Eleonora
è una giovane di venticinque anni, vergine per scelta e diversa dalla
maggior parte delle sue coetanee: se da un lato ne è fiera, dall’altro
si sente un brutto anatroccolo e vorrebbe tanto trasformarsi in cigno,
ma non in un cigno qualunque bensì nel suo mito per eccellenza: Csaba
dalla Zorza.
Eleonora fa la commessa ed è innamorata di Mattia, affascinante proprietario di Charming, la catena di negozi di abbigliamento dove lavora anche Eleonora, però lui non sembra accorgersi di lei.
Così Eleonora decide di frequentare un corso di BonTon e incontra Raffaele, che sembra prenderla fin da subito in antipatia. È grazie all’incontro con Milo, il fratello più giovane di Raffaele, che le cose cominciano a cambiare... grazie ai suoi consigli il brutto anatroccolo si trasformerà in cigno?
INTERVISTA: eccoci qui a presentarvi la terza tappa del tour di interviste dedicate a Rossana Lozzio, venite a scoprire cosa le abbiamo chiesto.
• La prima domanda è un po' banale ma serve a rompere il ghiaccio: cosa ti ha avvicinato alla scrittura e da quanto scrivi?
Scrivo da che ho memoria, immagino di aver scoperto semplicemente che mi piaceva quando cominciai a farlo sui banchi di scuola. Un po’ è DNA, mio padre fu giornalista pubblicista e scrisse testi di canzoni, penso di averne ereditato la passione e ne sono oltremodo felice!
• Quale dei tuoi personaggi ti somiglia di più e perché?
C’è un po’ di me in ognuno dei personaggi femminili principali dei miei romanzi, forse, quella che mi somiglia di più, è Greta in “L’emozione ha la tua voce”, pronta a sacrificare tutto in nome dei sentimenti. Credo di aver sempre dato molto valore all’amicizia, ancor più che all’amore, sono un’idealista. Anche in questo, somiglio a mio padre. Eleonora, la giovane protagonista di “Volevo essere Csaba” rispecchia molto la me della sua età… insicura, perennemente in cerca di qualcuno che la apprezzi e priva dell’autostima che serve per andare avanti. Una ragazza piena di potenzialità che, se stimolata, potrebbe dare molto. Dimenticavo… come lei, penso sia facile intuirlo, nutro una sviscerata ammirazione per il suo mito Csaba dalla Zorza!
• Come scegli i presta-volto per i tuoi romanzi? E quanto sono importati nella stesura dello stesso?
Uso dei presta-volto quando lo considero “necessario”, magari per creare delle card che accompagnino la promozione del libro ma da sempre, invece, ho delle muse che mi ispirano i personaggi, lo faccio da sempre, mi piace dare un volto e un’immagine precisi ai protagonisti delle mie storie. A ispirarmi, inoltre, può essere anche un aspetto caratteriale del personaggio famoso – che a volte non lo è nemmeno troppo – devo stimarlo, non deve soltanto affascinarmi e questo è importante perché mi suggerisce situazioni inedite e mi facilita nell’attraversare il sogno durante la stesura del romanzo.
• Rimanendo in tema con i presta-volto, uno dei tuoi preferiti è un cantante: quanto influisce la musica nella stesura di un romanzo? In silenzio oppure ti piace ascoltarla?
Durante la stesura dei miei romanzi capita che ascolti della musica, non solo non m’infastidisce ma mi aiuta a rilassarmi. Per quanto concerne, invece, le storie vere e proprie, la musica ne è spesso parte integrante. Ho l’abitudine di inserirla nella trama, come colonna sonora oppure è spunto per le professioni dei personaggi che spesso vivono e lavorano nell’ambiente dello spettacolo.
• Ha scritto diversi romanzi, c’è un genere che ancora non hai affrontato e che ti piacerebbe sperimentare a scrivere?
Un genere che non mi dispiacerebbe affrontare è il fantasy. Per la verità ho fatto un tentativo e ho scritto una storia che amo particolarmente ma non mi sento pronta a pubblicarla. Credo che sia bello scrivere romance anche perché ti consente di colorare le storie con molte sfumature di altri colori, mantenendo i sentimenti come tema principale e così, chissà... mai dire mai, un giorno pubblicherò anche questo romance fantasy! Si sarà capito che amando scrivere, non mi pongo limiti, sarebbe bello sperimentare anche il thriller ma temo di non avere abbastanza coraggio per descrivere scene di omicidi e affini!
