martedì 25 febbraio 2020

REVIEW PARTY: "Matrimonio Imposto" di Daniela Serpotta

Titolo: Matrimonio Imposto
Autore: Daniela Serpotta
Editore: Dri Editore
Genere: Storico
Collana: Historical Romance
Pagine: 292
Formati disponibili: ebook 2.99/ cartaceo 15,99 € circa

Sinossi:
«Non otterrete niente con la forza.»
Enrico sfoderò un sorriso diabolico.
«Conosco metodi migliori della forza per far parlare una donna, e sicuramente più piacevoli.»

Milano, 1858

Il gioco ha inizio solo quando cala la maschera.

Il marchese Enrico Prever è noto come il più sfaccendato dei libertini piemontesi, una copertura costruita ad arte per celare il suo ruolo di spia al servizio di re Vittorio Emanuele II. Giunto a Milano per scoprire il traditore che sta mettendo a rischio il progetto di unificare l’Italia, si scontra con l'intrigante Cati. Non sa che la donna travestita da zingara ha il suo stesso obiettivo. E quando le ruba un bacio nei giardini, durante un ballo in maschera, non sa neppure che si tratta della sua promessa sposa, la contessina Caterina Belgioioso. Il Falco crede di poter controllare l’impulsiva fidanzata, ma lei non ha alcuna intenzione di rimanere in disparte. Solo quando attentano alla sua vita, Caterina capisce di essersi spinta troppo oltre. Ed Enrico realizza di essere pronto a tutto pur di proteggerla, compreso sedurla…

L'autrice:
Daniela Serpotta, nata a Milano nel 1974.
Lavora come impiegata a Sesto Fiorentino dove vive con il marito e i figli.  Le sue più grandi passioni sono i libri, la storia e il cinema.
Con il suo romanzo d’esordio, Io voglio solo te, è entrata nel catalogo di Dri Editore.
 

RECENSIONE:
«Sei meravigliosamente affascinante quando ti arrabbi. La tua natura indomita mi sconvolge. Mi fa perdere la ragione.»
Buon pomeriggio a tutte voi, è con molto piacere che oggi il blog partecipa al Review Party organizzato dalla DRI Editore per la promozione del nuovo attesissimo romanzo di Daniela Serpotta, “Matrimonio imposto”. 

I fatti narrati si svolgono tra il 1858 e l’inizio del 1859, anno della seconda guerra di indipendenza, grosso modo due anni prima rispetto alle vicende del precedente romanzo “io voglio solo te”. 
In “Matrimonio imposto” scopriamo come è nata la storia del Marchese Enrico Prever, amico di Giulian Bricherasio, e della sua amata Caterina, cugina di Vittoria Belgioioso, di  come si sono incontrati e le peripezie che ha dovuto affrontare il loro amore. 

Ho avuto modo di apprezzare la scrittura fluida e accurata di Daniela con la lettura del suo primo lavoro, e qui tra le pagine intrise di storia ne ho avuto la conferma. 

Il risorgimento italiano la fa da padrone, ed Enrico e Caterina non sono due ignari personaggi che di sfuggita assistono la nascita di una nazione, bensì due artefici consapevoli del loro valore e del rischio che corrono.
Perché le vicende storiche narrate, accurate e precise, sono coprotagonista di questo romanzo accanto i nostri innamorati. 

