venerdì 14 febbraio 2020

SEGNALAZIONE USCITA: "My Muse - MY series vol.1" di Gioia De Bonis

Titolo: My Muse
Serie: #1 MY
Autore: Gioia De Bonis
Data di uscita: 14/02/2020
Editore: Little Black Dress
Genere: Contemporary romance, Music romance 

Link Amazon


SINOSSI
Gaele De Roberto è sicuro di sé, di ciò che ha raggiunto con l'impegno e con una buona dose di fortuna. È arrivato alle luci della ribalta grazie alla sua prima canzone, "La mia stronza preferita", in cui racconta di un amore passato. Tutto sembra perfetto fino a quando Gaele, durante l'intervista in una nota web radio, fa il nome della ragazza che lo ha fatto soffrire.
Ed è così che la vita di Alessia Lazzari viene stravolta: prima è un’apprezzata reporter e un attimo dopo è in mezzo a una strada, senza lavoro, ma soprattutto furiosa con il ragazzo che ha deciso di rovinarle la vita! Ma nessuno dei due è pronto per la piega che prenderanno gli eventi. Qualcosa li travolgerà in pieno, come ritornello di una bella canzone d'estate: perché quando il passato bussa alla tua porta non puoi far altro che spalancarla o chiuderla a doppia mandata! Che cosa faranno Gaele e Alessia? Riusciranno a sfidare il passato in nome dell'amore?


 ESTRATTO: 
E la mia testa mi riporta al sogno. Dritta come una freccia.
Alle sue mani, alla sua bocca. A lui che si prende tutto di me,
lasciandomi inerme e appagata su un letto sfatto.
Santo cielo.

Sento le orecchie in fiamme e siccome non posso rischiare di
farmi di nuovo beccare da Gaele rossa in viso, mi alzo in piedi
per rifugiarmi in bagno, ma deve esserci qualcuno lassù che mi
odia davvero molto, perché nella foga non mi sono resa conto di
avere davanti Maria coi due cappuccini e lei non ha potuto fare
nulla per evitare di prendermi in pieno.

«Scotta, scotta, scotta!» grido, saltellando come una cretina,
ringraziando il destino che ha voluto farmi cambiare idea sulla
camicia bianca e optare per un maglioncino di cotone nero.
«Santo cielo, Alessia, scusami!» dice Maria, mortificata.
«Non fa niente!» esclamo, prendendo i tovagliolini di carta sul
tavolinetto e rendendomi presto conto del fatto che non sono
stati creati per assorbire così tanto latte.

«Ti conviene andare in bagno…» esclama Maria, mentre
Gaele non cela il sorriso che sembra accompagnarlo oggi.
«Che ci trovi da ridere, cazzo?» sbotto fissandolo e
gesticolando come impazzita.
«Sei tutta bagnata, Alessia…» dice con voce suadente, senza
nascondere il lieve doppio senso della sua frase. «Credo mi
piaccia”
«Imbecille!» asserisco stizzita, poi accolgo il consiglio di
Maria e cerco di dirigermi in bagno senza fare altri danni.
Il mio pasticcio non è rimasto inosservato, infatti mentre
zigzago fra i tavolinetti alcuni avventori mi guardano
abbozzando un sorriso a cui rispondo con veloci cenni della
testa.

Quando entro nel bagno, non mi lascio sopraffare come al
solito dal mobilio a tema Star War, e mi fiondo subito sul
dispenser di tovaglioli di carta, che saccheggio avidamente.
«Sono una cretina, cavolo! Una vera cretina…» dico cercando
di asciugarmi alla meglio, poi l’asciugatore automatico entra nel
mio campo visivo e decido di usarlo, anche se, per sistemarmi
alla sua altezza, dovrò assumere una posizione scomodissima.
Mi abbasso sulle gambe, allungo la schiena all’indietro e
aiutandomi con le mani stiro la stoffa del maglioncino,
posizionandola sotto al forte getto di aria calda.
Sento la stoffa asciugarsi piano piano e sorrido contenta,
perché almeno non continuerò questo appuntamento
programmato bagnata come un pulcino.

Ed è in questo momento che mi tornano in mente le parole di
Gaele.
Sei tutta bagnata…
«Se solo fosse diverso, se solo non ci fossimo già
incontrati…» mi lascio scappare a voce alta, mentre prendo
un’altra posizione per far sì che anche i jeans tornino asciutti.
«Se solo non fossimo incastrati in questa situazione”
Sono impegnata a non perdere, di nuovo l’equilibrio, quando
la porta del bagno di spalanca.

«Un attimo…» dico, senza guardare. «Finisco e vado…»
«Cosa faresti?»
E la sua voce mi costringe a girarmi per guardarlo.
Gaele è davanti a me.
Mi fissa come tormentato da qualcosa, torce le mani e sposta
il peso da una gamba all’altra.
«Cosa faresti?» ripete, facendo un passo verso di me.
«In che senso?»
Lui scuote la testa. «Hai detto che vorresti fosse diverso, che
vorresti non ci fossimo incontrati tanto tempo fa… Ecco, se
fosse possibile, cosa faresti?»
CONTINUA...

Nessun commento:

Posta un commento