Eleonora fa la commessa ed è innamorata di Mattia, affascinante proprietario di Charming, la catena di negozi di abbigliamento dove lavora anche Eleonora, però lui non sembra accorgersi di lei.
Così Eleonora decide di frequentare un corso di BonTon e incontra Raffaele, che sembra prenderla fin da subito in antipatia. È grazie all’incontro con Milo, il fratello più giovane di Raffaele, che le cose cominciano a cambiare... grazie ai suoi consigli il brutto anatroccolo si trasformerà in cigno?
INTERVISTA: eccoci qui a presentarvi la terza tappa del tour di interviste dedicate a Rossana Lozzio, venite a scoprire cosa le abbiamo chiesto.
• La prima domanda è un po' banale ma serve a rompere il ghiaccio: cosa ti ha avvicinato alla scrittura e da quanto scrivi?
Scrivo da che ho memoria, immagino di aver scoperto semplicemente che mi piaceva quando cominciai a farlo sui banchi di scuola. Un po’ è DNA, mio padre fu giornalista pubblicista e scrisse testi di canzoni, penso di averne ereditato la passione e ne sono oltremodo felice!
• Quale dei tuoi personaggi ti somiglia di più e perché?
C’è un po’ di me in ognuno dei personaggi femminili principali dei miei romanzi, forse, quella che mi somiglia di più, è Greta in “L’emozione ha la tua voce”, pronta a sacrificare tutto in nome dei sentimenti. Credo di aver sempre dato molto valore all’amicizia, ancor più che all’amore, sono un’idealista. Anche in questo, somiglio a mio padre. Eleonora, la giovane protagonista di “Volevo essere Csaba” rispecchia molto la me della sua età… insicura, perennemente in cerca di qualcuno che la apprezzi e priva dell’autostima che serve per andare avanti. Una ragazza piena di potenzialità che, se stimolata, potrebbe dare molto. Dimenticavo… come lei, penso sia facile intuirlo, nutro una sviscerata ammirazione per il suo mito Csaba dalla Zorza!
• Come scegli i presta-volto per i tuoi romanzi? E quanto sono importati nella stesura dello stesso?
Uso dei presta-volto quando lo considero “necessario”, magari per creare delle card che accompagnino la promozione del libro ma da sempre, invece, ho delle muse che mi ispirano i personaggi, lo faccio da sempre, mi piace dare un volto e un’immagine precisi ai protagonisti delle mie storie. A ispirarmi, inoltre, può essere anche un aspetto caratteriale del personaggio famoso – che a volte non lo è nemmeno troppo – devo stimarlo, non deve soltanto affascinarmi e questo è importante perché mi suggerisce situazioni inedite e mi facilita nell’attraversare il sogno durante la stesura del romanzo.
• Rimanendo in tema con i presta-volto, uno dei tuoi preferiti è un cantante: quanto influisce la musica nella stesura di un romanzo? In silenzio oppure ti piace ascoltarla?
Durante la stesura dei miei romanzi capita che ascolti della musica, non solo non m’infastidisce ma mi aiuta a rilassarmi. Per quanto concerne, invece, le storie vere e proprie, la musica ne è spesso parte integrante. Ho l’abitudine di inserirla nella trama, come colonna sonora oppure è spunto per le professioni dei personaggi che spesso vivono e lavorano nell’ambiente dello spettacolo.
• Ha scritto diversi romanzi, c’è un genere che ancora non hai affrontato e che ti piacerebbe sperimentare a scrivere?
Un genere che non mi dispiacerebbe affrontare è il fantasy. Per la verità ho fatto un tentativo e ho scritto una storia che amo particolarmente ma non mi sento pronta a pubblicarla. Credo che sia bello scrivere romance anche perché ti consente di colorare le storie con molte sfumature di altri colori, mantenendo i sentimenti come tema principale e così, chissà... mai dire mai, un giorno pubblicherò anche questo romance fantasy! Si sarà capito che amando scrivere, non mi pongo limiti, sarebbe bello sperimentare anche il thriller ma temo di non avere abbastanza coraggio per descrivere scene di omicidi e affini!
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