Autore: Sadie Jane Baldwin
Titolo: Take me home
Genere: romantic suspense
Prezzo ebook 0,99 il giorno dell’uscita e poi 2,99
Prezzo cartaceo 10,00 €
Pagine cartaceo: 353
Trama: Uomo insicuro e dall’animo tormentato, Noah Donegan conosce la prigionia, la violenza, la mancanza d’affetto. Il suo passato l’ha segnato e per sopravvivere è diventato un uomo dal cuore di pietra e ha scelto la solitudine come compagna di vita. Elizabeth Westwood è una ragazza forte e determinata, che non si arrende davanti a nulla, dalla vita apparentemente perfetta, abituata al lusso e alle comodità, ma è una ragazza sola, che ha tutto tranne l’amore. Elizabeth e Noah non erano destinati a incontrarsi, e quando le loro strade s’incrociano, qualcosa scatta subito tra loro. L’uomo burbero e insolente che l’ha salvata da morte certa sa essere anche generoso e protettivo, ma sta fuggendo da qualcosa e forse nasconde un segreto.Tra i romantici paesaggi della Provenza nascerà un sentimento che ha il potere di far superare ogni difficoltà, ogni incomprensione, ma riuscirà anche a durare nel tempo?
Estratti:
Si era appena addormentato quando un rumore lo svegliò all’improvviso.
Beth se ne stava in piedi davanti al lavandino con un bicchiere di acqua in mano. Riusciva a vederla perché uno spiraglio di luce filtrava dalla porta semi aperta della camera. I lunghi capelli, folti e setosi, le ricadevano sulla schiena in ciocche ondulate e scomposte. Quel corpo, celato solo dalla maglietta di cotone, era un richiamo al quale sarebbe stato difficile non capitolare.
Ignorala, gli disse la voce della coscienza.
Ma lui non era mai stato bravo ad ascoltarla.
Avrebbe voluto parcheggiarle la mano su quel culo sodo, stringere la carne tenera e delicata, per poi risalire fino ai seni e accarezzarli, stimolarle i capezzoli fino a farli diventare dei duri confetti da gustare. Come avrebbe voluto leccare quella pelle dolce e profumata, perquisirla centimetro dopo centimetro, tracciare con la lingua dei percorsi umidi e sensuali, strofinarsi contro il suo sedere per farle sentire l’effetto che gli faceva. A dire il vero, avrebbe voluto anche ammanettarle i polsi dietro la schiena, piegarla sul tavolo e perdersi dentro di lei, lasciarsi andare a del sesso tanto spinto quanto trasgressivo, quello che piaceva a lui, ma sapeva che sarebbe stata solo una follia.
Non avrebbe dovuto azzardarsi a toccarla.
«Dov’è che abiti?»
Noah pensò alla casa che aveva affittato in cerca di solitudine. Lei sembrava il genere di ragazza che frequentava solo alberghi di lusso, a cinque stelle, con piscina, Spa e vista panoramica inclusa nel prezzo: era curioso di sapere quale reazione avrebbe avuto davanti a quella modesta abitazione di pietra che possedeva solo tre stanze.
«Ci arriveremo tra poco.»
«Okay, ma io vorrei sapere dove siamo diretti.»
«Non a Londra in questo momento.»
Perché il Lupo eludeva la sua domanda? Per irritarla? Se era per questo motivo, ci stava riuscendo benissimo.
«Ed è vicino?»
Lui fece un piccolo cenno con il capo. Tutte quelle domande lo stavano irritando non poco.
«Pochi chilometri, dieci minuti di auto da qui.»
«Bene» rispose frustrata ma decisa a non arrendersi. «Posso almeno sapere il nome della località oppure è un segreto di stato?»
L’uomo sollevò un sopracciglio e poi la scrutò di nuovo come se potesse sondare ogni anfratto della sua mente. La ragazzina aveva un viso magnifico, sul quale spiccavano due occhi spaventati, un nasino impertinente e una bocca che faceva troppe domande. In effetti, era il ritratto del turbamento.
