzio il mare in tempesta che si agitava negli occhi da cerbiatto di Eleanor. Fieri e puri. Non la meritava. Il destino gli aveva offerto quel fiore meraviglioso su un vassoio d'argento e lui l'aveva calpestato. Svilito con la sua arroganza. E nonostante tutto, lei lo amava ancora, ne era certo. Lo aveva letto in quel volto purissimo sconvolto dalle lacrime. Accusò il colpo. E lo incassò.

Non le importava nulla di onore e retaggio, di tutto ciò che il perbenismo spicciolo riservava al resto delle donne. A lei importava solo di essere amata con sincerità, perché lo amava davvero. Per quell’amore, sarebbe stata capace di spegnere il sole con un soffio e accendere le stelle con uno sguardo. E mai avrebbe dubitato di lui, perché aveva sentito il suo cuore battere con forza mentre si dichiarava con tanta intensità.

«Buonasera, Lady Eleanor...»
Lord Willoughby apparve quasi per magia accanto a loro, inchinandosi con galanteria. Era elegantissimo e, per intima ammissione di René, stava facendo sfigurare ogni uomo presente al ricevimento. Le donne nella sala se lo mangiavano con gli occhi e il fatto che fosse scapolo aumentava l’interesse delle giovani nubili. La stessa Eleanor arrossì leggermente. Nonostante il sentimento che nutriva per il suo pirata, non riusciva a rimanere insensibile al fascino di quell’uomo che sembrava uscito da un antico poema caval


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