mercoledì 10 giugno 2020

REVIEW PARTY: "Che fretta c'era maledetta quarantena" di Cinnie Maybe

Titolo: Che fretta c'era maledetta quarantena
Autore:
Cinnie Maybe
Editore:
Delrai Edizioni
Genere:
Chick-Lit
Data Pubblicazione:
5 Giugno

SINOSSI:   
Il covid-19 ha sorpreso tutti e ci ha costretti a casa per giorni interi, che poi sono diventati settimane e addirittura mesi. Ecco allora che le vite di tutti sono soggette a cambiamenti radicali e sconvolgimenti.
Così succede a Torino, a Matteo e Giulia, per esempio. I due sono coinquilini, da sempre legati da una strana alchimia che nessuno dei due ha mai provato ad approfondire, per timore, per imbarazzo e per cecità sentimentale. Durante i giorni di reclusione forzata, saranno però obbligati a guardare in faccia il loro rapporto come non è mai successo prima. Uno dovrà smettere di credere di avere una cotta per una collega di università, tutta Instagram e apparenze; l’altra dovrà trovare il coraggio di uscire dal guscio di migliore amica e credere in se stessa.
E se la sfida di una cena romantica diventa un’occasione, magari persino in una situazione di emergenza sanitaria può sbocciare l’amore.
Anche a Roma c’è qualcuno che con la quarantena ha dovuto rivedere la propria vita. Lorenzo è il fratello minore di Matteo, rimasto bloccato nella capitale proprio a causa del lockdown. Il ragazzo verrà messo a dura prova dalla clausura, sì, ma avrà anche l’occasione di ricostruire un rapporto con il padre che aveva perso negli anni, a causa della lontananza e della separazione non proprio amichevole dei suoi genitori. Inoltre, è durante la quarantena che farà amicizia dal balcone con la dirimpettaia Carolina dai capelli rossi. A lei il coronavirus ha tolto la stabilità economica della famiglia e il nuoto, la sua passione più grande, ma non tutti i mali vengono per nuocere.
Durante la quarantena infatti, possono nascere nuove opportunità anche solo attraverso dei messaggi online.


RECENSIONE:
Buon pomeriggio, il blog partecipa oggi al review party organizzato per promuovere la novella di Cinnie Maybe “Che fretta c’era, maledetta quarantena” edito da Delrai Edizioni, che ringrazio per la copia ebook fornita.

Quante di voi hanno canticchiato la canzone di Loretta Goggi, leggendo il titolo? Io si, e non riesco a togliermela dalla testa.
Ma veniamo a noi.

È il primo lavoro che leggo di questa autrice e ringrazio la CE per avermi dato l’opportunità di conoscerla: la sua penna tratta con leggerezza e ironia nel senso buono dei termini, quello che tutti noi ci siamo trovati ad affrontare a causa del Covid, ovvero una quarantena forzata, e un drastico cambio delle proprie abitudini.

La storia ci mostra come hanno affrontato l’evento del lockdown i fratelli Matteo e Lorenzo che vivono a Torino: il primo abita con alcuni studenti, mentre il secondo vive ancora con la madre dopo che i genitori si sono separati. 

Mentre Matteo si ritrova a dividere la quarantena con la coinquilina Giulia, Lorenzo rimane bloccato a Roma dal padre.

Ad entrambi i fratelli questa situazione però, permette di riflettere e fare chiarezza sui propri sentimenti: Matteo ha una cotta per una compagna di università, ma ha un legame particolare con Giulia, che considera un’amica speciale da quando due anni prima l’hanno accettata come coinquilina. 

Giulia dal canto suo pur frequentando un ragazzo da poche settimane, non resta indifferente al fascino di Matteo, e la quarantena forzata offrirà loro la possibilità di definire il loro rapporto.

Lorenzo invece è bloccato a Roma, la situazione che in primo momento gli appare come una gabbia, gli dà la possibilità di ricostruire il rapporto con il padre, rimasto nella Capitale, dopo che lui e i fratelli si sono trasferiti a Torino per vivere con la madre.

Poi non può non ignorare la bella vicina di casa, Carolina, anche lei come tutti costretta a casa, e alle prese con qualche piccolo problema economico della sua famiglia, costretta dagli eventi a sospendere l’attività lavorativa.

Insomma, in queste poche pagine l’autrice ci mostra uno spaccato di vita quotidiana, quello che abbiamo affrontato tutti in questo periodo: la lontananza dagli affetti familiari, la convivenza forzata, le rinunce, ma anche il riprendere in mano la vita frenetica di prima e dargli una bella frenata… assaporando le piccole cose.

Lo stile della novella è fresco, il linguaggio attuale e moderno; la narrazione ci mostra i punti di vista di tutti e quattro i protagonisti, facendoci percepire i loro dubbi, le preoccupazioni, i sentimenti che sbocciano…

Una storia godibile che ci dà un assaggio di questi personaggi, a cui spero l’autrice voglia dare prossimante una voce. 
Nel complesso 4/5 stelle

ESTRATTO
Ha un buon profumo, Giulia. In generale, non è il mio tipo ma non posso certo dire che sia brutta. Ha i lineamenti chiari e delicati, un delizioso nasino all’insù e mi arriva circa al petto. Una bambolina a cui mi sono particolarmente legato. È arrivata a casa nostra quando eravamo in cerca del quarto elemento. Non è stato semplice decidere di cedere la stanza che prima era occupata da un operaio della Fiat a una ragazza, perché siamo pur sempre tre uomini che vivono con le regole dei maschi, ma devo dire che Giulia ha portato pulizia e risate e, dopo due anni, posso tranquillamente quando eravamo in cerca del quarto elemento. Non è stato semplice decidere di cedere la stanza che prima era occupata da un operaio della Fiat a una ragazza, perché siamo pur sempre tre uomini che vivono con le regole dei maschi, ma devo dire che Giulia ha portato pulizia e risate e, dopo due anni, posso tranquillamente affermare che votare sì durante il referendum per il dentro o fuori sia stata una delle scelte migliori della mia vita. In realtà, per un periodo di tempo, ho persino creduto che tra noi potesse iniziare qualcosa. Non è facile da spiegare, perché come ho già detto, non è la ragazza che mi girerei a guardare se passa per strada ma mi sento sempre fortemente connesso a questa tipetta bionda dalla testa incredibile. È intelligente, brillante e divertente e non mi dispiace affatto essere rimasto con lei in questi giorni di clausura forzata.

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