No, in effetti, era una rompicoglioni galattica.
E non capiva perché gli facesse ribollire il sangue.
«Perché non rispondi alla mia domanda?»
Perché sei esplicitamente scortese? Lo sei con tutte o solo con me?
«Forse perché ne fai troppe?» osservò in tono disinvolto.
«Voglio solo sapere dove cavolo mi trovo!»
«Okay, okay, calmati, siamo vicino a Robion.»
Lei si strofinò le tempie. «Alleluia! E allora Robion sia» poi si voltò ancora a guardare fuori dal finestrino. Ora poteva rilassarsi, sapeva dove la stava portando.
Mister Scortese e Arrogante aveva risposto.
Biografia: Sadie Jane Baldwin ha tre figli e vive immersa nel verde delle Dolomiti Bellunesi. Ama la vita all’aria aperta, le passeggiate per boschi, i giardini fioriti. Ha da sempre avuto la passione per la lettura, ma inizia a scrivere per caso, spinta dalla sua esigenza di esternare pensieri e ricordi. Ha pubblicato in tutto cinque romanzi. Le sue lettrici la definiscono un’autrice con uno stile un po’ fuori dal tempo, soave e lieve. Take me home è il suo primo romanzo self.
Pagina autrice: https://www.facebook.com/sadiejanebaldwinautrice/
Profilo autrice: https://www.facebook.com/sadie.jane.baldwin
Curiosità:
Tutto è iniziato con un sogno spaventoso e ricorrente: correvo in un bosco, inseguita da uomini vestiti di nero e con il volto celato da un passamontagna, e cadevo in un dirupo. Mi svegliavo di soprassalto, con il batticuore e l’urlo pronto in gola. Ecco, in questo modo è nato Take me home. Decidere di mettere per iscritto quella scena ha fermato il processo terrificante e da lì al passo successivo non c’è voluto molto; la trama si è srotolata per intero nella mia testa, e nel giro di qualche mese il romanzo era bello che finito.
Titolo: Take me home
Genere: romantic suspense
Prezzo ebook 0,99 il giorno dell’uscita e poi 2,99
Prezzo cartaceo 10,00 €
Pagine cartaceo: 353
Trama: Uomo insicuro e dall’animo tormentato, Noah Donegan conosce la prigionia, la violenza, la mancanza d’affetto. Il suo passato l’ha segnato e per sopravvivere è diventato un uomo dal cuore di pietra e ha scelto la solitudine come compagna di vita. Elizabeth Westwood è una ragazza forte e determinata, che non si arrende davanti a nulla, dalla vita apparentemente perfetta, abituata al lusso e alle comodità, ma è una ragazza sola, che ha tutto tranne l’amore. Elizabeth e Noah non erano destinati a incontrarsi, e quando le loro strade s’incrociano, qualcosa scatta subito tra loro. L’uomo burbero e insolente che l’ha salvata da morte certa sa essere anche generoso e protettivo, ma sta fuggendo da qualcosa e forse nasconde un segreto.Tra i romantici paesaggi della Provenza nascerà un sentimento che ha il potere di far superare ogni difficoltà, ogni incomprensione, ma riuscirà anche a durare nel tempo?
Estratti:
Si era appena addormentato quando un rumore lo svegliò all’improvviso.
Beth se ne stava in piedi davanti al lavandino con un bicchiere di acqua in mano. Riusciva a vederla perché uno spiraglio di luce filtrava dalla porta semi aperta della camera. I lunghi capelli, folti e setosi, le ricadevano sulla schiena in ciocche ondulate e scomposte. Quel corpo, celato solo dalla maglietta di cotone, era un richiamo al quale sarebbe stato difficile non capitolare.
Ignorala, gli disse la voce della coscienza.
Ma lui non era mai stato bravo ad ascoltarla.