Inizialmente incastrati in un matrimonio imposto, che nessuno dei due vuole, si troveranno inspiegabilmente attratti l’uno dall’altra, senza conoscere le rispettive identità.
Era decisa a non sottomettersi all’uomo che sarebbe stata costretta a sposare. «Siete un arrogante. Che cosa credete di fare?» Enrico era stranamente eccitato. Quel corpo sinuoso e dal seno pieno gli ricordava quello della sua zingara. «Tesoro, anche vestita in questa maniera sei una vera tentazione. E io ho intenzione di ottenere tutte le risposte di cui ho bisogno, nel modo più piacevole.» Le mise una mano sul fianco, attirandola a sé, e improvvisamente la baciò, dapprima con un tocco leggero. Ma la sorpresa per l’inaspettato piacere fu così avvolgente che lo incoraggiò a spingersi oltre.
Li separano una notevole differenza di età,  il Marchese Prever, ormai sulla trentina, è un uomo maturo per la sua epoca, con una reputazione non proprio immacolata, come è giusto che appaia agli occhi dei più, visto il suo ruolo al servizio del re.
Carlo sorrise con ironia. «Se tu potessi vederti in questo momento! Nessuno penserebbe a te come al Falco, uno degli uomini più temuti dall’impero austroungarico.» Appoggiò il sigaro in un posacenere e raggiunse il tavolo dei liquori. «All’età di trent’anni, il terrore che manifesti nei confronti di una dolce e pudica giovinetta, di appena diciott’anni, non è per niente normale. No, signore. Anzi direi che è quasi eccessivo.»
Caterina è di contro giovanissima, poco più che diciottenne, ma per le consuetudini dovute al suo rango, a quell’età molte donne erano già sposato e spesso non per amore.
Anche lei rimane vittima di un matrimonio imposto per volere del padre, per garantire alla famiglia prestigio, in vista di nuovi assetti politici.
Sostenendo il suo sguardo, Caterina diede prova della sua caparbietà, appoggiando le mani sul tavolo e sporgendosi in avanti. «Non cederò, padre. Non accetterò un matrimonio imposto.»
Quando scopriranno di essere promessi, nulla riuscirà a tenerli lontani, consapevoli del fuoco e della passione che li lega. Caty, però come la cugina Vittoria, ha un carattere ribelle, è forte, impulsiva e non ho nessuna intenzione di sottostare agli ordini di un marito, tanto più che la fama di libertino che Enrico usa come copertura, lo precede e lei per il momento non ne vuole sapere.

Enrico dal canto suo non è molto entusiasta all’idea di sposarsi, ma una volta scoperto che l’indomabile Caterina è la sua fidanzata... beh il resto ve lo lascio immaginare... ne vedrete delle belle. 
«Il problema, cara signorina, è che siete un’incosciente. E compatisco l’uomo che vi sposerà. Sperando sempre che abbia l’intelligenza di tenervi sotto chiave e di farvi uscire di casa solo sotto stretta sorveglianza. Voi rappresentate un pericolo per chiunque abbia la sventura di incontrarvi, oltre che per voi stessa.» Pronunciò ogni parola con enfasi e uno spiccato accento piemontese. Certo che la discussione non avrebbe portato ad alcuna conclusione, Gioacchino intervenne per ritirarsi. «Usciamo da qui, ora.» Caterina sollevò la mano sulla maniglia della porta, e lanciò un ultimo sguardo verso Enrico. «Ah, riguardo al vostro maleducato commento, sono lieta di informarvi che sono già fidanzata e con un vostro compatriota di Torino.»
Anche in questo romanzo, come nel precedente, la protagonista una giovane forte, di carattere,  determinata e spericolata ma anche dolce e appassionata, per nulla in linea con i canoni dell’epoca che vorrebbero le giovani timide e sottomesse, praticamente delle statuine da salotto.

La storia, è scritta in terza persona; le sequenze che compongono i capitoli sono narrate dal punto di vista alterno dei due protagonisti o dal punto di vista di uno degli altri personaggi, di volta in volta, al centro della vicenda raccontata.
La narrazione così come dialoghi sono dinamici, portano avanti la trama e contribuiscono allo sviluppo del racconto. 
I personaggi sono l’elemento principale di questo romanzo, al pari dell’ambientazione e dell’accuratezza storica degli avvenimenti raccontati. Tra i personaggi principali, oltre ai protagonisti Enrico e Caterina, possiamo annoverare anche Carlo ed Elena, i migliori amici di entrambi, le cui vicende raccontate in modo marginale si intrecciano con quelle dei loro amici.
Tra i personaggi secondari,  hanno ruolo prevalente i due fedeli servitori,  Gioacchino e Sebastiano,  così come le rispettive famiglie, che non esisteranno ad aiutarli.
C’è anche il cattivo di turno,  colui che metterà a rischio la vita di Caterina e di Enrico, aiutato  anche da un insospettabile traditore. 

Cosa dirvi di più? 
Questo nuovo romanzo di Daniela è stato una piacevole sorpresa ed una graditissima lettura: la storia d’Italia, l’epoca risorgimentale non è mai stata così affascinante e il romanzo non ha nulla da invidiare i classici ambientati in epoca Regency. 
La sua penna ha fatto ancora una volta, una magia, le sue eroine sono donne affascinanti ma di carattere, capaci di grandi amori ma anche di tenere testa alla loro dolce metà. Consigliato a chi ama gli storici, le storie scritte bene e le protagoniste fuori dal comune.
Voto 5/5

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