Avrebbe voluto parcheggiarle la mano su quel culo sodo, stringere la carne tenera e delicata, per poi risalire fino ai seni e accarezzarli, stimolarle i capezzoli fino a farli diventare dei duri confetti da gustare. Come avrebbe voluto leccare quella pelle dolce e profumata, perquisirla centimetro dopo centimetro, tracciare con la lingua dei percorsi umidi e sensuali, strofinarsi contro il suo sedere per farle sentire l’effetto che gli faceva. A dire il vero, avrebbe voluto anche ammanettarle i polsi dietro la schiena, piegarla sul tavolo e perdersi dentro di lei, lasciarsi andare a del sesso tanto spinto quanto trasgressivo, quello che piaceva a lui, ma sapeva che sarebbe stata solo una follia.
Non avrebbe dovuto azzardarsi a toccarla.
«Dov’è che abiti?»
Noah pensò alla casa che aveva affittato in cerca di solitudine. Lei sembrava il genere di ragazza che frequentava solo alberghi di lusso, a cinque stelle, con piscina, Spa e vista panoramica inclusa nel prezzo: era curioso di sapere quale reazione avrebbe avuto davanti a quella modesta abitazione di pietra che possedeva solo tre stanze.
«Ci arriveremo tra poco.»
«Okay, ma io vorrei sapere dove siamo diretti.»
«Non a Londra in questo momento.»
Perché il Lupo eludeva la sua domanda? Per irritarla? Se era per questo motivo, ci stava riuscendo benissimo.
«Ed è vicino?»
Lui fece un piccolo cenno con il capo. Tutte quelle domande lo stavano irritando non poco.
«Pochi chilometri, dieci minuti di auto da qui.»
«Bene» rispose frustrata ma decisa a non arrendersi. «Posso almeno sapere il nome della località oppure è un segreto di stato?»
L’uomo sollevò un sopracciglio e poi la scrutò di nuovo come se potesse sondare ogni anfratto della sua mente. La ragazzina aveva un viso magnifico, sul quale spiccavano due occhi spaventati, un nasino impertinente e una bocca che faceva troppe domande. In effetti, era il ritratto del turbamento.
No, in effetti, era una rompicoglioni galattica.
E non capiva perché gli facesse ribollire il sangue.
«Perché non rispondi alla mia domanda?»
Perché sei esplicitamente scortese? Lo sei con tutte o solo con me?
«Forse perché ne fai troppe?» osservò in tono disinvolto.
«Voglio solo sapere dove cavolo mi trovo!»
«Okay, okay, calmati, siamo vicino a Robion.»
Lei si strofinò le tempie. «Alleluia! E allora Robion sia» poi si voltò ancora a guardare fuori dal finestrino. Ora poteva rilassarsi, sapeva dove la stava portando.
Mister Scortese e Arrogante aveva risposto.
Biografia: Sadie Jane Baldwin ha tre figli e vive immersa nel verde delle Dolomiti Bellunesi. Ama la vita all’aria aperta, le passeggiate per boschi, i giardini fioriti. Ha da sempre avuto la passione per la lettura, ma inizia a scrivere per caso, spinta dalla sua esigenza di esternare pensieri e ricordi. Ha pubblicato in tutto cinque romanzi. Le sue lettrici la definiscono un’autrice con uno stile un po’ fuori dal tempo, soave e lieve. Take me home è il suo primo romanzo self.
Pagina autrice: https://www.facebook.com/sadiejanebaldwinautrice/
Profilo autrice: https://www.facebook.com/sadie.jane.baldwin
Curiosità:
Tutto è iniziato con un sogno spaventoso e ricorrente: correvo in un bosco, inseguita da uomini vestiti di nero e con il volto celato da un passamontagna, e cadevo in un dirupo. Mi svegliavo di soprassalto, con il batticuore e l’urlo pronto in gola. Ecco, in questo modo è nato Take me home. Decidere di mettere per iscritto quella scena ha fermato il processo terrificante e da lì al passo successivo non c’è voluto molto; la trama si è srotolata per intero nella mia testa, e nel giro di qualche mese il romanzo era bello che finito.
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